“Baby Gang” in rosa: tra le 3 arrestate, una 16enne di Calco

Spregiudicate, violente, senza scrupoli nel rapinare e aggredire un giovane e poi scagliarsi con violenza inaudita contro i poliziotti intervenuti. Solite muoversi in gruppo, in branco verrebbe da dire vista la condotta posta in essere, nelle zone della movida milanese, incarnano le caratteristiche delle Baby Gang maschili e nella notte del 29 novembre si sono rese responsabili di una rapina e successivamente di una aggressione ai danni degli agenti intervenuti.
Per tre minorenni è scattato l'arresto con custodia presso il carcere Cesare Beccaria di Milano con l'accusa di rapina in concorso e resistenza a pubblico ufficiale. La maggiorenne è stata indagata a piede libero per i medesimi reati.
Due sono residenti a Milano, una a Seveso e una è lecchese, di Calco per la precisione. E proprio la meratese, classe 2009, dovrà anche rispondere della detenzione del martelletto frangivetro di cui è stata trovata in possesso. L'amica, invece, aveva con sè un tirapugni.
Una vicenda che ha scosso per la violenza manifestata dal gruppo tutto al femminile e di giovanissima età (tre minorenni e una maggiorenne da pochi mesi) a cui si è unito successivamente anche un ragazzo extracee di cui al momento non si conosce ancora l'identità.
I fatti sono partiti dal furto di un paio di cuffiette AirPods, prelevate dal giubbotto che un giovane aveva lasciato su una sedia di uno dei tavolini di piazza XXIV maggio. Quando la vittima le aveva individuate tramite l'apposita applicazione del telefono, aveva raggiungo il luogo indicato dal dispositivo e si era trovato davanti un gruppetto di ragazze. A una di queste, con in spalla uno zainetto, aveva chiesto la restituzione del maltolto e di risposta si era visto minacciare: la ragazzina che brandiva una bottiglia di birra, l'aveva infatti rotta contro il muro e con il coccio di vetro tagliente aveva iniziato ad agitarlo vicino al giovane che indietreggiava per evitare di essere colpito. In compagnia di un amico era stato però oggetto di un lancio di bottiglie e poi aggredito frontalmente dal giovane che era con il gruppetto. Afferrato alle spalle dalla ragazza che presumibilmente aveva gli AirPods, veniva colpito ripetutamente con calci e pugni.
Raggiunta da una pattuglia della Polizia di Stato, allertata nel frattempo dalla centrale operativa del 112, era la vittima era salita in auto e poco distante aveva riconosciuto il gruppetto.
Da questo momento la violenza e l'ostilità delle giovani si scaraventa sui poliziotti.
Dalla resistenza passano all'aggressione fisica, unita a insulti e minacce. Pugni, calci, testate e colpi anche con una borsa, al cui interno c'era una bottiglia piena di superalcolico, con il palese intento di provocare delle lesioni all'operante.
Una aggressione brutale protrattasi per diversi minuti e con momenti concitati, con le giovani che si facevano forza per la superiorità numerica.
Bloccate, le quattro tentavano di liberarsi dalla presa usando ancora una violenza efferata, volta a cagionare lesioni.
Finalmente contenute, venivano portate in Questura per le formalità di rito con la nomina dell'avvocato, l'avviso alle famiglie e poi la decisione da parte del magistrato di turno dell'arresto con detenzione per le tre minori, dunque anche per la calchese, presso il carcere Beccaria di Milano.
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