''Caso'' Pezzella, ora scoppia la polemica sui sindaci Salvioni e Robbiani: da quanto tempo erano al corrente delle dimissioni?

Andrea Robbiani e Alessandro Salvioni
"Una Giunta di barbari". Così ieri sera, venerdì, un consigliere di minoranza al termine della brevissima seduta per il deposito del bilancio preventivo 2012, ha commentato il silenzio di Sindaco e assessori sul "caso" Pezzella. Ma il giudizio appare precipitoso, almeno per quanto riguarda gli assessori. Nessuno di loro, infatti, sembra fosse al corrente delle clamorose dimissioni del Comandante della Polizia locale associata almeno fino a quando questo giornale non ha messo in rete la notizia. E il malumore era effettivamente palpabile. Tutto l'opposto del buonumore sfoggiato dal Sindaco a fine seduta, impegnato al telefonino in una conversazione sicuramente molto gradevole. Eppure anche Andrea Ambrogio Robbiani aveva appena sostenuto, a domanda risponde, di aver appreso la notizia dal collega di Robbiate Alessandro Salvioni che, a sua volta, garantiva aver saputo delle dimissioni qualche ora prima mentre era fermo in auto in una stazione di servizio. Ma le cose non stanno così. Lo hanno intuito Emilio Zanmarchi e, soprattutto il vice sindaco Massimiliano Vivenzio che ora intende andare fino in fondo a questa storia piuttosto oscura. Il rapporto della dottoressa Pezzella con gran parte degli agenti è stato molto teso e più volte lo stesso Vivenzio è intervenuto per stemperare gli attriti. La Comandante , secondo convenzione, avrebbe dovuto redigere dopo sei mesi un primo rapporto di servizio. Invece ha redatto la lettera di dimissioni. Ma siccome stiamo parlando di enti pubblici - ecco il punto - le procedure non sono così semplici. Il bando del comune di Bergamo fissava come data ultima di presentazione delle domande le ore 12.30 del 2 dicembre e tra i documenti da allegare c'era  il "consenso di massima/nulla osta al trasferimento dall'Amministrazione di appartenenza ad altra Amministrazione". Documento che Alessandro Salvioni in qualità di sindaco del comune capofila del consorzio ha firmato probabilmente prima del 2 dicembre. E che lo abbia fatto senza informare il collega del comune principale, cioè Andrea Robbiani di Merate, è oggettivamente poco credibile. E' assai più probabile, al contrario, che la cosa fosse nota sin dal 22 novembre, giorno in cui è stato aperto il bando di selezione per la copertura di 2 posti di "Esperto di polizia municipale" cat. D3 a tempo pieno e indeterminato. E che anche Robbiani ne fosse al corrente. Provarlo è difficile ma se saltasse fuori una benché minima traccia è del tutto evidente che i rapporti in Giunta tra Pdl e Lega, già non felicissimi potrebbero giungere a un punto di rottura. Anche perché la gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti. Il servizio di polizia locale ha difficoltà a decollare come si deve principalmente per la situazione critica del corpo meratese. E ciò rafforza le tesi di Motta e Bellotto, Paderno e Verderio Superiore secondo cui l'aggregazione di Merate avrebbe portato più danni che benefici. Difficile ora dare torto ai due anche se la strada dell'associazionismo resta quella maestra.
La dottoressa Monica Pezzella
La vicenda dunque è ben lungi dall'essere liquidata come una semplice opportunità di carriera sfruttata dalla dottoressa Pezzella. Viene il dubbio concreto che l'operazione sia partita da molto lontano e che la Comandante, persona di grandi ambizioni, abbia astutamente giocato le proprie carte per poter migliorare il curriculum grazie anche alla partecipazione ai corsi superiori durante i giorni lavorativi. Il comandante della P.L.di Bergamo, Paolo Cianciotta, ex tenente colonnello della Guardia di Finanza ed ex comandante della P.L. di Biella, ha un contratto che scade nell'agosto del 2012. Sistemate le tessere del puzzle non è azzardato ipotizzare che il meratese sia servito alla dottoressa Pezzella soltanto per prepararsi al meglio al grande salto, senza curarsi né degli uomini del piccolo consorzio che l'hanno seguita anche a Merate né dei problemi che un'uscita tanto repentina - prenderà servizio il 1° gennaio - creerà all'intero servizio di Polizia locale. Ma questo attiene al giudizio sulla persona, che una volta conosciuta, come ha confidato un dipendente comunale "è meglio perderla che trovarla". Resta però il caso politico soprattutto per quanto riguarda Salvioni che parte del centrosinistra vorrebbe candidare a presidente di Retesalute. La gestione di questa vicenda non depone certo a favore della candidatura, peraltro invisa a molti sindaci sia di centrosinistra sia di centrodestra. Se Salvioni ha "mentito", come tutto lascia credere, forse la sua candidatura andrebbe ripensata. Anche se i tempi stringono e il giorno 22 fissato per la nomina di presidente e componenti del CdA dell'Azienda speciale pubblica è ormai vicino.
Claudio Brambilla
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.