Garofani rossi II parte

Gentile Direttore.
Trovo ammirevole la capacità olimpionica dell'inossidabile Emilio Senza cognome di arrampicarsi sulle vetrate, apprezzabile a differenza di altri il  suo non limitarsi ad insultarmi. Tuttavia le sue argomentazioni sono a  dir poco opinabili.
il mio ultimo scritto non aveva l'obiettivo di minimizzare le frasi del Consigliere Garofani, ritengo ultra legitimo evitare un'altra occupazione del potere da parte di Meloni, l'obiettivo era smascherare gli squallidi metodi Belpietro, ricordo che le frasi criminali sono state rubate in una cena privata, attualmente vige il diritto di parola,   temo ancora per poco, posso capire il desiderio di Emilio di ricostruire i tribunali speciali  di antica memoria.
In un contesto in cui la seconda carica dello Stato, (non un Consigliere alla difesa) ribadisce ogni secondo la sua insofferenza alla Costituzione e non ha nessuna intenzione di lasciare libero il cadregone, dovrebbe dimettersi Garofani, comunque lui "nasce" democristiano.
La madre di tutte le battaglie meloniane è lo svilimento del ruolo attuale del Capo dello stato con l'obiettivo anche a lunga scadenza, di instaurare una democratura  traslocando da palazzo Chigi al Quirinale, per tale obiettivo utilizza ogni mezzuccio,  non occorre essere di "estrema  sinistra "per aborrire tale eventualità.
Grazie per l'attenzione.
Fulvio Magni
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