Scrivo per fatto personale

Come rarissimamente accade, scrivo per fatto personale. Sabato 5 luglio 2025 la piazza centrale di Merate è occupata per l’evento “Merate Divino”. Quindi secondo ordinanza di Fortunato Mondella l’accesso alla zona a traffico limitato è interdetta dalle ore 16 fino alle ore 01,00 del 6 luglio. La disponibilità concessa ai possessori di autorizzazione ZTL è costituita da 6-8 stalli in area elevata di via Pascoli. L’alternativa è il posteggio adiacente il Municipio. Alle 15.45 circa posteggio l’auto sotto il Municipio esponendo il tagliando. Alle 15.52 (ma lo saprò dopo) l’implacabile ausiliario del traffico S. P. mi appioppa la sanzione. E’ sempre (o quasi sempre) in agguato. La ritengo ingiusta, anche se di importo irrisorio ma è una questione di principio e quindi presento ricorso in Prefettura: se mi impedisci di utilizzare una mia proprietà privata mi devi dare una autentica alternativa, non un contentino del tutto insufficiente (dato che i titolari di autorizzazioni sono una cinquantina, e ora ne sanno qualcosa i residenti di via Trento).

La spiegazione data agli addetti non viene presa in considerazione, A. B., niente meno che commissario di Polizia locale, firma la sanzione.

Il ricorso alla Prefettura viene respinto dal vice prefetto aggiunto dottoressa Vanessa Clemente la quale ha sostenuto che c’erano otto minuti per riportare l’auto nella rimessa. Sapevamo ovviamente di andare incontro a un esito negativo. E quando mai . . . . Ma è una questione collettiva, non personale. Quindi l’ho voluta rendere formale. Se mi neghi un diritto devi offrirmi un’alternativa. Vale per tutti i cittadini. Ma nessuna delle Amministrazioni che si sono succedute, forse a parte quella Robbiani, ha voluto trovare una valida alternativa. Più facile negare un diritto all’uso di proprietà private piuttosto che trovare spazi pubblici a compensazione.

Appare evidente che, nell’analisi del fatto, è sfuggito il “cuore” autentico della questione: che non è quello di portare dentro l’auto, ma di poterla portare fuori in caso di necessità. Eppure è semplice da comprendere. L’interdizione rende inutilizzabile l’automezzo anche in situazioni di emergenza. E’ chiaro quindi che l’auto deve essere fuori dalla zona chiusa. In un posto autorizzato dal Comune, capiente, con orari flessibili (altrimenti occorre attendere l’una e un minuto di notte per riportare l’auto nel proprio box).

 E torniamo quindi al diritto negato.

D’accordo, nel caso specifico l’auto è stata messa in posteggio una quindicina di minuti prima del gong che avrebbe suonato alle 16, ma il tagliando ZTL avrebbe dovuto far comprendere che era stata parcheggiata proprio in vista dell’imminente chiusura del centro e fino all’una di notte.

E questo vale per 52 martedì all’anno e tutti gli eventi dalla Fiera alle tante manifestazioni occasionali.

La sanzione va pagata, giustamente. Ma un’analisi ragionata sulla vicenda andava e andrebbe fatta.

Andando oltre la pedissequa contabilità burocratica dei minuti.
Claudio Brambilla
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