Pagnano: il coro alpino "Figli di nessuno" per il centro medico in Africa
Tra le esibizioni che sicuramente hanno donato più emozione e spirito del Natale c'è stata quella del coro "Figli di nessuno" che si è esibito nella chiesa parrocchiale di Pagnano. Una serata che è stata dedicata alla raccolta fondi del centro medico Fahasoavana Belobaka in Madagascar dove opera il meratese Roberto Casiraghi.



Radunati sull'altare i cantori hanno proposto una carrellata di canti tipici sia del Natale che della tradizione alpina, raccogliendo gli applausi sinceri e soddisfatti del pubblico accorso ad ascoltarli.
Una struttura, quella realizzata e attiva ormai da un anno in Madagascar, dove ogni giorno trovano assistenza e cura sanitarie decine di persone. Alle soddisfazioni per l'avvio del servizio sono arrivati in parallelo i guai con guasti tecnici e...i ladri che hanno costretto a riorganizzare spazi e abitudini.



Alla festa per ogni vita salvata si affianca la necessità di aiuti economici e materiali che possano consentire di andare avanti.


Da qui la volontà di un piccolo ma significativo aiuto con il concerto organizzato nella parrocchia di Roberto Casiraghi che, in qualche modo, rende saldi i fili di una solidarietà che valica i confini delle nazioni e che, quindi, non ha confini.



Radunati sull'altare i cantori hanno proposto una carrellata di canti tipici sia del Natale che della tradizione alpina, raccogliendo gli applausi sinceri e soddisfatti del pubblico accorso ad ascoltarli.
Una struttura, quella realizzata e attiva ormai da un anno in Madagascar, dove ogni giorno trovano assistenza e cura sanitarie decine di persone. Alle soddisfazioni per l'avvio del servizio sono arrivati in parallelo i guai con guasti tecnici e...i ladri che hanno costretto a riorganizzare spazi e abitudini.



Alla festa per ogni vita salvata si affianca la necessità di aiuti economici e materiali che possano consentire di andare avanti.


Da qui la volontà di un piccolo ma significativo aiuto con il concerto organizzato nella parrocchia di Roberto Casiraghi che, in qualche modo, rende saldi i fili di una solidarietà che valica i confini delle nazioni e che, quindi, non ha confini.























