Il console italiano a Lourdes in visita all'Addolorata

La chiesetta di Santa Maria Addolorata, ha vissuto l’incontro tra due...Cavalieri. Fiorenzo Mandelli ha ospitato Franco Santi console onorario d'Italia a Lourdes, accompagnato dalla moglie Geneviève e del cugino Massimo, autore delle foto.
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Originario di Milano, dal suo primo pellegrinaggio con l'Unitalsi a Lourdes nel 1989, Franco Santi ha fatto molta strada. Ora è Console Onorario d'Italia, incarico che ricopre dal 2009. La sua abitazione e l’ufficio del Console Onorario, sono a 400 metri dalla Grotta Lourdes.  In caso di furto, morte o detenzione, i cittadini italiani sanno a chi rivolgersi. È un vero e proprio punto di riferimento per il milione e mezzo di italiani che ogni anno si recano in pellegrinaggio nella città mariana. Trasferitosi a Lourdes nel 1995, dove aveva conosciuto sua moglie, ha iniziato prestando volontariato in ospedale.
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Oggi, ricopre ancora il ruolo di console italiano su base volontaria. "Mi occupo dei cittadini italiani in caso di smarrimento dei documenti, ma anche in caso di decesso, per il rimpatrio della salma", spiega. Oltre a questo, visita le carceri dei dipartimenti degli Alti Pirenei e dei Pirenei Atlantici come contatto diretto e si reca anche all'obitorio per identificare le salme degli italiani deceduti. "Lavoro 25 ore al giorno", dice con un sorriso. Sebbene carte d'identità, passaporti e visti siano rilasciati dal Consolato Generale d'Italia a Tolosa, Franco Santi aiuta molti cittadini italiani gestendo le loro pratiche amministrative. In contatto diretto con l'aeroporto e la polizia, recupera anche passaporti e portafogli smarriti o rubati.

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La coppia ha assaporato le spiegazioni leonardesche, riferite sia alle due versioni del dipinto della Vergine delle Rocce che alle invenzioni del genio nel territorio. D’obbligo la foto ai famosi “Tre Corni” dell’Adda che fanno da sfondo ai dipinti riprodotti nella chiesetta. Fiorenzo, dopo le varie spiegazioni dei canali sotterranei che portano l’acqua alle centrali idroelettriche Edison  e il maestoso ponte in ferro, ha portato la coppia a rendere omaggio alla tomba di Enzo Bearzot nel cimitero di Paderno, prima di riaccompagnarli alla macchina per raggiungere l’aeroporto per il volo di ritorno.
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Il messaggio lasciato sul registro d’oro dei visitatori testimonia della riconoscenza e dell’affetto che lega i due cavalieri.
Per la Gentile Geneviève è stata una prima assoluta, resa indimenticabile anche dal raggio di luce entrata all’interno nel momento di un faccia a faccia tra Franco e Fiorenzo, che lei è riuscita a immortalare in una splendida foto.  Che fa il paio con quella del “dammi il cinque” tra Francia e Italia, altrettanto fantastica, scattata dal valente Massimo.  "Chapeau! Et a bientot!". 
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