Montevecchia, Carminati: sull'anfiteatro la cittadinanza va coinvolta. Il dileggio a Mascheroni da Pendeggia è indegno

La proposta del sindaco di Montevecchia Ivan Pendeggia di intervenire sul centro sportivo con diverse opere tra le quali la realizzazione di un anfiteatro in pietra, continua a far discutere. La tesi prevalente, almeno a giudicare dalle lettere pervenute a questo giornale, è che la Giunta debba prima consultare la popolazione. Un referendum consultivo per avere un parere prima di intervenire. Del resto, come in tutti i programmi elettorali, anche in quello della maggioranza si fa riferimento generico a opere di miglioria al centro ma l’anfiteatro è tutt’altra cosa. Tra l’altro da realizzare nell’ultimo scorcio di mandato essendo la Giunta in carica dal 2021. Sul tema ecco l’intervento anche di Franco Carminati, già sindaco di Montevecchia, autore di numerosi interventi proprio sull’area. Carminati, molto opportunamente, richiama Pendeggia a un maggior rispetto per le figure del passato, soprattutto Eugenio Mascheroni e Carla Brivio. A loro e ai consiglieri che hanno affiancato Mascheroni si deve il presente di Montevecchia, nonché, ovviamente anche l’intero centro sportivo. A Pendeggia, così a occhio, ancora nulla la cittadinanza riconosce.
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Franco Carminati, Ivan Pendeggia. Eugenio Mascheroni

ll comunicato dell’ Amministrazione di Montevecchia merita un commento, che spero possa contribuire al dibattito. Avere opinioni diverse su un'opera non significa necessariamente avere un nemico da combattere, ma solo un punto di vista differente da valorizzare. È vero, nel programma elettorale della Lista di Pendeggia c'era una frase generica “Valorizzare il nuovo Centro Culturale di Via del Fontanile, con iniziative multidisciplinari”. Ma che l'attuale amministrazione giustifichi il non coinvolgimento della popolazione nel progetto dell’anfiteatro per questa generica scritta non convince, anche perché il Centro Culturale in discussione all’epoca non esiste perché è quello che hanno bloccato. Per fare un paragone, visto che si è parlato di referendum, nel programma (2016) della precedente mia amministrazione c'era scritto "Studio per l’individuazione e la realizzazione di una struttura centrale da adibire a Biblioteca/area studio e centro di aggregazione per anziani e non" quindi è stato organizzato un referendum per decidere dove e come realizzare la biblioteca. C'è una bella differenza tra i due approcci. Sulla questione dei costi della Biblioteca, si evita sempre di citare il fatto che il governo Draghi, a partire dal Maggio 2021 (DL 73/2021 Art.1) e anche per il 2022 (DL n.50/2022 Art.26), aveva stanziato fondi per coprire l'aumento dei costi di opere pubbliche causati dalla pandemia, come nel caso del progetto della Biblioteca. Quei fondi non vennero usati, e venne sprecato tutto il lavoro di preparazione, fatto di tempo e soldi, incluse le donazioni di privati cittadini ed il contributo ricevuto da Regione Lombardia (in teoria ancora vincolati nell'avanzo in attesa di essere utilizzati). Progettare servizi e generare ulteriore aggregazione nella zona del Fontanile non è semplice. Se ne sarà resa conto la Giunta Pendeggia, ma non è con un "anfiteatro", che migliora la fruizione dell'area, che si affronta il problema. L'amministrazione che ho avuto l'onore di guidare ha investito molto in quella zona, al di là del progetto della biblioteca sono stati realizzati i nuovi spogliatoi, il campo sintetico a 5 di fianco al campo a 11, il campo da tennis in sintetico, il nuovo giardino dietro alle elementari, oltre che vari interventi sulle scuole, il completamento della ciclabile verso Cernusco, già avviata dall'Amministrazione Capra, e l'inserimento di quella da Via San Francesco nel progetto edilizio che poi l'ha completata. Etc… Inoltre era stata anche progettata e finanziata la trasformazione degli ex spogliatoi in Casa delle Associazioni, anche quella abbandonata. Queste iniziative avranno avuto pregi e difetti, ma facevano parte di una visione, che, a mio parere, oggi sembra mancare. Al di là di tutto, ciò che colpisce maggiormente di quel comunicato è l'aggressività e il dileggio rivolti a Mascheroni: un segnale davvero negativo. Eugenio Mascheroni, oltre ad aver immaginato la Montevecchia che conosciamo, ha il merito di aver cercato di condividere le iniziative con tutto il paese, anche con l'aiuto dell'indimenticabile Carla Brivio. Sicuramente non meritava questo atteggiamento, che penso serva più a distogliere l'attenzione dalle critiche nel merito dell’anfiteatro che li non sarà mai un centro culturale.
Cordialmente

Franco Carminati
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