Paderno: inaugurate le 4 “porte d’accesso” all’Adda
È stato inaugurato domenica mattina alle 9.30 il primo dei quattro interventi artistici che compongono LIMEN – I luoghi soglia, l’opera diffusa ideata dall’artista Jasmine Pignatelli per l’Ecomuseo Adda di Leonardo, curata da Annalisa Ferraro e con la direzione scientifica di Cristian Bonomi.


La prima installazione, intitolata “Il fiume sacro, il tempo delle origini”, è stata collocata in una delle storiche porte d’accesso all’Adda, nello spazio tra la chiesetta e la villa della famiglia Fontana, che ha concesso l’area per la collocazione dell’opera.
L’iniziativa rientra nel più ampio progetto di valorizzazione del territorio “Identità Fluenti”, sostenuto da Regione Lombardia nell’ambito del bando InnovaCultura e finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2021–2027, con il contributo di Unioncamere Lombardia. Il progetto è cofinanziato per il 30% da Garden 65, partner tecnico per gli sviluppi digitali e tecnologici dell’Ecomuseo.


Ad aprire la cerimonia è stato il sindaco Gianpaolo Torchio, che ha ringraziato la famiglia Fontana, l’Ecomuseo e tutti i partner coinvolti, sottolineando “l’importanza di un’opera che segna una soglia significativa tra comunità e fiume”. «Questo spazio appartiene alla famiglia Fontana - ha ricordato - e non era pubblico. La loro disponibilità nel metterlo a disposizione permette oggi di valorizzare una delle storiche porte d’accesso dell’Adda».
Un ringraziamento particolare è stato rivolto anche ad Annalisa Ferraro e a Garden 65, grazie ai quali è stato possibile ottenere un finanziamento significativo, che il 13 dicembre porterà inoltre all’inaugurazione dei nuovi totem informativi e degli strumenti digitali dell’Ecomuseo.


L’assessore alla cultura, Barbara Canziani, ha evidenziato come l’opera rappresenti il culmine di un percorso complesso e partecipato, che ha coinvolto amministratori, tecnici comunali, operai e volontari dell’Ecomuseo. Centrale è stato anche il contributo dei cittadini nella costruzione delle Mappe di Comunità, tra cui - per Paderno d’Adda - Gianni Crotti, Osvaldo Villa e Anna Rosa Panzeri che hanno condiviso storie e aneddoti che hanno permesso di individuare punti significativi per la storia e la cultura locale.
Il presidente dell’Ecomuseo, Gianfranco Brivio, ha sottolineato la necessità di rendere percepibile l’istituzione come museo diffuso: «Molti visitatori ci chiedono “Dov’è il museo?”. installazioni come questa servono a rendere riconoscibile l’Ecomuseo: è importante che anche all’esterno si comprenda realmente cosa può essere: un museo a cielo aperto».
La curatrice Annalisa Ferraro ha ricordato la doppia esigenza su cui si fonda LIMEN: realizzare le Mappe di Comunità e migliorare la percezione dell’Ecomuseo sul territorio. «Un museo senza pareti rischia di passare inosservato — ha spiegato — e per questo era necessario trovare un modo per rendere riconoscibili le sue soglie, prima ai residenti e poi ai visitatori». Da qui la scelta dell’arte contemporanea come strumento capace di segnalare i luoghi-soglia e, al tempo stesso, di arricchire il territorio con nuovi punti di interesse. È nata così l’idea di un’opera diffusa in quattro comuni — Paderno, Cornate, Vaprio e Cassano — per raccontare insieme la pluralità e l’unità dell’Adda. «Sono opere che funzionano nel loro insieme, ma allo stesso tempo sono autonome, capaci di raccontare il paesaggio in cui si trovano».

Ferraro ha evidenziato inoltre il valore simbolico dei tre materiali scelti da Pignatelli:
● corten, che muta nel tempo dialogando con il paesaggio;
● oro, richiamo alla sacralità del fiume, che nei secoli ha conservato il suo ruolo rituale;
● specchio, che riflette ciò che lo circonda e al tempo stesso proietta al futuro.
Il direttore scientifico Cristian Bonomi ha inquadrato il percorso artistico in una narrazione culturale del fiume Adda, definendolo “una sinfonia in quattro movimenti”: il fiume sacro – la sacralità celtica e il culto delle acque; il fiume operoso – l’ingegno idraulico, le centrali e il lavoro dell’uomo; il fiume geniale – il fiume di Leonardo e della sperimentazione; il fiume fluido – la soglia del futuro affidata alle comunità.
L’oro delle installazioni richiama la sacralità delle origini, mentre la frattura centrale del monolite suggerisce la “ferita generativa” con cui il fiume scava la sua forra millenaria.
Infine, l’artista Jasmine Pignatelli ha raccontato come la frase “L’adda unisce ciò che divide nel suo correre", sia diventata la chiave interpretativa dell’intero progetto.
«L’opera è un monolite diviso in quattro installazioni - ha spiegato - capace di rappresentare la complessità del fiume: solido ma attraversato da un segno, che, come l’acqua, incide e mette in dialogo paesaggio e comunità. Lo specchio coinvolge l’osservatore, l’oro richiama il sacro, mentre le inclinazioni e le fratture simboleggiano fragilità e trasformazione».
«È un’opera concettuale – conclude Pignatelli – non descrittiva: suggerisce diversi livelli di lettura, invita a interrogare il paesaggio e a riconoscersi in una soglia che è memoria e, al tempo stesso, apertura».
La cerimonia è proseguita con l’inaugurazione delle altre installazioni: “Il fiume operoso, il tempo del fare” a Cornate d’Adda, “Il fiume geniale, il tempo dell’intelligenza” a Vaprio d’Adda, e infine “Il fiume fluido, il tempo del futuro” a Cassano d’adda.


La prima installazione, intitolata “Il fiume sacro, il tempo delle origini”, è stata collocata in una delle storiche porte d’accesso all’Adda, nello spazio tra la chiesetta e la villa della famiglia Fontana, che ha concesso l’area per la collocazione dell’opera.
L’iniziativa rientra nel più ampio progetto di valorizzazione del territorio “Identità Fluenti”, sostenuto da Regione Lombardia nell’ambito del bando InnovaCultura e finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2021–2027, con il contributo di Unioncamere Lombardia. Il progetto è cofinanziato per il 30% da Garden 65, partner tecnico per gli sviluppi digitali e tecnologici dell’Ecomuseo.


Ad aprire la cerimonia è stato il sindaco Gianpaolo Torchio, che ha ringraziato la famiglia Fontana, l’Ecomuseo e tutti i partner coinvolti, sottolineando “l’importanza di un’opera che segna una soglia significativa tra comunità e fiume”. «Questo spazio appartiene alla famiglia Fontana - ha ricordato - e non era pubblico. La loro disponibilità nel metterlo a disposizione permette oggi di valorizzare una delle storiche porte d’accesso dell’Adda».
Un ringraziamento particolare è stato rivolto anche ad Annalisa Ferraro e a Garden 65, grazie ai quali è stato possibile ottenere un finanziamento significativo, che il 13 dicembre porterà inoltre all’inaugurazione dei nuovi totem informativi e degli strumenti digitali dell’Ecomuseo.

Jasmin pignatelli (artista), Cristian Bonomi (direttore scientifico), Annalisa Ferraro (curatrice), Gianfranco Brivio (presidente ecomuseo), Barbara Canziani (assessore alla cultura), Gianpaolo Torchio (sindaco)

L’assessore alla cultura, Barbara Canziani, ha evidenziato come l’opera rappresenti il culmine di un percorso complesso e partecipato, che ha coinvolto amministratori, tecnici comunali, operai e volontari dell’Ecomuseo. Centrale è stato anche il contributo dei cittadini nella costruzione delle Mappe di Comunità, tra cui - per Paderno d’Adda - Gianni Crotti, Osvaldo Villa e Anna Rosa Panzeri che hanno condiviso storie e aneddoti che hanno permesso di individuare punti significativi per la storia e la cultura locale.
Il presidente dell’Ecomuseo, Gianfranco Brivio, ha sottolineato la necessità di rendere percepibile l’istituzione come museo diffuso: «Molti visitatori ci chiedono “Dov’è il museo?”. installazioni come questa servono a rendere riconoscibile l’Ecomuseo: è importante che anche all’esterno si comprenda realmente cosa può essere: un museo a cielo aperto».
La curatrice Annalisa Ferraro ha ricordato la doppia esigenza su cui si fonda LIMEN: realizzare le Mappe di Comunità e migliorare la percezione dell’Ecomuseo sul territorio. «Un museo senza pareti rischia di passare inosservato — ha spiegato — e per questo era necessario trovare un modo per rendere riconoscibili le sue soglie, prima ai residenti e poi ai visitatori». Da qui la scelta dell’arte contemporanea come strumento capace di segnalare i luoghi-soglia e, al tempo stesso, di arricchire il territorio con nuovi punti di interesse. È nata così l’idea di un’opera diffusa in quattro comuni — Paderno, Cornate, Vaprio e Cassano — per raccontare insieme la pluralità e l’unità dell’Adda. «Sono opere che funzionano nel loro insieme, ma allo stesso tempo sono autonome, capaci di raccontare il paesaggio in cui si trovano».

Ferraro ha evidenziato inoltre il valore simbolico dei tre materiali scelti da Pignatelli:
● corten, che muta nel tempo dialogando con il paesaggio;
● oro, richiamo alla sacralità del fiume, che nei secoli ha conservato il suo ruolo rituale;
● specchio, che riflette ciò che lo circonda e al tempo stesso proietta al futuro.
Il direttore scientifico Cristian Bonomi ha inquadrato il percorso artistico in una narrazione culturale del fiume Adda, definendolo “una sinfonia in quattro movimenti”: il fiume sacro – la sacralità celtica e il culto delle acque; il fiume operoso – l’ingegno idraulico, le centrali e il lavoro dell’uomo; il fiume geniale – il fiume di Leonardo e della sperimentazione; il fiume fluido – la soglia del futuro affidata alle comunità.
L’oro delle installazioni richiama la sacralità delle origini, mentre la frattura centrale del monolite suggerisce la “ferita generativa” con cui il fiume scava la sua forra millenaria.
Infine, l’artista Jasmine Pignatelli ha raccontato come la frase “L’adda unisce ciò che divide nel suo correre", sia diventata la chiave interpretativa dell’intero progetto.
«L’opera è un monolite diviso in quattro installazioni - ha spiegato - capace di rappresentare la complessità del fiume: solido ma attraversato da un segno, che, come l’acqua, incide e mette in dialogo paesaggio e comunità. Lo specchio coinvolge l’osservatore, l’oro richiama il sacro, mentre le inclinazioni e le fratture simboleggiano fragilità e trasformazione».
«È un’opera concettuale – conclude Pignatelli – non descrittiva: suggerisce diversi livelli di lettura, invita a interrogare il paesaggio e a riconoscersi in una soglia che è memoria e, al tempo stesso, apertura».
La cerimonia è proseguita con l’inaugurazione delle altre installazioni: “Il fiume operoso, il tempo del fare” a Cornate d’Adda, “Il fiume geniale, il tempo dell’intelligenza” a Vaprio d’Adda, e infine “Il fiume fluido, il tempo del futuro” a Cassano d’adda.
F.Ri.























