Lettera aperta all’Assessore Silvia Sesana di Merate
Sono passati cinque mesi dalla mia prima richiesta formale, e ben quattro da un successivo sollecito. Entrambe le comunicazioni erano indirizzate all’Assessore Silvia Sesana, in merito all’aumento della TARI e alla gestione dei premi ambientali ricevuti dal Comune.
A oggi, non ho ricevuto alcuna risposta, non un cenno, non una smentita, non un chiarimento, solo silenzio.
Un silenzio che pesa. Non solo per il rispetto (mancato) verso un cittadino che ha esercitato il suo diritto di partecipazione, ma anche per ciò che rappresenta: l’assenza di trasparenza, di confronto, e di rispetto istituzionale.
Nel mio intervento chiedevo conto di tre aspetti concreti e documentati:
1. Perché una parte rilevante dei premi ambientali di Silea non è stata redistribuita alle famiglie, ma usata per altre voci di bilancio?
2. Quante utenze hanno realmente beneficiato delle agevolazioni TARI?
3. Quali misure strutturali sono previste per incentivare, dal 2026, comportamenti virtuosi come il compostaggio domestico o la riduzione dell’indifferenziato?
Sono domande semplici, lecite, eppure ignorate.
Nel frattempo, i cittadini continuano a pagare. Pagano tariffe più alte, fanno la raccolta differenziata, rispettano le regole. E mentre a loro si chiede rigore, dall’altra parte arriva solo il vuoto.
Merate ha ricevuto oltre 90.000 euro di premi ambientali da Silea nel biennio. Non sono briciole. Sono risorse che potevano (e dovevano) essere reinvestite per alleggerire le famiglie e incentivare chi si comporta in modo virtuoso. Perché non è stato fatto?
Merate è stata selezionata come Comune pilota per un centro di raccolta 4.0. Un riconoscimento importante. Ma con i primati vengono anche le responsabilità: innovazione non è solo tecnologia, è anche trasparenza, rendicontazione, ascolto.
Mi chiedo: è questa la direzione che l’Amministrazione vuole prendere? Chiudere la porta in faccia a chi fa domande scomode ma legittime? L'assenza di una risposta non è solo maleducazione istituzionale, è una scelta politica.
Rinnovo pubblicamente la mia richiesta: l’Assessore Sesana ha intenzione di rispondere, sì o no? Non solo a me, ma a un’intera comunità che ha il diritto di sapere come vengono spesi i suoi soldi.
Il confronto non è un favore concesso dall’alto. È il fondamento della democrazia.
E la buona amministrazione (quella vera) si misura nei fatti concentri, non dalla velocità della fibra.
In attesa.. ancora, ma non in silenzio.
A oggi, non ho ricevuto alcuna risposta, non un cenno, non una smentita, non un chiarimento, solo silenzio.
Un silenzio che pesa. Non solo per il rispetto (mancato) verso un cittadino che ha esercitato il suo diritto di partecipazione, ma anche per ciò che rappresenta: l’assenza di trasparenza, di confronto, e di rispetto istituzionale.
Nel mio intervento chiedevo conto di tre aspetti concreti e documentati:
1. Perché una parte rilevante dei premi ambientali di Silea non è stata redistribuita alle famiglie, ma usata per altre voci di bilancio?
2. Quante utenze hanno realmente beneficiato delle agevolazioni TARI?
3. Quali misure strutturali sono previste per incentivare, dal 2026, comportamenti virtuosi come il compostaggio domestico o la riduzione dell’indifferenziato?
Sono domande semplici, lecite, eppure ignorate.
Nel frattempo, i cittadini continuano a pagare. Pagano tariffe più alte, fanno la raccolta differenziata, rispettano le regole. E mentre a loro si chiede rigore, dall’altra parte arriva solo il vuoto.
Merate ha ricevuto oltre 90.000 euro di premi ambientali da Silea nel biennio. Non sono briciole. Sono risorse che potevano (e dovevano) essere reinvestite per alleggerire le famiglie e incentivare chi si comporta in modo virtuoso. Perché non è stato fatto?
Merate è stata selezionata come Comune pilota per un centro di raccolta 4.0. Un riconoscimento importante. Ma con i primati vengono anche le responsabilità: innovazione non è solo tecnologia, è anche trasparenza, rendicontazione, ascolto.
Mi chiedo: è questa la direzione che l’Amministrazione vuole prendere? Chiudere la porta in faccia a chi fa domande scomode ma legittime? L'assenza di una risposta non è solo maleducazione istituzionale, è una scelta politica.
Rinnovo pubblicamente la mia richiesta: l’Assessore Sesana ha intenzione di rispondere, sì o no? Non solo a me, ma a un’intera comunità che ha il diritto di sapere come vengono spesi i suoi soldi.
Il confronto non è un favore concesso dall’alto. È il fondamento della democrazia.
E la buona amministrazione (quella vera) si misura nei fatti concentri, non dalla velocità della fibra.
In attesa.. ancora, ma non in silenzio.
Massimiliano























