Razza umana

La risposta "umana" alla richiesta di descrivere la razza o etnia dell'alunno mi è piaciuta tanto, essendo un sanitario (prima di diventarlo ero un'insegnante) vorrei aggiungere che in campo sanitario a volte conoscere l'etnia o la razza può suggerire una diagnosi perché ci sono delle varianti importanti fisiologiche e fisiopatologiche. Per fare qualche esempio banale ma concreto: il 30% dei sardi sono carenti di enzima G6PD il che li rende vulnerabili,ad alcuni farmaci o/cibi che possono scatenare anemie emolitiche acute e gravissime. I subsahariani sono invece facilmente colpiti dall'anemia falciforme. Queste percentuali non sono un caso ma il risultato di alterazioni genetiche antiche. Detto questo mi piace ricordare ciò che sosteneva il Professor Virdis (pediatra della Clinica Universitaria di Parma). I bambini sono bambini, e non solo non si deve chiedere di che razza sono ma neanche a quale sesso appartengono. Lui giustamente diceva che esistono adulti maschi e adulti femmine. Ma i bambini sono bambini e se sospetti carenze G6PD o anemie falciformi, prescrivi gli esami specifici senza girare troppo intorno alle razze o al sesso, perché ci può essere un non sardo col favismo e uno svedese con l'anemia falciforme e la diagnosi e la cura non cambierebbero se il bambino fosse un maschio piuttosto che una femmina. Ecco ci tenevo tanto a dirlo, perché purtroppo invece in certi paesi si fanno certe distinzioni (come in Afghanistan). Grazie 
Antonella
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