Merate/2: opere pubbliche. Perego, è tutto un rinviare.  Panzeri, a terra ancora nulla

Due ore di dibattito serrato sull’aggiornamento del documento di programmazione 2026/2028, in sostanza sulla progettualità dell’Amministrazione in carica, sono stati derubricati da Ernesto Sellitto, capogruppo di maggioranza come “confronto politico su questioni spicce”.
L’irritazione sui volti dei consiglieri di minoranza è apparsa evidente anche se non esplicitata in Aula, avendo già effettuato la dichiarazione di voto. Tuttavia l’uscita di Sellitto ha suscitato forti perplessità sul modo con cui il capogruppo di ViviAmo Merate, veterano dell’Aula, intende misurarsi con le opposizioni.
In realtà il confronto è stato ricco di spunti. A partire dai primi dati di bilancio: fondo cassa iniziale 2026, 9 milioni, fondo cassa finale 10 milioni; risultato presunto 8.724.000 di cui 3.316.000 parte disponibile. Oneri di urbanizzazione stimati in 800mila euro a fronte dei 720mila del previsionale.
I primi rilievi sono giunti da Alfredo Casaletto: contrario all’uso parziale degli oneri per finanziare la spesa corrente, trattandosi peraltro di previsioni di incasso; critico sull’aumento dell’avanzo disponibile perché se si chiede di più ai cittadini, con aumento di tasse, imposte e tariffe poi si deve pareggiare il conto con maggiori servizi per la Comunità.
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Critico anche Dario Perego di “Noi Merate” che legge nel documento un continuo rinvio di decisioni: impegneremo, valuteremo, valorizzeremo e così via. Lungo l’elenco degli annunci secondo il capogruppo di minoranza rimasti tali e, quindi, tante le domande: l’archivio da digitalizzare che doveva trovare sede a Palazzo Tettamanti e ora invece non si sa dove andrà; il progetto del polo musicale dove è finito, gli impianti sportivi che avrebbero dovuto essere più efficienti fanno segnare solo la cancellazione degli spogliatori del campo comunale, la gestione delle soste denuncia una comunicazione inadeguata, non si conoscono i dettagli della nuova convenzione con l’Aler che gestisce gran parte delle case del Comune, a che punto sono le interlocuzioni con i proprietari dei terreni attorno a San Rocco per poter completare il collegamento pedonale tra via don Consonni e via Marconi, a che punto è l’avvio della circolare meratese e, non ultimo, il preoccupante aumento della spesa corrente.
Il sindaco Salvioni ha risposto a questo primo giro di rilievi, più o meno nell’ordine: la digitalizzazione ha un costo elevatissimo, si attendono notizie di un bando ministeriale e comunque l’archivio storico non potrà essere digitalizzato e, quanto al luogo, ora nell’interrato di villa Confalonieri in condizioni pietose, difficilmente sarà palazzo Tettamanti per l’insufficiente capienza e per problemi di pavimentazione (forse si sceglierà l’ex deposito di Lario reti a Pagnano). Per gli spogliatoi il mancato contributo riveniente da un bando ha indotto a cancellare la quota stanziata in attesa di un nuovo bando per il quale la progettazione ora è completa e pronta. Molto, è parso di capire anche in relazione alla palestra di via Turati, sembra legato allo sviluppo dell’area ex Beton Villa, acquisita da una primaria azienda. In altre parole diversi interventi, dalla palestra al recupero di Cascina Galli (definita non idonea per la casa della musica che andrà nell’area ex Ecosystem) sembra saranno legati agli imponenti investimenti che l’Azienda effettuerà sulla vasta porzione ex Beton, a ridosso della provinciale 54. Salvioni ha parlato di una progettualità per villa Confalonieri senza però specificare quale e ha confermato il confronto con i proprietari dei terreni attorno allo stagno che proseguirà dopo le feste natalizie. Quanto alla spesa corrente, certo – ha confermato il Sindaco – cresce per effetto dei rinnovi contrattuali, dell’aumento dei costi dei servizi più importanti, per l’inflazione stessa che da covid a oggi ha inciso nella misura del 10-13% e, infine, per la maggiore richiesta nell’ambito sociale. Nel 2016/2017 la spesa corrente comunale era di 11 milioni oggi è salita a 13 milioni. Sui parcheggi forse sarà modificata la scritta precisando che è possibile usufruire della tariffa minima due volte al giorno dalle 8 alle 12 e dalle 12 alle 20.
E’ toccato poi a Massimo Panzeri prendere la parola: “Nel nostro umile ruolo siamo chiamati a giudicare i fatti non le intenzioni, i numeri non le aspettative. Posso sottoscrivere tutti i punti del DUP ma poi vado a vedere dove sono i numeri? Nel piano delle opere pubbliche sopra i 100mila euro non trovo nulla. Salvioni dice che ha investito 3 milioni tutti nel 2025 per questo non c’è nulla nel triennio successivo. Ma su quali investimenti”?
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E con implacabile freddezza il capogruppo di “Prospettive” ha scandito: Segnale di telefonia mobile? NO – Villa Confalonieri? NO – Casa della Musica? NO – Interventi sulla biblioteca? NO – Nuove rotatorie? NO – abbattimento barriere architettoniche? NO – Nuove opere sportive per i nostri ragazzi? NO. Insomma i 3 milioni sono scritti ma nessuna opera è davvero a terra. Quanto agli oneri di urbanizzazione crescono, certo, ma solo perché lo scorso anno il tariffario è stato raddoppiato.
Il dibattito poi ha investito i temi degli eventi culturali per i quali l’assessore Riva ha ribadito l’impossibilità di realizzare un vero coordinamento tra le associazioni e comunque più eventi nella medesima giornata sono segno di grande vitalità. Al più ha detto si può lavorare sullo storico, bloccando così una piattaforma di date e eventi che sono storicizzati.
Su sociale, giovani, nido, disabilità c’è da rilevare il lungo intervento di Franca Maggioni, ex assessore che ha adombrato per alcune iniziative un interesse più personale dell’assessora in carica Valeria Marinari. La replica è stata ovviamente puntuale corroborata al termine dall’intervento del capogruppo Sellitto il quale ha confermato che tutte le iniziative sono concordate e quindi condivise dall’intero gruppo consiliare.
A quattro ore e mezzo dall’inizio dei lavori, l’Aula ha votato i due documenti contabili, l’aggiornamento al DUP e il bilancio preventivo 2026/2028.
Le opposizioni hanno votato contro dopo le dichiarazioni di voto. Ultimo a parlare Ernesto Sellitto con la battuta fulminante che, in buona sostanza, si è discusso ore solo di questioni marginali e non di politica vera. La risposta di Perego e Panzeri è rimasta muta, non avendo più diritto di parola. Ma difficilmente la questione si può dire chiusa e conclusa.
C.B.
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