Nuovo Ponte: arriva il peggio

I comuni bergamaschi interessati alla grande operazione “Nuovo Ponte” possono contare sull’appoggio indefesso di Claudia Maria Terzi, potente assessora regionale a Trasporti e Infrastrutture, nativa di Osio Sotto e residente a Dalmine. Oltre che, si presume, di consiglieri regionali eletti nel territorio.
I comuni lecchesi dovrebbero poter contare sul parlamentare, in servizio né permanente né tanto meno effettivo, nel nostro territorio dal lontano 2001; e poi sui consiglieri regionali di maggioranza, Mauro Piazza, leghista come la Terzi e sottosegretario alla presidenza e Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia. Oltre che del consigliere di minoranza Gian Mario Fragomeli del PD.
Ma, mentre il “peso” della Terzi lo si avverte, eccome se lo si avverte, quello dei rappresentanti istituzionali lecchesi è meno che “piuma”. Innanzitutto perché Maurizio Lupi ha tutto in testa fuorché il territorio che lo ha mandato a Roma; Mauro Piazza si è già espresso per la soluzione nr. 1 cioè un nuovo ponte a 30 metri dall’attuale e, al diavolo le questioni paesaggistiche e i disagi ai quartieri interessati dalla nuova opera (che costa meno, sembra la pubblicità di Very) mentre Giacomo Zamperini preferisce non esprimersi. Ogni giorno sventaglia due o tre comunicati, con corredati da “mie dichiarazioni”; tutti dotati di fondi regionali da dispensare a qualsiasi cosa si muova nel lecchese, dalle mucche d’alta montagna, alle startup di pianura. Ma da questo delicatissimo tema, fugge. Forse per non inimicarsi il partito che, seguendo l’Assessora, propende per la soluzione nr. 1. Tanto per dare l’idea dell’importanza inversamente proporzionale che assegna Zamperini al Partito e alla Popolazione.
Il peggio però sembra non avere fine, proprio secondo la Legge di Murphy: il nuovo ponte potrebbe essere realizzato a nord dell’attuale, pochi metri, dando così meno fastidio a Calusco.
Ma Robbiate, Paderno, Verderio e dintorni, con questa soluzione sarebbero spaccati letteralmente a metà da un traffico calcolato a livello previsione in 12/14mila auto al giorno contro le 6mila attuali e 2mila mezzi pesanti a fronte di nessuno oggi.
Non solo ma la raddoppiata linea ferroviaria dovrà servire soprattutto al passaggio dei treni merci, si stima uno ogni mezzora circa con convogli che attraverserebbero per oltre 750 metri i paesi di Paderno e Robbiate. Convogli anche molto lunghi come è tipico dei treni merci.
Ecco questo è lo scenario che si prepara per il territorio, esteso a tutto il meratese e financo ai primi comuni di Monza e Brianza.
Possibile che Lupi, Piazza e Zamperini continuino scientemente a guardare da un’altra parte, beandosi nell’erogare i nostri soldi – perché quelli regionali sono ancora soldi nostri – senza porsi il problema di come realizzare un’opera che resterà in funzione per i prossimi cento anni?
Claudio Brambilla
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