La necessità di dare un senso

Da qualche anno, ogni giorno, Giornali-TV-WEB ci inondano di notizie inerenti le guerre in corso, in particolare delle 2 principali.
Mentre da noi si aprono all'infinito ampi dibattiti (?!?) sul significato di “genocidio” (con tutte le infinite polemiche annesse), bombe, droni, missili e quant’altro piovono in medio oriente e in Ukraina. Sappiamo tutto dei droni e missili: quanto costano, chi li produce, chi li vende, la potenza distruttrice di ogni ordigno, la precisione di tiro a distanza di kilometri, quante persone muoiono al giorno e quante rimangono ferite, quanti adulti e quanti bambini.
Ora, essendo quasi arrivato alla scadenza (come uno yogurt) mi posso permettere di farmi alcune domande importanti, almeno per me! Quali:
Che senso ha tutto ciò? Cosa ha imparato l’essere umano da quando esiste qui sulla Terra? Si è evoluto? Cos’è “evoluzione”? Qual è la NATURA dell' “Uomo” ? (nessuna distinzione di genere, per favore!). Che "posto” occupa in questa parte sperduta dell’Universo? 
La risposta facile e che chiude il discorso normalmente è : "le guerre ci sono sempre state e sempre ci saranno”. Ma a me non basta. E da decenni sto cercando di dare un senso a tutto ciò. Partendo magari dalla parola “violenza”, che oggi più che mai è davanti ai nostri occhi in tutte le sue forme.
VEDO la violenza negli individui che ci dovrebbero guidare. In particolare da parte dell’aspirante-vice-aiuto premio Nobel. Inutile fare esempi. Ma tornando al mondo più vicino, sono stato sollecitato a una riflessione dalla risposta che ha dato il nostro P.d.C. (PresidenteDelConsiglio) a una domanda apparentemente banale: Cosa ne pensa della canzone “Imagine” di J.Lennon? Risposta, molto pacata per l’occasione : “La melodia è bellissima, ma non concordo col testo. E’ l’inno dell’omologazione mondialista. Un mondo senza IDENTITA' non è il mio prototipo”. 
Ebbene è stata proprio la parola “identità” che mi ha fatto scattare qualcosa interiormente e mi ha indotto a una riflessione. Si tratta di una parola “deviante”. Abbiamo visto e sentito bene l'urlato da CurvaSud : “io sono Giorgio - io sono un uomo - io sono un padre - io sono italiano - io sono cristiano”. Risultati della scuola di S.Bannon. 
Ciascuno si IDENTIFICA da qualche parte (il sig.Matteo è un genio degli elenchi), ma dimentica di identificarsi soprattutto come ESSERE UMANO. Credo che sia da questo punto che bisogna cominciare, poi vengono le classificazioni uomo/donna - lavoratore/disoccupato - bianco/nero - ricco/povero - adulto/bambino - Cristiano/Zoroastriano  ecc ecc
Certamente il “dare un senso” è un problema mio, ma se quanto sopra può dare stimoli a qualcun altro……..forse il futuro potrà essere su un altro registro.
Calibano
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