Merate: sulla gestione del verde si scatena lo scontro. Le minoranze lasciano l’Aula

L’abbandono dell’Aula non è un fatto inedito ma nemmeno prassi frequente. Lunedì sera è accaduto, durante la discussione dell’affidamento in house providing alla società Silea Spa del servizio di gestione e manutenzione del verde. Il primo ad andarsene è stato Dario Perego capogruppo di “Noi Merate”, seguito dalla collega Franca Maggioni e, successivamente all’intervento di Massimo Panzeri, anche dagli esponenti di “Prospettive per Merate”, lo stesso ex sindaco, Paola Panzeri e Alfredo Casaletto.
Vediamo perché. La gestione del verde pubblico è sempre stata affidata a società private, in particolare da diversi anni alla Colombo Group. Senza passare né in Commissione né in Consiglio comunale se non come semplice presa d’atto, come ha assicurato il sindaco Mattia Salvioni.
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Con le consuete slide l’assessora Silvia Sesana ha mostrato i numeri dell’affidamento del verde esistente su una superficie passata da 231.077 metri quadrati a 251.053. Il costo per abitante nel prospetto Silea è di 18.74 euro cui però si devono sommare le spese per il “Project manager”, un supervisore al servizio di Merate per 24 ore la settimana, un agronomo e una squadra di pronto intervento. Sommando tutti questi costi si arriva a 22,74 euro per abitante. Secondo l’Assessora la base di gara per l’affidamento a società privata sconta una spesa pro capite di 23,71 euro. Scarti minimi ma quello cui Merate punta è fare in modo che Igiene Urbana e verde pubblico, oggi affidati l’uno a Silea l’altro a una società privata, siano in capo a un solo soggetto. Un cambio di paradigma del modello gestionale.
Silea, come noto è una società interamente pubblica, detenuta da 87 comuni e come tale con il cosiddetto controllo analogo; e in parte già svolge questo servizio aggiuntivo per 13 comuni tra cui Calolzio, Valmadrera, Malgrate ecc. Servizio svolto sia direttamente con proprie maestranze sia indirettamente attraverso soggetti esterni reperiti attraverso un bando di gara.
La presenza di un supervisore a monitorare lo stato del verde pubblico, di un agronomo per la cura delle piante e di una squadra pronta per ogni evenienza sono considerati dalla maggioranza di Viviamo Merate come valori aggiunti.
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In sostanza il costo potrebbe essere identico ma con elementi in più al fine di evitare discussioni che spesso si verificano nell’assemblea dei sindaci soci durante le quali ci si lamenta per lacune nell’asportazione del verde pubblico. Del resto – come con evidente difficoltà ha spiegato il capogruppo di maggioranza Ernesto Sellitto - anche Merate in qualità di socio di Silea nel 2020 con Panzeri sindaco votò all’unanimità l’ampliamento dell’oggetto sociale di Silea includendo appunto la gestione del verde pubblico. Una indicazione che cinque anni fa fu approvata da tutti i gruppi e che non avrebbe potuto ragionevolmente restare lettera morta.

Ma lo scontro, detto tutto questo, è stato sulle procedure. Dario Perego ha accusato la maggioranza di aver deciso in autonomia questa svolta in quanto Silea già il 30 settembre aveva accolto l’atto di indirizzo di Merate (contenuto in una delibera di Giunta del 22 settembre che questo giornale aveva pubblicato) e il 28 ottobre, il giorno prima della Commissione, aveva varato il bando per quattro anni e una somma di 1.115.000 euro. Dunque – ha tuonato l’ex sindaco – la discussione in Consiglio è già superata dai fatti, una presa in giro “del nostro ruolo e dei cittadini che noi rappresentiamo. Per questo lascio l’Aula e non partecipo al voto”.

Ne è seguito un duro botta e risposta tra Perego e Salvioni. Uscita anche Franca Maggioni ha preso la parola Massimo Panzeri ribadendo sostanzialmente i medesimi concetti: “Chiediamo rispetto per il nostro misero ruolo cui siamo relegati”. Ma le date sono implacabili: 30 settembre Silea accoglie l’atto di Merate, il 28 ottobre indice la gara, il 29 ottobre si convoca la Commissione e il 3 novembre il Consiglio. E Silea si è mossa come gara proprio per il comune di Merate. Detto ciò tutti i consiglieri di “Prospettive” sono usciti.

Dopo il sofferto intervento di Ernesto Sellitto – andare sull’Aventino si può, uscire dall’Aula no – è toccato al Sindaco tentare di rimettere in ordine gli eventi. Salvioni ha ribadito che la Giunta già il 22 settembre aveva deliberato l’atto di indirizzo sul quale si dice con chiarezza che la volontà del “governo” cittadino è di affidare l’intero servizio a Silea. Poi Silea in autonomia ha deciso di procedere con la gara, pur mettendo nero su bianco che se Merate non avesse deliberato l’affidamento in house providing gli effetti della gara stessa sarebbero nulli. Quindi, ha sottolineato Salvioni “..noi abbiamo operato legittimamente rispettando tutte le procedure ma non possiamo certo impedire a Silea di cui deteniamo lo zero virgola di operare come ritiene strategicamente opportuno.
Al voto solo la maggioranza, 11 voti a favore, nessuno contro.

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C.B.
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