Robbiate: violenza di genere, cosa fare per combatterla

“Non sei sola!” questa è la frase che ha scandito l'incontro organizzato dalla Pro Loco di Robbiate nella Giornata dell'eliminazione della violenza contro le donne.
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La presidente della Pro Loco Antonella Pisani
Un tema urgente e attuale che però spesso sfocia in divisioni e fraintendimenti. “Quando abbiamo pubblicizzato questo evento, molti commenti sono stati polemici e aggressivi” ha condiviso la presidente della Pro Loco Antonella Pisani, spiegando come questo abbia fatto ancora di più capire l'importanza di parlare di una questione che dovrebbe essere condivisa da tutti. Ospiti della serata L'Arma dei Carabinieri e l'associazione L'Altra Metà del Cielo – Telefono Donna Merate, che hanno fornito indicazioni concrete da seguire per uscire da una situazione di pericolo o per essere d'aiuto a una vittima.
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“La violenza di genere è una delle più grandi violazioni dei diritti umani” ha esordito il comandante della stazione dei Carabinieri di Merate Edonio Pecoraro, sottolineando il dovere dell'intera società nel sensibilizzare, prevenire e intervenire di fronte a una piaga del tessuto sociale, che si manifesta in forma psicologica, fisica, sessuale, economica e digitale. Negli ultimi anni diverse sono state le misure implementate nel quadro normativo italiano per sostenere tempestivamente la donna. L'introduzione nel 2019 del “codice rosso” ha velocizzato i procedimenti penali e inasprito le pene attraverso l'immediata priorità dell'indagine, l'allontanamento dell'aggressore e l'adozione di misure di protezione e sostegno psicologico alle vittime. “La legge c'è, così come le Forze dell'Ordine, nessuna donna deve sentirsi sola o pensare che sia colpa sua, chiedere aiuto è un atto di coraggio e amore verso se stessi e i figli”. La dipendenza economica ed emotiva, la paura delle ritorsioni, la vergogna, i sensi di colpa e il timore di non essere credute frenano tante donne a procedere con una denuncia.
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I rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri Clarissa Antico, Vincenzo Ulisse ed Edonio Pecoraro
Riconoscere i segnali d'abuso, documentando episodi di violenza o lesioni fisiche e conservando messaggi intimidatori sono procedure fondamentali per sostenere una denuncia, ma non sono elementi imprescindibili per ricevere aiuto immediato, ha assicurato Pecoraro, invitando le donne a non esitare, perché la denuncia, anche se difficile, rappresenta il primo passo verso la libertà, la dignità e la sicurezza. “I Carabinieri, le associazioni, le strutture specializzate sono alleati preziosi, non devono essere viste come un'ultima spiaggia, insieme ad amici e famigliari fidati accompagnano la donna in percorsi per riprendere in mano la propria vita”.
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È dovere della società civile sensibilizzare e intervenire, ha aggiunto il Maresciallo Vincenzo Ulisse, invitando i presenti ad essere portavoce di questo messaggio, perché la violenza non è un fatto privato, bensì una questione collettiva. Una testimonianza diretta, di una donna in divisa che ogni giorno incontra altre donne, spesso in difficoltà, è stata data da Clarissa Antico. Un anno fa in un periodo in cui il Carabiniere era libera dal servizio nella città di Nardò, non ha esitato a intervenire, mettendo in fuga un uomo che stava minacciando fisicamente la compagna. “Non ho agito come componente dell'Arma, ma in veste di una ragazza normale che non poteva far finta di nulla. Non sempre è possibile intervenire, perché spesso comporterebbe una situazione di pericolo, l'importante è chiamare le Forze dell'Ordine e non fare finta di niente”.
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La presidente di L'Altra Metà del Cielo Amalia Bonfanti
La presidente di L'Altra Metà del Cielo – Telefono Donna di Merate Amalia Bonfanti, ha invitato a rivolgersi a loro anche al primo segnale di difficoltà, con la convinzione però di voler cambiare vita, perché solamente la donna ha la capacità di salvare se stessa e i propri figli. L'associazione opera in sinergia con l'Arma, per portare la donna, nel miglior tempo possibile, in un luogo sicuro, lontano dall'aggressore. Il numero dell'associazione 039 990 0678, si aggiunge al 112 e al 1522, attivi 24 ore su 24 in sostegno alle donne. La presidente ha sottolineato l'importanza di sensibilizzare i più giovani sul tema, come è stato fatto all'istituto Viganò di Merate, dove i ragazzi di quarta hanno realizzato un calendario per dire basta alla violenza di genere.
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Il coro Locomovettes
La serata si è conclusa con un momento musicale carico di emozioni offerto dal coro Locomovettes e con un ringraziamento al numeroso pubblico, perché è proprio da una piccola comunità che nasce la trasformazione, quando si prende posizione, si ascolta, si partecipa e non si voltano le spalle.
I.Bi.

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