Merate: inaugurata la mostra pittorica di Donato Frisia Junior
Nel pomeriggio di sabato 29 novembre, nelle eleganti sale di Villa Confalonieri, Merate ha reso omaggio a una delle sue voci artistiche inaugurando la mostra “Donato Frisia Junior. Opere. Percorsi. Radici”. Un evento molto partecipato e carico di emozione che segna il primo passo pubblico del neonato Archivio Donato Frisia Junior e che offre alla città un percorso espositivo ricco, profondo, capace di restituire a pieno respiro l’evoluzione del pittore meratese scomparso nell’ottobre del 2024.

La mostra — organizzata dal Comune di Merate e da Lumis Arte, in collaborazione con l’Archivio e con il sostegno di Acinque, oltre al patrocinio della Provincia di Lecco e di Brianza Valley — raccoglie circa 130 opere, selezionate e ordinate dal curatore Lorenzo Paolo Messina in una narrazione che attraversa oltre sessant’anni di attività.
Ad aprire l’inaugurazione è stata l’assessora alla Cultura Patrizia Riva, che ha sottolineato come Frisia Junior sia stato “un autore capace di raccontare il territorio in modo personale, attraversando una grande evoluzione stilistica: dai paesaggi figurativi, ai riflessi dell’acqua, fino all’astrazione. Siamo davvero contenti di poter ospitare un evento di questa rilevanza”.

Il sindaco Mattia Salvioni ha rimarcato il valore emotivo e culturale dell’esposizione: “Queste bellissime sale diventano oggi luogo di un viaggio nella storia artistica e umana di Frisia. Villa Confalonieri, con la sua atmosfera particolare, aiuta davvero ad entrare in contatto con l’autore, con i suoi luoghi — il lago di San Rocco, Sartirana, i paesaggi trasformati dalla sua vita e dalla sua sensibilità". Salvioni ha inoltre ricordato il carattere territoriale della mostra, patrocinata da Brianza Valley e condivisa da tutta la comunità.
Emozionato, Luca Vianello, nipote dell’artista e presidente dell’Archivio Donato Frisia Junior, ha spiegato gli obiettivi della nuova realtà associativa: “Siamo soci fondatori dell’Archivio e il nostro primo proposito è recuperare, documentare e catalogare le migliaia di opere che il nonno ha realizzato. Molti quadri sono stati venduti o regalati nel corso della sua vita. Vorremmo ritrovarli, fotografarli, registrarli tecnicamente: è un percorso emozionale, un modo per completare la sua storia artistica. E poi c’è un desiderio altrettanto forte: far conoscere la sua arte oltre i confini della nostra zona. Donato Frisia Junior lo merita”.Infine il nipote ha fatto sapere che è stata recentemente lanciata una raccolta fondi per sostenere il neonato Archivio, in modo tale che chiunque vorrà, potrà sostenere le attività della associazione e supportarla così nella realizzazione di nuovi eventi e iniziative.

Il dottor Giorgio Cortella, intervenuto in rappresentanza di Acinque, ha portato i saluti del presidente Simonetti e ricordato come l’azienda creda profondamente nella cultura: “Non è la prima collaborazione con Lumis Arte e siamo felici di restituire al territorio un po’ degli utili attraverso iniziative che valorizzano la comunità”.
A chiudere gli interventi è stato il curatore Lorenzo Paolo Messina, legato da un rapporto umano e professionale all’artista: “Grazie a tutti per essere qui, grazie al Comune e ad Acinque. Abbiamo costruito ciò che desideravamo: una grande mostra antologica che testimonia i momenti principali della produzione di Frisia Junior”. Messina ha poi accompagnato il pubblico in una breve lettura delle sezioni espositive: dalle opere del 1953 realizzate a Pagnano accanto al nonno — proprio l’anno della sua scomparsa — alle tele giovanili, dai paesaggi naturalistici alle montagne non solo lecchesi, fino ai celebri riflessi dell’acqua dell’Adda, nati durante gli anni del Traghetto Leonardesco a Imbersago, e alle astrazioni musicali degli anni Novanta.

“Frisia Junior — ha ricordato Messina — supera la tradizione del nonno e trova una voce personale, libera, a tratti visionaria. Racconta la natura per più di cinquant’anni e lo fa con un linguaggio che evolve, si rinnova, ascolta il mondo e se stesso”. Un’ultima nota è stata dedicata a Villa Confalonieri: le sale del primo piano ospitano infatti anche gli antichi affreschi di Costantino Frisia, bisnonno dell’artista, che rendono ancora più suggestivo il dialogo familiare e generazionale che la mostra fa emergere.
L’inaugurazione ha confermato come la figura di Donato Frisia Junior sia ancora profondamente amata nel territorio, ma anche pronta ad essere riscoperta in una dimensione più ampia. La mostra, aperta fino all’11 gennaio 2026, e il nuovo Archivio costituiscono il punto di partenza di un percorso che la famiglia e il curatore desiderano condividere con studiosi, appassionati e istituzioni culturali.
Un’occasione per guardare all’opera di Frisia Junior non solo come memoria, ma come futuro, come un patrimonio che continua a parlare e a emozionare.

La mostra — organizzata dal Comune di Merate e da Lumis Arte, in collaborazione con l’Archivio e con il sostegno di Acinque, oltre al patrocinio della Provincia di Lecco e di Brianza Valley — raccoglie circa 130 opere, selezionate e ordinate dal curatore Lorenzo Paolo Messina in una narrazione che attraversa oltre sessant’anni di attività.
Ad aprire l’inaugurazione è stata l’assessora alla Cultura Patrizia Riva, che ha sottolineato come Frisia Junior sia stato “un autore capace di raccontare il territorio in modo personale, attraversando una grande evoluzione stilistica: dai paesaggi figurativi, ai riflessi dell’acqua, fino all’astrazione. Siamo davvero contenti di poter ospitare un evento di questa rilevanza”.

Luca Vianello, l'assessore Patrizia Riva e Lorenzo Paolo Messina
Il sindaco Mattia Salvioni ha rimarcato il valore emotivo e culturale dell’esposizione: “Queste bellissime sale diventano oggi luogo di un viaggio nella storia artistica e umana di Frisia. Villa Confalonieri, con la sua atmosfera particolare, aiuta davvero ad entrare in contatto con l’autore, con i suoi luoghi — il lago di San Rocco, Sartirana, i paesaggi trasformati dalla sua vita e dalla sua sensibilità". Salvioni ha inoltre ricordato il carattere territoriale della mostra, patrocinata da Brianza Valley e condivisa da tutta la comunità.
Emozionato, Luca Vianello, nipote dell’artista e presidente dell’Archivio Donato Frisia Junior, ha spiegato gli obiettivi della nuova realtà associativa: “Siamo soci fondatori dell’Archivio e il nostro primo proposito è recuperare, documentare e catalogare le migliaia di opere che il nonno ha realizzato. Molti quadri sono stati venduti o regalati nel corso della sua vita. Vorremmo ritrovarli, fotografarli, registrarli tecnicamente: è un percorso emozionale, un modo per completare la sua storia artistica. E poi c’è un desiderio altrettanto forte: far conoscere la sua arte oltre i confini della nostra zona. Donato Frisia Junior lo merita”.Infine il nipote ha fatto sapere che è stata recentemente lanciata una raccolta fondi per sostenere il neonato Archivio, in modo tale che chiunque vorrà, potrà sostenere le attività della associazione e supportarla così nella realizzazione di nuovi eventi e iniziative.

Il dottor Giorgio Cortella, intervenuto in rappresentanza di Acinque, ha portato i saluti del presidente Simonetti e ricordato come l’azienda creda profondamente nella cultura: “Non è la prima collaborazione con Lumis Arte e siamo felici di restituire al territorio un po’ degli utili attraverso iniziative che valorizzano la comunità”.
A chiudere gli interventi è stato il curatore Lorenzo Paolo Messina, legato da un rapporto umano e professionale all’artista: “Grazie a tutti per essere qui, grazie al Comune e ad Acinque. Abbiamo costruito ciò che desideravamo: una grande mostra antologica che testimonia i momenti principali della produzione di Frisia Junior”. Messina ha poi accompagnato il pubblico in una breve lettura delle sezioni espositive: dalle opere del 1953 realizzate a Pagnano accanto al nonno — proprio l’anno della sua scomparsa — alle tele giovanili, dai paesaggi naturalistici alle montagne non solo lecchesi, fino ai celebri riflessi dell’acqua dell’Adda, nati durante gli anni del Traghetto Leonardesco a Imbersago, e alle astrazioni musicali degli anni Novanta.

“Frisia Junior — ha ricordato Messina — supera la tradizione del nonno e trova una voce personale, libera, a tratti visionaria. Racconta la natura per più di cinquant’anni e lo fa con un linguaggio che evolve, si rinnova, ascolta il mondo e se stesso”. Un’ultima nota è stata dedicata a Villa Confalonieri: le sale del primo piano ospitano infatti anche gli antichi affreschi di Costantino Frisia, bisnonno dell’artista, che rendono ancora più suggestivo il dialogo familiare e generazionale che la mostra fa emergere.
L’inaugurazione ha confermato come la figura di Donato Frisia Junior sia ancora profondamente amata nel territorio, ma anche pronta ad essere riscoperta in una dimensione più ampia. La mostra, aperta fino all’11 gennaio 2026, e il nuovo Archivio costituiscono il punto di partenza di un percorso che la famiglia e il curatore desiderano condividere con studiosi, appassionati e istituzioni culturali.
Un’occasione per guardare all’opera di Frisia Junior non solo come memoria, ma come futuro, come un patrimonio che continua a parlare e a emozionare.
E.Ma.























