La vita biologica, sociale politica è il prodotto del caso e della necessità
Siamo agli sgoccioli di quest’anno, e rovistando con le mani nelle tasche, in una trovo tratti di bellezza, tristezza, analfabetismi affettivi, piccolezze esistenziali, perdite, separazioni. Ogni tratto si manifesta con un colore specifico, dalle sfumature intense alle soffuse. Nell’altra tasca, quella che raccoglie le cose del mondo, trovo fame e distruzione, disuguaglianze e ricchezze, un’encefalopatia politica dilagante e analfabetismi diffusi in molteplici settori, Per fortuna, ci sono scoperte scientifiche, letterarie, artistiche (architettoniche, musicali, pittoriche…) molto interessanti e innovative.
Nella letteratura, il premio Nobel László Krasaznahorkai ha riaperto la grande porta letteraria mitteleuropea apparentemente sopita nelle vecchie stanze del passato novecento. La sua voce critica vola sopra la globalizzazione e si sofferma a scrutare il nocciolo di un ciliegio infreddolito in terra ungherese. Apre così una dimensione del locus loci della propria piccola infinita esistenza che si estende e si espande su tutte le cose.
Nicola Piovani, al Teatro della Società di Lecco, durante il suo concerto Note a Margine, confabulando tra un pezzo e l’altro, ha raccontato che il compositore Johann Christian Bach fu scoperto per caso
Il talento da solo non basta: per germinare deve incontrare l’occasione. L’interazione di questi due elementi è stata fondamentale per scoprire il geniale compositore. Questo ragionamento, apparentemente un po’ fatalistico, tiene.
É quello che sosteneva il premio Nobel per la medicina (1965), Jacques Monod, nel saggio Il caso e la Necessità. Qualche millennio prima, Democrito insegnava ai suoi discepoli: “Tutto ciò che esiste è frutto del caso e della necessità”.
J. Monod, riprendendo Democrito, scompigliò le carte della biologia classica, sottolineando l’importanza della dimensione molecolare e genetica, introducendo il concetto di bricolage, la scomposizione e la ricomposizione operate dal caso e dalla necessità: “L’antica alleanza è infranta; l’uomo finalmente sa di essere solo nell’immensità indifferente dell’Universo da cui è emerso per caso. Il suo dovere, come il suo destino, non è scritto in nessun luogo”.
La vita biologica, sociale, politica è il prodotto del caso e della necessità.
Consapevole di questa complessità J. Monod, ci invita ad affrontare sfide inaspettate. Come cercare farmaci indispensabili per la cura di malattie rare, spesso trascurate dalle case farmaceutiche. Sarà stato il caso, la necessità, o forse entrambi, ma un gruppo di ricercatori indipendenti italiani, della Fondazione Telethon - Organizzazione Non Governativa finanziata con donazioni di cittadini - è riuscita a produrre un farmaco per la cura della sindrome di Wiskott-Aldrich (WAS). Il farmaco è stato approvato prima dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), poi è sbarcata negli Stati Uniti ed è stato approvato dalla Food and Drug Administration. Un successo reso possibile da un’intuizione e dalla determinazione. Per i pazienti non ci sono costi economici.
Forse è stato un caso, ma domenica 14 settembre, in Valle di Fraele (Parco Nazionale dello Stelvio), un naturalista scopre le impronte di dinosauri sul versante roccioso. All’epoca, l’area alpina si trovava ai margini dell’Oceano Tetide e aveva un clima caldo, simile a quello delle attuali regioni tropicali. Queste impronte ci raccontano da dove veniamo. Il caso, la necessità e l’incontro sono fondamentali per scoprire il non conoscibile.
Nella letteratura, il premio Nobel László Krasaznahorkai ha riaperto la grande porta letteraria mitteleuropea apparentemente sopita nelle vecchie stanze del passato novecento. La sua voce critica vola sopra la globalizzazione e si sofferma a scrutare il nocciolo di un ciliegio infreddolito in terra ungherese. Apre così una dimensione del locus loci della propria piccola infinita esistenza che si estende e si espande su tutte le cose.
Nicola Piovani, al Teatro della Società di Lecco, durante il suo concerto Note a Margine, confabulando tra un pezzo e l’altro, ha raccontato che il compositore Johann Christian Bach fu scoperto per caso
Il talento da solo non basta: per germinare deve incontrare l’occasione. L’interazione di questi due elementi è stata fondamentale per scoprire il geniale compositore. Questo ragionamento, apparentemente un po’ fatalistico, tiene.
É quello che sosteneva il premio Nobel per la medicina (1965), Jacques Monod, nel saggio Il caso e la Necessità. Qualche millennio prima, Democrito insegnava ai suoi discepoli: “Tutto ciò che esiste è frutto del caso e della necessità”.
J. Monod, riprendendo Democrito, scompigliò le carte della biologia classica, sottolineando l’importanza della dimensione molecolare e genetica, introducendo il concetto di bricolage, la scomposizione e la ricomposizione operate dal caso e dalla necessità: “L’antica alleanza è infranta; l’uomo finalmente sa di essere solo nell’immensità indifferente dell’Universo da cui è emerso per caso. Il suo dovere, come il suo destino, non è scritto in nessun luogo”.
La vita biologica, sociale, politica è il prodotto del caso e della necessità.
Consapevole di questa complessità J. Monod, ci invita ad affrontare sfide inaspettate. Come cercare farmaci indispensabili per la cura di malattie rare, spesso trascurate dalle case farmaceutiche. Sarà stato il caso, la necessità, o forse entrambi, ma un gruppo di ricercatori indipendenti italiani, della Fondazione Telethon - Organizzazione Non Governativa finanziata con donazioni di cittadini - è riuscita a produrre un farmaco per la cura della sindrome di Wiskott-Aldrich (WAS). Il farmaco è stato approvato prima dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), poi è sbarcata negli Stati Uniti ed è stato approvato dalla Food and Drug Administration. Un successo reso possibile da un’intuizione e dalla determinazione. Per i pazienti non ci sono costi economici.
Forse è stato un caso, ma domenica 14 settembre, in Valle di Fraele (Parco Nazionale dello Stelvio), un naturalista scopre le impronte di dinosauri sul versante roccioso. All’epoca, l’area alpina si trovava ai margini dell’Oceano Tetide e aveva un clima caldo, simile a quello delle attuali regioni tropicali. Queste impronte ci raccontano da dove veniamo. Il caso, la necessità e l’incontro sono fondamentali per scoprire il non conoscibile.
Dr. Enrico Magni, psicologo e giornalista























