Morte di Milena e Giorgia: per il polacco il GIP dispone il giudizio immediato a febbraio
Jan Krzystof Lewandowski, il polacco 34enne responsabile della morte di Giorgia Cagliani e Milena Marangon, travolte dal mezzo che conduceva lo scorso 20 settembre mentre si recavano a una festa a Brivio, sarà sottoposto a giudizio con rito immediato.
A dare seguito alla richiesta del pubblico ministero, dottoressa Chiara Stoppioni, è stato il giudice per le indagini preliminari Salvatore Catalano che ha calendarizzato l'udienza predibattimentale nel mese di febbraio. Entro i termini di legge gli avvocati difensori avranno tempo di chiedere eventuali riti alternativi.
L'uomo, padre di famiglia, si trovava in Italia per effettuare un servizio di trasporto di un veicolo, con il carroattrezzi. In via per Airuno ci era finito, secondo quanto aveva dichiarato, dopo avere fatto una veloce cena. Una strada che non conosceva e che quella sera era particolarmente affollata di veicoli e persone per via della festa di Brivio in corso e di un altro evento in un locale del paese, dove appunto si stavano recando le due giovani vittime, unitamente a una terza amica scampata miracolosamente all'investimento, dopo avere posto in sosta l'auto nel parcheggio della palestra.

Jan Krzystof Lewandowski, secondo le risultanze delle indagini, procedeva a una velocità di circa 80 kmh giunto all'inizio della salita che porta verso Brivio aveva urtato due auto in sosta a lato della carreggiata e poi le ragazze che procedevano a piedi, in salita.
Un urto risultato mortale. Le due erano state sbalzate contro i mezzi in sosta e per loro non c'era stato nulla da fare.
Sul posto erano giunti in forze mezzi di soccorso e personale dell'Arma dei carabinieri per i rilievi.

Due teli verdi stesi sui corpi di Giorgia e Milena avevano testimoniato per ore, la tragedia che si era consumata.
Sottoposto agli esami alcolemici e per gli stupefacenti, Jan Krzystof Lewandowski era risultato positivo ai cannabinoidi e per questo la sua imputazione era stata di omicidio stradale plurimo, con l’aggravante della positività al test tossicologico.
Senza alcun domicilio o appoggio in Italia, senza alcuna padronanza della lingua, l'uomo era stato incarcerato e per lui anche l'udienza di convalida aveva confermato il dispositivo restrittivo.
Ora l'accoglimento del GIP del giudizio immediato, lo porterà in aula a Lecco il prossimo mese di febbraio, riaprendo al contempo la ferita delle famiglie e della comunità meratese, rimaste sconvolte dall'accaduto.

L'uomo, padre di famiglia, si trovava in Italia per effettuare un servizio di trasporto di un veicolo, con il carroattrezzi. In via per Airuno ci era finito, secondo quanto aveva dichiarato, dopo avere fatto una veloce cena. Una strada che non conosceva e che quella sera era particolarmente affollata di veicoli e persone per via della festa di Brivio in corso e di un altro evento in un locale del paese, dove appunto si stavano recando le due giovani vittime, unitamente a una terza amica scampata miracolosamente all'investimento, dopo avere posto in sosta l'auto nel parcheggio della palestra.

Jan Krzystof Lewandowski, secondo le risultanze delle indagini, procedeva a una velocità di circa 80 kmh giunto all'inizio della salita che porta verso Brivio aveva urtato due auto in sosta a lato della carreggiata e poi le ragazze che procedevano a piedi, in salita.
Un urto risultato mortale. Le due erano state sbalzate contro i mezzi in sosta e per loro non c'era stato nulla da fare.
Sul posto erano giunti in forze mezzi di soccorso e personale dell'Arma dei carabinieri per i rilievi.

Giorgia e Milena
Due teli verdi stesi sui corpi di Giorgia e Milena avevano testimoniato per ore, la tragedia che si era consumata.
Sottoposto agli esami alcolemici e per gli stupefacenti, Jan Krzystof Lewandowski era risultato positivo ai cannabinoidi e per questo la sua imputazione era stata di omicidio stradale plurimo, con l’aggravante della positività al test tossicologico.
Senza alcun domicilio o appoggio in Italia, senza alcuna padronanza della lingua, l'uomo era stato incarcerato e per lui anche l'udienza di convalida aveva confermato il dispositivo restrittivo.
Ora l'accoglimento del GIP del giudizio immediato, lo porterà in aula a Lecco il prossimo mese di febbraio, riaprendo al contempo la ferita delle famiglie e della comunità meratese, rimaste sconvolte dall'accaduto.
S.V.























