Il mondo a rovescio
Il Governo balbetta e “sgoverna” e la sua componente maggiore Fdl aumenta i consensi (apparentemente).
Sarà per l' immagine decisionista (sola apparenza) della sua leader? Sarà perché questo Governo fa diligentemente i compiti a casa in pieno ossequio ai dettami liberisti dell'establishment che danno più importanza ai numeri che alle esigenze basilari dei cittadini? Sarà per qualcos'altro?
Ognuno può di certo su questo formarsi una propria opinione.
Io mi sono formato la mia che ho già espresso e che continuo a monitorare. https://www.merateonline.it/notizie/150717/governo-i-nodi-vengono-al-pettine
Certo che la Politica (quella con la P maiuscola) per affrontare i problemi che volta per volta si presentano dovrebbe contraddistinguersi per la pacatezza e la lucidità d'analisi rispetto al bene comune ma che dire di certe prese di posizione della “nostra” premier?
La sua irritata quanto immediata reazione al pronunciamento della Corte dei Conti sul futuribile Ponte sullo Stretto di Messina non è certo un esempio di equilibrio istituzionale anche se, forse avvedutasi dell'errore d'immagine, la sua maggioranza ha poi fatto rientrare la cosa sotto un più prudenziale “per valutare aspettiamo le motivazione della Corte”.
E' solo un esempio tra i molti di come non solo questa premier ma anche il suo seguito governativo interpreti il proprio ruolo non in rappresentanza dell'intero Paese ma solo della propria parte politica. Non a caso, una specie di Trump “de noiartri”.
Senza considerare, a mo' di altro esempio, le palesi contraddizioni sul tema della cosiddetta Riforma della Giustizia che vede il fantomatico Ministro Guardasigilli negare l'effetto riduttivo della Riforma sui tempi dei processi, mentre gran parte dei suoi sodali più volte lo indicano come ragione principale della stessa.
Come perlomeno dire “la confusione al Potere”.
Ma, a fronte di tutto questo e quant'altro, sembra che i consensi crescano.
Come si giustifica tutto ciò?
Senza alcuna pretesa di certezza interpretativa sulle sue variegate cause mi si palesa da tempo l'idea che in gran parte dell'Opposizione si corra il rischio, veicolato dai soliti commentatori soloni, d'inseguire la Maggioranza su una specie di rincorsa al cosiddetto “Ceto medio” con scelte politiche “moderate” che alla fine non cambiano le condizioni di una sempre più marcata disuguaglianza sociale ed economica, semmai la alimentano.
Come dire che la ricerca di un pur necessario consenso elettorale, e quindi della possibilità di realmente incidere, passa da un mal interpretato stare nel mezzo.
A mio parere, pur da componente del cosiddetto “Ceto medio”: niente di più sbagliato per chi dovrebbe fare della ricerca di una maggior Giustizia Sociale il proprio principale fondamento.
E la dimostrazione più nitida della necessità di una maggior coerenza anche “ripagatoria” in termini di consenso sta ad esempio delineandosi nella vittoria newyorkese di Zohran Mamdani con il suo radicalismo sociale.
Una semplice considerazione numerica, ma con grande valenza sociale: se gran parte degli oltre 14 milioni di poveri in Italia, convinti dalla valenza di prospettate e poi realmente praticate politiche sociali radicali (effettivo riequilibrio tra ricchi e poveri) si recasse alle urne (ci sono buone ragioni nel ritenere che venga da lì la maggior parte del sempre più preoccupante astensionismo) siamo sicuri che non si ribalterebbe l'attuale assetto politico?
https://www.merateonline.it/notizie/145635/sono-dazi-nostri
https://www.merateonline.it/notizie/140712/ma-la-coperta-e-realmente-corta
Non spendo altre considerazioni, ognuno ovviamente potrà semmai trarne di sue, nel sostenere questa tesi. Una tesi che non vuole solo essere basata su opportunismi elettorali ma soprattutto su di una ritrovata coerenza d'ispirazione spesso a rischio di smarrimento in una società dove il vero capolavoro del sistema è rendere co-artefici le proprie vittime del sistema stesso.
Sarà per l' immagine decisionista (sola apparenza) della sua leader? Sarà perché questo Governo fa diligentemente i compiti a casa in pieno ossequio ai dettami liberisti dell'establishment che danno più importanza ai numeri che alle esigenze basilari dei cittadini? Sarà per qualcos'altro?
Ognuno può di certo su questo formarsi una propria opinione.
Io mi sono formato la mia che ho già espresso e che continuo a monitorare. https://www.merateonline.it/notizie/150717/governo-i-nodi-vengono-al-pettine
Certo che la Politica (quella con la P maiuscola) per affrontare i problemi che volta per volta si presentano dovrebbe contraddistinguersi per la pacatezza e la lucidità d'analisi rispetto al bene comune ma che dire di certe prese di posizione della “nostra” premier?
La sua irritata quanto immediata reazione al pronunciamento della Corte dei Conti sul futuribile Ponte sullo Stretto di Messina non è certo un esempio di equilibrio istituzionale anche se, forse avvedutasi dell'errore d'immagine, la sua maggioranza ha poi fatto rientrare la cosa sotto un più prudenziale “per valutare aspettiamo le motivazione della Corte”.
E' solo un esempio tra i molti di come non solo questa premier ma anche il suo seguito governativo interpreti il proprio ruolo non in rappresentanza dell'intero Paese ma solo della propria parte politica. Non a caso, una specie di Trump “de noiartri”.
Senza considerare, a mo' di altro esempio, le palesi contraddizioni sul tema della cosiddetta Riforma della Giustizia che vede il fantomatico Ministro Guardasigilli negare l'effetto riduttivo della Riforma sui tempi dei processi, mentre gran parte dei suoi sodali più volte lo indicano come ragione principale della stessa.
Come perlomeno dire “la confusione al Potere”.
Ma, a fronte di tutto questo e quant'altro, sembra che i consensi crescano.
Come si giustifica tutto ciò?
Senza alcuna pretesa di certezza interpretativa sulle sue variegate cause mi si palesa da tempo l'idea che in gran parte dell'Opposizione si corra il rischio, veicolato dai soliti commentatori soloni, d'inseguire la Maggioranza su una specie di rincorsa al cosiddetto “Ceto medio” con scelte politiche “moderate” che alla fine non cambiano le condizioni di una sempre più marcata disuguaglianza sociale ed economica, semmai la alimentano.
Come dire che la ricerca di un pur necessario consenso elettorale, e quindi della possibilità di realmente incidere, passa da un mal interpretato stare nel mezzo.
A mio parere, pur da componente del cosiddetto “Ceto medio”: niente di più sbagliato per chi dovrebbe fare della ricerca di una maggior Giustizia Sociale il proprio principale fondamento.
E la dimostrazione più nitida della necessità di una maggior coerenza anche “ripagatoria” in termini di consenso sta ad esempio delineandosi nella vittoria newyorkese di Zohran Mamdani con il suo radicalismo sociale.
Una semplice considerazione numerica, ma con grande valenza sociale: se gran parte degli oltre 14 milioni di poveri in Italia, convinti dalla valenza di prospettate e poi realmente praticate politiche sociali radicali (effettivo riequilibrio tra ricchi e poveri) si recasse alle urne (ci sono buone ragioni nel ritenere che venga da lì la maggior parte del sempre più preoccupante astensionismo) siamo sicuri che non si ribalterebbe l'attuale assetto politico?
https://www.merateonline.it/notizie/145635/sono-dazi-nostri
https://www.merateonline.it/notizie/140712/ma-la-coperta-e-realmente-corta
Non spendo altre considerazioni, ognuno ovviamente potrà semmai trarne di sue, nel sostenere questa tesi. Una tesi che non vuole solo essere basata su opportunismi elettorali ma soprattutto su di una ritrovata coerenza d'ispirazione spesso a rischio di smarrimento in una società dove il vero capolavoro del sistema è rendere co-artefici le proprie vittime del sistema stesso.
Germano Bosisio























