Merate: il mercato "sicuro" lo vede solo Mattia Salvioni

La Commissione Ambiente e Territorio riunita giovedì alle 18.30 in sala consiliare ha affrontato tre temi, con altrettanti studi, analisi e slide. Insomma, ancora una volta, in fatto di teorie la Giunta in carica ha dato il meglio di sé. Soprattutto affrontando il punto uno: l’annunciato (almeno quattro o cinque volte) riassetto del mercato settimanale ai fini della sicurezza.
A introdurre il tecnico incaricato, dopo la premessa del presidente di Commissione Franco Tortorella, è stato l’assessore al commercio Gianpiero Airoldi collegato a distanza. Due parole di circostanza poi il microfono, sempre a distanza, è passato al dottor Pianificatore Angelo Campoleoni. In 51 pagine il Professionista ha illustrato lo stato di fatto. Una fotografia dell’esistente, premettendo che non è scontato disporre di un piano di sicurezza per le aree mercatali. Forse un pensiero male esposto perché c’è l’obbligo di legge. Semmai il problema è che Merate mai ha avuto un vero piano di sicurezza e ancora oggi il mercato si svolge nella più totale anarchia. Di fatto non c’è stata discussione. Massimo Panzeri ha ammesso candidamente di non aver preso visione del piano, Dario Perego è risultato assente, sostituito da Franca Maggioni anche lei lì solo ad ascoltare. I due giovani di maggioranza, Chiara Consonni e Alessandro Crippa non hanno formulato verbo, più intenti a parlare tra loro. Al punto da domandarsi a cosa cavolo servono le commissioni se i temi non vengono approfonditi prima dell’approdo in Aula consiliare.
MerateRegolarmentoMercato.jpg (261 KB)
A impedire l’assopimento ha pensato il sindaco Mattia Salvioni, anche lui da remoto. Il quale, a parte non aver saputo rispondere a Panzeri se dopo quella presentazione ci sarà un confronto in Consiglio comunale oppure il tutto finisce lì, ha formulato due affermazioni da tramortire un pugile: il mercato così com’è è sostanzialmente in sicurezza, servono solo piccoli aggiustamenti, interventi non rilevanti. Per un momento abbiamo pensato di assistere alla discussione del piano di sicurezza di Calusco d’Adda. Invece le immagini a video mostravano via Manzoni, piazza Prinetti, via Carlo Baslini, lo snodo su doppio lato di piazza degli Eroi, il cubicolo tra via Viganò e viale Cornaggia, la strettoia di via Mameli. Strade e piazze che per legge dovrebbero essere attraversate in tempi rapidi da ambulanze e automezzi dei vigili del fuoco, autopompe e autoscale. La legge del resto è chiarissima e questo giornale tempo fa già ne aveva chiesto conto al Sindaco: la larghezza della strada libera da qualsiasi ingombro deve essere come minimo di 3, 50 metri, l’altezza, tendoni e alberi inclusi, di 4 metri, il raggio di curvatura, addirittura di 13 metri. Se la sicurezza è quasi conseguita come afferma Salvioni delle due l’una: o il ragazzo non ha mai passeggiato per il mercato (ma dubitiamo) oppure la legge non la conosce (tesi più probabile). E non sarebbe stato necessario ingaggiare un professionista (la cui parcella non è nota), bastava chiedere informazioni a Enrico Villa, veterano dei pensionati, ormai parte integrante del centro città. Enrico, secondo te una autoscala dei vigili del fuoco riesce a passare a velocità sostenuta in via Manzoni, poi svoltare in piazza Prinetti, attraversare via Carlo Baslini, girare a destra e irrompere in via Viganò per raggiungere il palazzo che fu dei marchesi Cornaggia avvolto dalle fiamme? Ecco, immaginiamo la risposta tranchant dell’illustre pensionato, al quale ci si poteva rivolgere per conoscere nel dettaglio l’ubicazione di varchi, le vie di fuga, le aree di sosta, l’ubicazione di ospedale, Vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile, Croce Bianca, piazzola dell’elisoccorso, Dae e idranti. Dieci minuti, un caffè in alternativa a 51 pagine.
MerateMercatoSicurezza1.jpg (449 KB)
Va detto che il professionista in un passaggio è stato lapidario (ma anche quello Salvioni non lo deve avere letto): “Le aree mercatali devono essere dotate di vie di transito INTERNE tali da garantire l’esodo delle persone e la possibilità di intervento ai mezzi di soccorso ivi compresi quelli dei Vigili del Fuoco”.
E nella situazione attuale, diciamolo con assoluta chiarezza questa normativa non trova alcuna applicazione. Del resto lo dimostrano le esperienze del passato in due circostanze, un malore e un principio d’incendio in via Baslini. Nel primo caso il paziente fu trasportato su barella avvolto nella coperta termica fino all’ambulanza posta fuori dall’area mercatale; nel secondo, data l’impossibilità di entrare con l’autopompa, il principio d’incendio fu domato con l’uso di un estintore presente nel condominio.
Detto tutto ciò, l’auspicio è che del piano si torni a parlare ma a ragion veduta e con cognizione di causa in una prossima e più seria Commissione. E questo vale soprattutto per le due minoranze, francamente di una inconsistenza sconfortante. Quanto al mercato e alla Fiera, esistono dal XV secolo, e continueranno a insistere sulle aree centrali. Con o senza il piano di sicurezza. Sempre con la segreta speranza che non succeda mai nulla.

CLICCA QUI per la bozza del piano sicurezza
CLICCA QUI per la planimetria
C.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.