Il travaglio dell'informazione

Da parecchio tempo sto soppesando l'effettivo valore del nostro GCM (Grande Circo Mediatico) valutandone soprattutto il potere di manipolazione come spesso anche la sua pesante incidenza  nella costruzione di quello che viene definito l' “immaginario collettivo”.

Se ci fosse mai stato il bisogno di dimostrare il livello farlocco e servile di gran parte dei nostri “giornalini/giornaloni” eccone proprio in questi giorni un bell'esempio.

Mi riferisco a quanto potrebbe essere sfuggito al lettore meno attento riguardo quello che si può ben qualificare come un esercizio di disinformazione di massa” (volontario?) e cioè il plurimo rimbalzo giornalistico che si è prodotto a seguito della “notizia” apparsa sul Foglio circa una (solo presunta) sentenza della Cassazione secondo cui (dal sottotitolo) “La Cassazione esclude qualsiasi legame tra Dell'Utri, Berlusconi e Cosa Nostra”.

Proprio per far capire come spesso si concretizza il meccanismo di propagazione della “notizia” il giornalista Marco Travaglio ha tenuto un assai eloquente “saggio” che trovate qui in forma parziale 

https://youtube.com/watch?v=wPuJZVajk7E&si=mtKvdy9gzxdf7ttg  e più completa qui (dal punto 1h 01'40” a circa 1h21' : 20 minuti imperdibili per chi non ama stare solo in superficie e a livello di puro slogan) https://share.google/19kYCwqY3CNSwSyyr .

In sostanza come una falsa notizia può disinvoltamente alimentare l'immaginario collettivo giocando strumentalmente anche su tecnicismi giuridici di non facile comprensione per i non addetti.

Una falsa notizia che trasforma una dichiarazione di inammissibilità della Cassazione relativa ad una richiesta di pronunciamento su semplici misure di prevenzione nei confronti di Dell'Utri in una definitiva “assoluzione” dall'accusa più infamante. Mentre, proprio dalla stessa Cassazione era stato condannato definitivamente a 7 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.

Quindi un bell'esempio di come una solo presunta “notizia” riesca ad inquinare quasi l'intero Circo Mediatico, salvo poi una debole retromarcia da parte di pochi ed invece un' imperterrita perorazione da parte di molti altri quotidiani, come significativamente dimostrato da Travaglio, se solo si avesse la pazienza di vedere questi pur brevi 20 minuti di vero giornalismo.

Naturalmente in contemporanea è ripartito il solito concerto di interessate e variegate critiche contro chi continua a coltivare e praticare il fastidioso vizio della memoria e della schiena dritta di fronte agli aspetti più ipocriti del Potere.

Varrebbe proprio la pena di dire che per fortuna ci sono i Ranucci (da non lasciar mai soli) e i benemeriti Travagli contro un'informazione spesso infeudata e prona.
Germano Bosisio
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