La soddisfazione del FAI per le giornate d'autunno
Un weekend all’insegna della cultura e della bellezza quello di sabato 12 e domenica 13 ottobre, quando si sono svolte con straordinario successo le Giornate FAI d’Autunno, organizzate dalla Delegazione Fai Alta Brianza a Merate. L’iniziativa, promossa dal FAI (Fondo Ambiente Italiano), ha ancora una volta offerto ai cittadini l’opportunità di scoprire e riscoprire luoghi di valore storico, artistico e paesaggistico spesso poco noti o normalmente chiusi al pubblico.
Quest’anno le Giornate FAI hanno avuto un significato ancora più speciale: il 2025 segna infatti i 50 anni dalla fondazione del FAI, nato nel 1975 grazie all’intuizione e alla visione di Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, insieme ad Alberto Predieri e Franco Russoli.

Come amava ricordare la stessa Giulia Maria Crespi, “Sogni? Si sogni! A furia di sognare, si riesce a portare nel concreto ciò che si sogna”. Un sogno che oggi continua a realizzarsi, non solo nella tutela dei beni culturali, ma anche nella cura delle relazioni e del vivere civile. Proprio a lei, nata a Merate nella storica Villa Cedri, la Delegazione FAI Alta Brianza ha voluto dedicare le aperture di quest’anno – sia primaverili che autunnali – ripercorrendo i luoghi che segnarono la sua vita, e citati anche nella sua biografia “Il mio filo rosso”.
Grazie all’impegno instancabile dei volontari FAI, i visitatori hanno potuto ammirare autentici gioielli del territorio: Villa De Ferrari Bagatti Valsecchi, i giardini di Villa Belgiojoso Brivio Sforza, il cortile di Palazzo Prinetti di Merate e la Cantina Ceresè di Montevecchia.

Grande entusiasmo ha suscitato la visita a Villa De Ferrari Bagatti Valsecchi, elegante dimora settecentesca raramente accessibile al pubblico, dove i visitatori hanno potuto esplorare il parco con i suoi diversi stili paesaggistici e alcune sale finemente decorate. Particolare curiosità ha destato il padiglione neogotico, utilizzato come studio e galleria d’arte dotato di bowwindow con una vetrata dipinta a mano oltre a una cappella dotata di piccola sacrestia in stile barocchetto lombardo.
Non meno suggestiva la passeggiata nei giardini di Villa Belgiojoso Brivio Sforza, vero giardino segreto nel cuore della città. I partecipanti, accompagnati dai volontari FAI, hanno potuto scoprire la storia del parco e della villa, originariamente creato dai marchesi Novati e rinnovato nel Settecento dalla famiglia Belgiojoso, dove ancora oggi si respira un’atmosfera di quiete e armonia.

Degna di nota anche l’apertura delle due corti attorno alle quali si sviluppa Palazzo Prinetti, da tempo chiuso al pubblico. Attraverso l'osservazione delle facciate i visitatori hanno potuto individuare la collocazione degli ambienti più significativi e di entrare nel vivo delle vicende storiche di questo importante simbolo meratese.

A Montevecchia, invece, l’apertura della Cantina Ceresé ha offerto un’esperienza unica tra architettura e paesaggio. La struttura, progettata dallo Studio Pizzi e vincitrice del Premio Italiano di Architettura 2024 conferito dal MAXXI e dalla Triennale di Milano, è stata illustrata dall’architetto Pietro Pizzi, che ha guidato i visitatori in un viaggio tra forme, materiali e filosofia progettuale, in perfetta armonia con il territorio.
Soddisfazione e orgoglio sono stati espressi dalla Delegazione FAI Alta Brianza, che ha registrato un’altissima partecipazione di pubblico. Un risultato che conferma la crescente attenzione verso il patrimonio locale, la missione del FAI e l’eccellenza delle apertura: conoscere per amare, amare per proteggere.
Un sentito ringraziamento è stato rivolto ai volontari FAI, ai proprietari dei siti, alle amministrazioni comunali di Merate e Montevecchia, alla Parrocchia di Merate, alla Pro Loco, alla Protezione Civile e alla Sezione degli Alpini di Merate, che con la loro collaborazione hanno reso possibile la riuscita dell’iniziativa.
Come ricordava Giulia Maria Crespi, “Si protegge ciò che si ama, si ama ciò che si conosce” e le Giornate FAI ne sono la più viva dimostrazione.
Quest’anno le Giornate FAI hanno avuto un significato ancora più speciale: il 2025 segna infatti i 50 anni dalla fondazione del FAI, nato nel 1975 grazie all’intuizione e alla visione di Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, insieme ad Alberto Predieri e Franco Russoli.

Come amava ricordare la stessa Giulia Maria Crespi, “Sogni? Si sogni! A furia di sognare, si riesce a portare nel concreto ciò che si sogna”. Un sogno che oggi continua a realizzarsi, non solo nella tutela dei beni culturali, ma anche nella cura delle relazioni e del vivere civile. Proprio a lei, nata a Merate nella storica Villa Cedri, la Delegazione FAI Alta Brianza ha voluto dedicare le aperture di quest’anno – sia primaverili che autunnali – ripercorrendo i luoghi che segnarono la sua vita, e citati anche nella sua biografia “Il mio filo rosso”.
Grazie all’impegno instancabile dei volontari FAI, i visitatori hanno potuto ammirare autentici gioielli del territorio: Villa De Ferrari Bagatti Valsecchi, i giardini di Villa Belgiojoso Brivio Sforza, il cortile di Palazzo Prinetti di Merate e la Cantina Ceresè di Montevecchia.

Grande entusiasmo ha suscitato la visita a Villa De Ferrari Bagatti Valsecchi, elegante dimora settecentesca raramente accessibile al pubblico, dove i visitatori hanno potuto esplorare il parco con i suoi diversi stili paesaggistici e alcune sale finemente decorate. Particolare curiosità ha destato il padiglione neogotico, utilizzato come studio e galleria d’arte dotato di bowwindow con una vetrata dipinta a mano oltre a una cappella dotata di piccola sacrestia in stile barocchetto lombardo.
Non meno suggestiva la passeggiata nei giardini di Villa Belgiojoso Brivio Sforza, vero giardino segreto nel cuore della città. I partecipanti, accompagnati dai volontari FAI, hanno potuto scoprire la storia del parco e della villa, originariamente creato dai marchesi Novati e rinnovato nel Settecento dalla famiglia Belgiojoso, dove ancora oggi si respira un’atmosfera di quiete e armonia.

Degna di nota anche l’apertura delle due corti attorno alle quali si sviluppa Palazzo Prinetti, da tempo chiuso al pubblico. Attraverso l'osservazione delle facciate i visitatori hanno potuto individuare la collocazione degli ambienti più significativi e di entrare nel vivo delle vicende storiche di questo importante simbolo meratese.

A Montevecchia, invece, l’apertura della Cantina Ceresé ha offerto un’esperienza unica tra architettura e paesaggio. La struttura, progettata dallo Studio Pizzi e vincitrice del Premio Italiano di Architettura 2024 conferito dal MAXXI e dalla Triennale di Milano, è stata illustrata dall’architetto Pietro Pizzi, che ha guidato i visitatori in un viaggio tra forme, materiali e filosofia progettuale, in perfetta armonia con il territorio.
Soddisfazione e orgoglio sono stati espressi dalla Delegazione FAI Alta Brianza, che ha registrato un’altissima partecipazione di pubblico. Un risultato che conferma la crescente attenzione verso il patrimonio locale, la missione del FAI e l’eccellenza delle apertura: conoscere per amare, amare per proteggere.
Un sentito ringraziamento è stato rivolto ai volontari FAI, ai proprietari dei siti, alle amministrazioni comunali di Merate e Montevecchia, alla Parrocchia di Merate, alla Pro Loco, alla Protezione Civile e alla Sezione degli Alpini di Merate, che con la loro collaborazione hanno reso possibile la riuscita dell’iniziativa.
Come ricordava Giulia Maria Crespi, “Si protegge ciò che si ama, si ama ciò che si conosce” e le Giornate FAI ne sono la più viva dimostrazione.
