Calco: onorata la ricorrenza a 107 dalla fine della guerra

Si sono svolte domenica mattina le celebrazioni per il 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, che a Calco hanno visto la partecipazione delle autorità civili e religiose, delle associazioni combattentistiche, del corpo musicale e di numerosi cittadini.
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Il programma si è aperto alle 8.45 con l’alzabandiera e la deposizione della corona al monumento ai caduti di Arlate. Dopo la Santa Messa, la comunità si è raccolta nuovamente presso il monumento ai caduti di Calco per un altro momento di commemorazione, accompagnato dalla Banda Sociale Meratese.
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Durante la celebrazione, don Giuseppe Sala ha invitato i presenti a custodire la memoria come guida per vivere con maggiore consapevolezza e impegno il presente, richiamando alla responsabilità personale e comunitaria: «restare attaccati alla realtà è la grazia più grande che possiamo chiedere», ha sottolineato, ricordando l’importanza di attenzione e solidarietà verso ciò che accade intorno a noi.
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A seguire, il capo gruppo degli alpini Giacomo Milani ha letto il messaggio del presidente nazionale dell’ANA, Sebastiano Favero. Quest’ultimo ha ricordato i 107 anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale, evidenziando il valore del sacrificio di quanti hanno donato la propria vita per la patria. In un contesto internazionale ancora segnato da tensioni e conflitti, Favero ha sottolineato come il 4 novembre assuma oggi un significato ancora più profondo, occasione per riaffermare valori quali solidarietà, spirito di servizio, sacrificio e impegno per la pace. Ha inoltre richiamato traguardi recenti dell’Associazione, come il 150° anniversario della fondazione del Corpo degli Alpini, e il ruolo svolto durante la pandemia, ricordando l’intervento dell’ospedale da campo di Bergamo. Ai giovani ha rivolto un invito a trovare e custodire punti di rifermento e valori saldi in un tempo incerto. «L’Italia è viva», ha sottolineato, esortando a mantenere viva la memoria e l’impegno che hanno costruito la nostra storia.
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Nel suo intervento, il sindaco Motta ha rimarcato l’importanza di rinnovare il dovere della memoria, non solo nei confronti dei soldati che hanno sacrificato la propria vita per la patria, ma anche i partigiani e i civili che hanno sofferto in nome della libertà. Il primo cittadino ha poi evidenziato il ruolo essenziale delle Forze Armate e delle forze dell’ordine, «cittadini tra cittadini» che ogni giorno tutelano la sicurezza, garantiscono il rispetto delle regole, difendono la democrazia e lo Stato di diritto. «Un compito difficile e spesso sottovalutato - ha detto - ma fondamentale per la convivenza civile e per la salvaguardia dei valori costituzionali».

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Motta ha infine richiamato la responsabilità condivisa nel coltivare la pace e rifiutare la guerra in ogni sua forma, concludendo con un messaggio di speranza e unità: «Viva le Forze Armate, viva l’unità nazionale, viva l’Italia»
F.R.
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