Osnago: a Spazio Aperto la mostra solidale di Bruno Freddi
Nel fine settimana appena trascorso lo Spazio Aperto di Osnago ha ospitato la mostra solidale “In cerca di pace”, firmata dall’artista locale Bruno Freddi. Una tradizione che si rinnova ogni anno grazie all’impegno dell’autore, che ancora una volta ha scelto di mettere a disposizione le sue opere per sostenere Emergency: l’intero ricavato delle vendite è stato destinato alla nota associazione umanitaria, con uno sguardo particolare agli aiuti destinati alla popolazione civile di Gaza.

La serata inaugurale di venerdì 19 dicembre ha richiamato cittadini, sostenitori e istituzioni. Presenti, tra gli altri, gli ex sindaci Marco Molgora e Paolo Strina, insieme al pubblico che ha riempito la sala per un momento di arte, riflessione e solidarietà.
Bruno Freddi, da anni promotore di iniziative benefiche attraverso l’arte, ha esposto soprattutto opere recenti, molte delle quali legate al tema dell’esodo da Gaza. Le immagini e le tonalità scelte raccontano sofferenza, comunità e bisogno di pace. Un percorso artistico che nasce dal desiderio di non restare in silenzio.
“Noi artisti abbiamo questo problema: l’opera dovrebbe raccontare e mettere in evidenza la realtà delle cosa” ha spiegato Freddi. “Come artista sento questa mia impotenza, ed è una cosa che mi tormenta da tempo”. Parole che hanno risuonato profonde tra i presenti, sottolineando il valore dell’arte come strumento di testimonianza.
All’inaugurazione è intervenuto Marco Molgora, che ha ricordato come Freddi metta a disposizione le sue opere ogni fine anno per sostenere Emergency. Ha poi ringraziato Paolo Strina per aver reso possibile questo spazio espositivo, contribuendo alla continuità della tradizione.

Anche Norberto Ambrosiano, assessore alla Cultura, ha sottolineato il valore dell’iniziativa: “È importante sostenere associazioni come Emergency. Sono impegni importanti, che danno un contributo concreto in scenari difficili”.
Durante la serata è intervenuto anche Matteo Giuffidra, relatore per la scuola Emergency, offrendo un quadro più ampio sulle tensioni internazionali: “Ultimamente la sensazione che abbiamo è che dobbiamo prepararci alla guerra”, ha dichiarato.
Giuffidra ha poi condiviso alcuni dati significativi sul tema della spesa militare. Nel 2024 la spesa militare europea è stata superiore del 58% rispetto a quella russa; nel 2025, l’Europa ha destinato 380 miliardi di euro alle armi e solo l’Italia ha investito 13 miliardi in nuovo armamento.
Ha inoltre ricordato la campagna “R1pud1a la guerra” promossa da Emergency, che ha già raccolto l’adesione di mille realtà tra scuole e comuni.

Un confronto evidente anche nell’ambito degli aiuti internazionali: in vent’anni Emergency ha speso 218 milioni di euro per portare supporto in Afghanistan, mentre nello stesso periodo gli Stati Uniti hanno investito 260.000 miliardi di euro in interventi militari nello stesso Paese.
La mostra “In cerca di pace” si è dunque trasformata in molto più di un’esposizione, bensì un incontro di comunità, un richiamo alla responsabilità collettiva e un invito a guardare alla guerra con occhi più critici.

Paolo Strina, Bruno Freddi, Marco Molgora
La serata inaugurale di venerdì 19 dicembre ha richiamato cittadini, sostenitori e istituzioni. Presenti, tra gli altri, gli ex sindaci Marco Molgora e Paolo Strina, insieme al pubblico che ha riempito la sala per un momento di arte, riflessione e solidarietà.
Bruno Freddi, da anni promotore di iniziative benefiche attraverso l’arte, ha esposto soprattutto opere recenti, molte delle quali legate al tema dell’esodo da Gaza. Le immagini e le tonalità scelte raccontano sofferenza, comunità e bisogno di pace. Un percorso artistico che nasce dal desiderio di non restare in silenzio.
“Noi artisti abbiamo questo problema: l’opera dovrebbe raccontare e mettere in evidenza la realtà delle cosa” ha spiegato Freddi. “Come artista sento questa mia impotenza, ed è una cosa che mi tormenta da tempo”. Parole che hanno risuonato profonde tra i presenti, sottolineando il valore dell’arte come strumento di testimonianza.
All’inaugurazione è intervenuto Marco Molgora, che ha ricordato come Freddi metta a disposizione le sue opere ogni fine anno per sostenere Emergency. Ha poi ringraziato Paolo Strina per aver reso possibile questo spazio espositivo, contribuendo alla continuità della tradizione.

Anche Norberto Ambrosiano, assessore alla Cultura, ha sottolineato il valore dell’iniziativa: “È importante sostenere associazioni come Emergency. Sono impegni importanti, che danno un contributo concreto in scenari difficili”.
Durante la serata è intervenuto anche Matteo Giuffidra, relatore per la scuola Emergency, offrendo un quadro più ampio sulle tensioni internazionali: “Ultimamente la sensazione che abbiamo è che dobbiamo prepararci alla guerra”, ha dichiarato.
Giuffidra ha poi condiviso alcuni dati significativi sul tema della spesa militare. Nel 2024 la spesa militare europea è stata superiore del 58% rispetto a quella russa; nel 2025, l’Europa ha destinato 380 miliardi di euro alle armi e solo l’Italia ha investito 13 miliardi in nuovo armamento.
Ha inoltre ricordato la campagna “R1pud1a la guerra” promossa da Emergency, che ha già raccolto l’adesione di mille realtà tra scuole e comuni.

Un confronto evidente anche nell’ambito degli aiuti internazionali: in vent’anni Emergency ha speso 218 milioni di euro per portare supporto in Afghanistan, mentre nello stesso periodo gli Stati Uniti hanno investito 260.000 miliardi di euro in interventi militari nello stesso Paese.
La mostra “In cerca di pace” si è dunque trasformata in molto più di un’esposizione, bensì un incontro di comunità, un richiamo alla responsabilità collettiva e un invito a guardare alla guerra con occhi più critici.
E.Ma.























