Merate: quando vedremo qualche cosa di concreto?
Il sostantivo (italianizzato) “brand” che ha imperversato negli ultimi mesi – di cui però non abbiamo ancora compreso gli effetti concreti – sta per essere sostituito da “master plan” pronunciato in più occasioni dal sindaco Mattia Salvioni durante l’ultima seduta del Consiglio comunale.
Dove non è riuscito l’Esperanto, sarà la Perfida Albione a uniformare il linguaggio planetario. Un bene per le nuove generazioni.
Ma torniamo al nostro “piano generale”, il programma di riassetto di tutti i servizi attivi in città. Salvioni ha annunciato una grande operazione il cui esito – concetto ribadito dal capogruppo Ernesto Sellitto – si vedrà soltanto a fine mandato. E forse nemmeno il quinquennio basterà a dispiegarne gli effetti.
Quasi infastidito, a tratti persino ostile nelle parole e nei gesti, Sellitto ha risposto alle critiche di immobilismo espresse dalle due minoranze sostenendo che non bastano sei mesi per progettare un’opera pubblica. Vero. Ma si può sapere quale opera pubblica si sta progettando?
A domanda insidiosa di Dario Perego circa la finalità dell’intervento di ristrutturazione di villa Confalonieri, Salvioni ha risposto indispettito: la finalità è di destinare l’edificio a ospitare mostre, piccoli concerti, eventi importanti ma di modesto richiamo popolare, considerando che la sola sala ex consiliare non può ospitare più di 80 persone. Dunque nessun progetto di spostamento del Municipio, propedeutico a avviare la costruzione del nuovo puzzle.
E allora il Sindaco e la sua Giunta dovranno spiegare in che cosa consiste questo master plan: il Municipio resta a Palazzo Tettamanti, la biblioteca e il museo tra piazza Riva Spoleti e il collegio Manzoni, la casa della musica, sistemata e ampliata, rimane nello stabile che ospitò Ecosystem (prima della sciagurata vendita della società di acqua e gas), nido, asilo e scuole elementari non si spostano dalle rispettive sedi, gli impianti sportivi saranno al più oggetto di una manutenzione straordinaria.
Resta il mistero del futuro dell’area ex Beton Villa, acquisita da Technoprobe Spa. Salvioni ha lasciato intendere che è in corso una interlocuzione con la multinazionale, senza però precisare la destinazione della quota che deve essere ceduta al pubblico.
Ma, a parte questa trattativa di natura del tutto straordinaria, qual è il piano generale di ViviAmo Merate?
Al momento non riusciamo a vedere qualche cosa che vada oltre l’ordinaria e a volte confusa gestione. A colpi di annunci Mattia Salvioni genera aspettative.
La domanda però ben espressa dalle minoranze di centrodestra rimane: ma quando vedremo qualche cosa di concreto?
Dove non è riuscito l’Esperanto, sarà la Perfida Albione a uniformare il linguaggio planetario. Un bene per le nuove generazioni.
Ma torniamo al nostro “piano generale”, il programma di riassetto di tutti i servizi attivi in città. Salvioni ha annunciato una grande operazione il cui esito – concetto ribadito dal capogruppo Ernesto Sellitto – si vedrà soltanto a fine mandato. E forse nemmeno il quinquennio basterà a dispiegarne gli effetti.
Quasi infastidito, a tratti persino ostile nelle parole e nei gesti, Sellitto ha risposto alle critiche di immobilismo espresse dalle due minoranze sostenendo che non bastano sei mesi per progettare un’opera pubblica. Vero. Ma si può sapere quale opera pubblica si sta progettando?
A domanda insidiosa di Dario Perego circa la finalità dell’intervento di ristrutturazione di villa Confalonieri, Salvioni ha risposto indispettito: la finalità è di destinare l’edificio a ospitare mostre, piccoli concerti, eventi importanti ma di modesto richiamo popolare, considerando che la sola sala ex consiliare non può ospitare più di 80 persone. Dunque nessun progetto di spostamento del Municipio, propedeutico a avviare la costruzione del nuovo puzzle.
E allora il Sindaco e la sua Giunta dovranno spiegare in che cosa consiste questo master plan: il Municipio resta a Palazzo Tettamanti, la biblioteca e il museo tra piazza Riva Spoleti e il collegio Manzoni, la casa della musica, sistemata e ampliata, rimane nello stabile che ospitò Ecosystem (prima della sciagurata vendita della società di acqua e gas), nido, asilo e scuole elementari non si spostano dalle rispettive sedi, gli impianti sportivi saranno al più oggetto di una manutenzione straordinaria.
Resta il mistero del futuro dell’area ex Beton Villa, acquisita da Technoprobe Spa. Salvioni ha lasciato intendere che è in corso una interlocuzione con la multinazionale, senza però precisare la destinazione della quota che deve essere ceduta al pubblico.
Ma, a parte questa trattativa di natura del tutto straordinaria, qual è il piano generale di ViviAmo Merate?
Al momento non riusciamo a vedere qualche cosa che vada oltre l’ordinaria e a volte confusa gestione. A colpi di annunci Mattia Salvioni genera aspettative.
La domanda però ben espressa dalle minoranze di centrodestra rimane: ma quando vedremo qualche cosa di concreto?
Claudio Brambilla























