Bergamo-Ponte: ritardo di un anno

prosegue la via crucis dei pendolari della linea ponte San Pietro Bergamo costretti a un’ora in più di percorrenza del loro tragitto casa lavoro o scuola quotidiano a causa del trasbordo con gli autobus  sostitutivi. Era Il 5 febbraio del 2024 quando RFI il gestore della rete ferroviaria annunciava che il termine dei lavori sarebbe avvenuto nel dicembre 2026 in tempo anche per le olimpiadi invernali di Milano Cortina. Purtroppo i lavori sono invece in ritardo di un anno nonostante la decisione di chiudere al traffico la tratta per accelerare e agevolare i lavori nella totale sicurezza. Con i lavori finanziati dal PNRR a RFI ha inaugurato una stagione di consistenti investimenti di potenziamento della rete molto positivi peccato che questi a differenza del passato avvengano tutti  con la chiusura totale della circolazione dei treni e non come in passato mantenendo aperta le tratte e ricorrendo solo a parziali riduzione di velocità. Un meccanismo questo che avrebbe dovuto garantire più velocità dei lavori e minori costi eccessivi i 460 milioni pari alla cifra record di 65,7milioni per km. A questi costi vanno aggiunti i costi di congestione provocati dal traffico automobilistico aggiuntivo e quelli ambientali. Ma i costi maggiori li hanno sopportati le centinaia di pendolari della tratta. Peccato che sia rfi che l’assessore Terzi sembra che vogliano giustificare le responsabilità della ditta appaltatrice anzichè attivare,sperando che sia prevista nel contratto una penale salata  per l’azienda di Avellino in ritardo che solo ora si accorge che deve raddoppiare il personale edile sul cantiere. Il paradosso invece sarà che i costi aumenteranno considerevolmente visto che anche RFI sembra sorpresa di osservare che i progetti esecutivi devono essere approvati dal re la Tears del relativo settore di Ital FER sempre il gruppo RFI c’è quello strutturale quello idraulico quello ambientale quello ferroviario e tanti altri ognuno di questi dovrebbe dare l’approvazione con scadenze diverse con questa dichiarazione anziché spostare le responsabilità sull’impresa RFI se le accolla tutteCome di solito fa durante i lavori di costruzione e di potenziamento della rete ferroviaria insomma che si utilizzi la spesa pubblica va bene ma che questa diventi modo per deresponsabilizzarsi non va bene
Dario Balotta responsabile trasporti Europa Verde e portavoce di Brescia
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