Merate: minoranze contro la mozione 2 popoli 2 Stati
“Due popoli due Stati”, l’invocazione di Papa Prevost e del presidente Mattarella, non ha convinto le opposizioni di centrodestra di Merate che hanno votato contro la mozione presentata dal gruppo “Viviamo Merate”, letta in Aula da Ernesto Sellitto.

E’ toccato alla consigliera leghista Paola Panzeri il compito di depotenziare il testo sollevando due ordini di questioni: la prima in merito alla titolarità del Consiglio comunale, la seconda sulla necessità semmai di sensibilizzare i cittadini sul dramma Israelo-palestinese. Con un intervento non certo inedito, una specie di eco romana, la Panzeri ha criticato la mozione perché ha un contenuto politico mentre la situazione tra i due popoli è assai più complicata della sintesi esposta sul documento. La risposta è giunta molto chiara dal capogruppo di maggioranza Ernesto Sellitto: la differenza sostanziale tra la nostra mozione e l’emendamento di Prospettive per Merate è che noi intendiamo la nascita dello Stato palestinese accanto a quello israeliano come un punto di partenza mentre l’emendamento lo identifica come un punto di arrivo. Che, tradotto dal lessico politico, null’altro è se non le famose precondizioni poste dal Governo per riconoscere formalmente lo stato palestinese, e cioè che non ci sia Hamas e che tutti gli ostaggi siano liberati. Sellitto ha sottolineato che la mozione è un atto politico perché deve essere chiaro e senza giri di parole qual è la posizione della maggioranza consiliare. Quanto alla sensibilizzazione popolare non sembra proprio che ce ne sia bisogno dato il successo sia del presidio in piazza sia, soprattutto della risottata organizzata da studenti del liceo Agnesi che ha visto la partecipazione di centinaia di persone.

Dopo una breve interruzione per valutare l’emendamento il confronto ha visto nuovamente Paola Panzeri al microfono, con un tono ben diverso dalla pacata lettura del testo di minoranza. L’appartenenza politica – imputata alla maggioranza – è emersa con forza e del resto che ci sia una precisa, legittima ovviamente, posizione diversa sul tema del riconoscimento dello stato palestinese e più in generale sul concetto di genocidio in atto, lo si è notato proprio per l’assenza totale di esponenti del centrodestra al presidio in piazza.
Non pervenuta, invece, la posizione di “Noi Merate”. Franca Maggioni si è limitata a accodarsi a Prospettive senza esprimere alcuna valutazione.
In sede di voto l’emendamento è stato respinto dalla maggioranza mentre la mozione originale ha visto il voto contrario delle opposizioni.
CLICCA QUI per il testo della mozione di ViviAmo Merate
CLICCA QUI per il testo della mozione emendato
CLICCA QUI per l'intervento del consigliere Paola Panzeri

E’ toccato alla consigliera leghista Paola Panzeri il compito di depotenziare il testo sollevando due ordini di questioni: la prima in merito alla titolarità del Consiglio comunale, la seconda sulla necessità semmai di sensibilizzare i cittadini sul dramma Israelo-palestinese. Con un intervento non certo inedito, una specie di eco romana, la Panzeri ha criticato la mozione perché ha un contenuto politico mentre la situazione tra i due popoli è assai più complicata della sintesi esposta sul documento. La risposta è giunta molto chiara dal capogruppo di maggioranza Ernesto Sellitto: la differenza sostanziale tra la nostra mozione e l’emendamento di Prospettive per Merate è che noi intendiamo la nascita dello Stato palestinese accanto a quello israeliano come un punto di partenza mentre l’emendamento lo identifica come un punto di arrivo. Che, tradotto dal lessico politico, null’altro è se non le famose precondizioni poste dal Governo per riconoscere formalmente lo stato palestinese, e cioè che non ci sia Hamas e che tutti gli ostaggi siano liberati. Sellitto ha sottolineato che la mozione è un atto politico perché deve essere chiaro e senza giri di parole qual è la posizione della maggioranza consiliare. Quanto alla sensibilizzazione popolare non sembra proprio che ce ne sia bisogno dato il successo sia del presidio in piazza sia, soprattutto della risottata organizzata da studenti del liceo Agnesi che ha visto la partecipazione di centinaia di persone.

Dopo una breve interruzione per valutare l’emendamento il confronto ha visto nuovamente Paola Panzeri al microfono, con un tono ben diverso dalla pacata lettura del testo di minoranza. L’appartenenza politica – imputata alla maggioranza – è emersa con forza e del resto che ci sia una precisa, legittima ovviamente, posizione diversa sul tema del riconoscimento dello stato palestinese e più in generale sul concetto di genocidio in atto, lo si è notato proprio per l’assenza totale di esponenti del centrodestra al presidio in piazza.
Non pervenuta, invece, la posizione di “Noi Merate”. Franca Maggioni si è limitata a accodarsi a Prospettive senza esprimere alcuna valutazione.
In sede di voto l’emendamento è stato respinto dalla maggioranza mentre la mozione originale ha visto il voto contrario delle opposizioni.
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