Calco: Gabriele Magni vince l’Open Water Tour ’25. Primo nella Challenge Smile Swim - Over 50

C’è un pezzo di Brianza sul podio nazionale del nuoto in acque libere. Lo scorso fine settimana, il 13 e 14 dicembre, nella prestigiosa cornice del Salone d’Onore del CONI a Roma, l’avvocato calchese Gabriele Magni, 52 anni, figlio dell’ex sindaco Giuseppe Magni, è stato premiato per la vittoria dell’Italian Open Water Tour 2025, conquistando il primo posto nella Classifica Challenge 2025 Smile Swim Over 50 Maschile e il nono posto nella classifica generale maschile Smile Swim.
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Un risultato importante, ottenuto all’interno di una competizione che in pochi anni è diventata un riferimento per gli appassionati del nuoto in acque libere. L’Italian Open Water Tour infatti è nata nel 2016 dalla volontà di riunire atleti di ogni età e livello nell’esperienza più autentica del nuoto: quella lontana dalle corsie, immersa nella natura. Il circuito, riconosciuto dal CONI, attraversa alcune tra le località più affascinanti d’Italia, dal Trentino alla Sicilia, con gare disputate in mare o sui laghi. Nel 2025 il calendario si è esteso da Genova alle Isole Tremiti, passando per Monete, Gaeta, Camogli, Maccagno, Caldonazzo, Noli, Peschiera del Garda, Ischia e Vulcano. Migliaia i partecipanti, provenienti da decine di province e anche dall’estero, con numeri imponenti per ogni tappa: tra i 500 e i 700 nuotatori ogni weekend, circa un centinaio solo nella categoria Over 50.
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È in questo contesto che Magni ha costruito una stagione da incorniciare. Su dodici possibili, ha partecipato a nove tappe, arrivando sul podio nella maggior parte delle gare disputate. Al suo seguito, sempre la famiglia e spesso tanti amici, trasformando le competizioni anche in gite fuori porta e tempo condiviso insieme. “Io ho vinto fino ai 3 km”, spiega, riferendosi alla categoria Smile, la distanza più corta del Tour (fra i 2 e i 3,5 chilometri), mentre il circuito prevede anche gare Hard, più lunghe e impegnative. Per il calchese, primo nella classifica generale Over 50 e primo nella Challenge dei Laghi, è un risultato che premia un percorso sportivo iniziato senza grandi pretese.
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Magni infatti aveva abbandonato il nuoto da ragazzo, per poi riprenderlo quasi per caso nel 2016. “Sono tornato in piscina un po’ per salute, un po’ per seguire mia figlia che iniziava a nuotare. All’inizio ero fuori forma, poi ho fatto la mia prima gara e la passione è sbocciata”. Da lì, una crescita costante: prima poche gare l’anno grazie al caro amico e collega Guido, poi sempre di più, fino all’ingresso nel circuito Open Water e nella squadra master della Libertas Merate.
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Determinante, racconta, è stato il rientro all’allenamento costante grazie a una scelta molto semplice, ma radicale: dedicare la pausa pranzo allo sport. Magni lavora infatti proprio a pochi passi al centro Acquamore Merate, sede di piscina e palestra dove ormai si allena quotidianamente. “Ho trasformato la pausa pranzo nella mia ora sacra: nuoto, palestra, corsa. Poi mangio qualcosa al volo e torno in studio”. Una routine serrata, diventata parte integrante della vita professionale e familiare, che gli ha permesso di coltivare la passione senza sottrarre tempo alla famiglia o al lavoro.
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Merito anche di un ambiente tecnico che negli ultimi anni si è fatto sempre più competitivo e stimolante. Magni cita in particolare il direttore della struttura, Diego, definito “secondo allenatore” e figura chiave del suo percorso. Accanto a lui, Marco Locatelli, i compagni di corsia e l’allenatrice Serena della Libertas, con cui si allena due volte a settimana, oltre al lavoro individuale. “A Merate si è creato un polo di eccellenza”, racconta. “C’è la piscina rinnovata, c’è la squadra storica della Libertas che sta rinascendo, ci sono atleti di grande livello come Martina Locatelli, campionessa europea master. Tutto questo fa la differenza.”
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Il successo all’Italian Open Water Tour ha avuto un significato che va oltre il risultato sportivo. “Mi ha cambiato la vita”, dice Magni senza esitazione. “Fisicamente, mentalmente, nella salute. Fare l’avvocato è stressante, e il nuoto mi dà equilibrio. A 52 anni ho raggiunto obiettivi che non avrei immaginato. Sono arrivato a nuotare i 3000 metri sotto i 43 minuti: chi conosce il nuoto sa che è un risultato importante”.
Roma è stata la tappa finale di questo percorso. Salire sul palco del CONI, davanti ai grandi del nuoto di ieri e di oggi, ha suggellato la stagione perfetta. Le premiazioni sono state affidate a due ex campioni del mondo delle acque libere, Valerio Cleri e Arianna Bridi: un riconoscimento che pesa. Ancora di più perché il Tour, oltre a essere una competizione, è diventato una comunità. 
Tra i nuotatori ci sono professionisti di ogni tipo – giornalisti, medici, insegnanti, dirigenti, avvocati – che condividono fatica, bracciate e passione, e finiscono per ritrovarsi amici fuori dall’acqua.
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E adesso? Nessuna intenzione di adagiarsi sugli allori. Magni guarda già avanti: vorrebbe tornare a completare quasi tutte le tappe del Tour nel 2026 e provare le distanze più lunghe. Sa che servirà ancora più allenamento, più tempo, più organizzazione. Ma intanto si gode un traguardo che vale doppio: quello sportivo e quello personale. “Questa vittoria dimostra che non è mai tardi per ricominciare. Lo sport, se fatto con passione, restituisce più di quanto chiede.”
E.Ma.
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