Sospeso il processo a Morgan: il tribunale trasmette gli atti alla Corte Costituzionale
La questione di legittimità sollevata dalla difesa è stata ritenuta manifestamente non infondata dal giudice in ruolo monocratico Martina Beggio, che ha sospeso il processo trasmettendo gli atti alla Corte Costituzionale.
Nuovo colpo di scena stamani in Tribunale a Lecco, nell'ambito del procedimento penale che vede Marco Castoldi – in arte Morgan – imputato per stalking e diffamazione nei confronti dell'ex fidanzata Angelica Schiatti per fatti risalenti tra il maggio 2020 e il settembre 2021.
Una vicenda giudiziaria che, come noto, sarebbe l'ultimo atto di una relazione affettiva finita male; il cantautore brianzolo - secondo le contestazioni a suo carico ancora tutte da provare - non avrebbe accettato la volontà della ex di interrompere la loro storia e da quel momento avrebbe iniziato a ''tormentarla'' con continue chiamate e messaggi e con insinuazioni volgari diffuse attraverso una chat WhatsApp. Accuse che lo stesso artista ha sempre respinto con forza attraverso dichiarazioni rese non appena la notizia del fascicolo passato da Monza a Lecco, rimbalzarono sulla stampa locale e nazionale, ma al contrario sostenute convintamente da Angelica Schiatti, meratese d'origine.

Tornando a oggi, il giudice ha aperto l'udienza fissata per il primo pomeriggio segnalando la memoria depositata dalla parte civile – l'avvocato Maria Nirta del Foro di Locri – nella quale veniva ribadito parere contrario al fatto che il Tribunale potesse prendere in esame questioni di legittimità costituzionale; dall'altra parte la difesa, rappresentata dall'avvocato Rossella Gallo del Foro di Milano, ha insistito nella propria richiesta, già peraltro avanzata lo scorso luglio, quando tuttavia le condizioni risarcitorie erano differenti da quelle odierne.
La questione di legittimità costituzionale riguarda l'articolo 162 ter comma 4 del codice penale, in particolare la norma che, per quel che riguarda il reato di stalking (quello appunto contestato al proprio assistito), non consente al giudice di procedere all'estinzione del reato, nei casi in cui ci sia una congrua condotta riparatoria da parte dell'imputato. Quest'ultimo – nelle scorse settimane - ha messo sul piatto un'offerta di 100mila euro, con l'assegno che, come confermato dalla stessa parte civile nell'udienza odierna, è già stato incassato (a titolo di acconto) dalla Schiatti. Una circostanza che non ha mutato la volontà di quest'ultima, decisa a proseguire l'azione nei confronti dell'ex, senza rimettere la querela. Da qui la strategia della difesa che nell'udienza dello scorso mese, a fronte della reazione della parte civile, aveva reiterato la propria istanza.
Stamani ''la resa dei conti'' con il giudice che ha disposto la sospensione del processo e la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale; si tornerà in Aula a Lecco una volta che la consulta si esprimerà in merito.
Una decisione – quella della dottoressa Beggio - accolta con marcata e visibile soddisfazione dall'avvocato Gallo, difensore di Castoldi, quest'oggi non intervenuto all'udienza così come la parte offesa, l'ex fidanzata Angelica Schiatti.
Nuovo colpo di scena stamani in Tribunale a Lecco, nell'ambito del procedimento penale che vede Marco Castoldi – in arte Morgan – imputato per stalking e diffamazione nei confronti dell'ex fidanzata Angelica Schiatti per fatti risalenti tra il maggio 2020 e il settembre 2021.
Una vicenda giudiziaria che, come noto, sarebbe l'ultimo atto di una relazione affettiva finita male; il cantautore brianzolo - secondo le contestazioni a suo carico ancora tutte da provare - non avrebbe accettato la volontà della ex di interrompere la loro storia e da quel momento avrebbe iniziato a ''tormentarla'' con continue chiamate e messaggi e con insinuazioni volgari diffuse attraverso una chat WhatsApp. Accuse che lo stesso artista ha sempre respinto con forza attraverso dichiarazioni rese non appena la notizia del fascicolo passato da Monza a Lecco, rimbalzarono sulla stampa locale e nazionale, ma al contrario sostenute convintamente da Angelica Schiatti, meratese d'origine.

Tornando a oggi, il giudice ha aperto l'udienza fissata per il primo pomeriggio segnalando la memoria depositata dalla parte civile – l'avvocato Maria Nirta del Foro di Locri – nella quale veniva ribadito parere contrario al fatto che il Tribunale potesse prendere in esame questioni di legittimità costituzionale; dall'altra parte la difesa, rappresentata dall'avvocato Rossella Gallo del Foro di Milano, ha insistito nella propria richiesta, già peraltro avanzata lo scorso luglio, quando tuttavia le condizioni risarcitorie erano differenti da quelle odierne.
La questione di legittimità costituzionale riguarda l'articolo 162 ter comma 4 del codice penale, in particolare la norma che, per quel che riguarda il reato di stalking (quello appunto contestato al proprio assistito), non consente al giudice di procedere all'estinzione del reato, nei casi in cui ci sia una congrua condotta riparatoria da parte dell'imputato. Quest'ultimo – nelle scorse settimane - ha messo sul piatto un'offerta di 100mila euro, con l'assegno che, come confermato dalla stessa parte civile nell'udienza odierna, è già stato incassato (a titolo di acconto) dalla Schiatti. Una circostanza che non ha mutato la volontà di quest'ultima, decisa a proseguire l'azione nei confronti dell'ex, senza rimettere la querela. Da qui la strategia della difesa che nell'udienza dello scorso mese, a fronte della reazione della parte civile, aveva reiterato la propria istanza.
Stamani ''la resa dei conti'' con il giudice che ha disposto la sospensione del processo e la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale; si tornerà in Aula a Lecco una volta che la consulta si esprimerà in merito.
Una decisione – quella della dottoressa Beggio - accolta con marcata e visibile soddisfazione dall'avvocato Gallo, difensore di Castoldi, quest'oggi non intervenuto all'udienza così come la parte offesa, l'ex fidanzata Angelica Schiatti.
G.C.























