Morte di Milena e Giorgia: l’autista alla guida dalle 8. La moglie lo visita a san Vittore

Jan Krzysztof Lewandowski si sarebbe messo al volante del suo carroattrezzi alle 8 del mattino. Una pausa all'ora di cena per mangiare qualcosa e poi la ripartenza. Che si è trasformata in tragedia.
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Mentre percorreva via per Airuno a Brivio, in prossimità della strada che conduce al parcheggio della palestra dove Giorgia Cagliani, Milena Marangon e Chiara Consonni, avevano posteggiato la macchina di quest'ultima, il polacco, classe 1991, aveva notato (a suo dire) un attimo prima dell'impatto due ombre sulla destra della carreggiata e un veicolo che sopraggiungeva in direzione opposta che lo aveva abbagliato, impedendogli per un istante di vedere. Quando i suoi occhi avevano ripreso la visuale era ormai troppo tardi. Un botto, urla, grida disperate. Sceso dell'abitacolo aveva raggiunto i due corpi riversi a terra ma non aveva sentito il polso e si era così allontanato, disperato, incapace di restare lì a vedere cosa aveva combinato.
"Un uomo rovinato" così si è definito il 34enne reo della morte delle due giovani padernesi la notte del 20 settembre, attorno alle 22, orario in cui si giocano anche diversi elementi che risulterebbero discordanti rispetto alle sue dichiarazioni. L'autovettura in senso contrario che lo avrebbe abbagliato, infatti, sarebbe transitata qualche istante dopo l'investimento, come risulterebbe dalle telecamere di una azienda ubicata sul rettilineo.
Scampata alla morte, la terza amica, ultima della fila indiana che avevano formato per raggiungere il centro storico di Brivio, in mano aveva il cellulare e per questo stava camminando più lentamente, leggendo nel frattempo alcuni messaggi. Mentre percorrevano via per Airuno, nel poco spazio rimasto tra le auto parcheggiate fuori dalla banchina e la striscia bianca della strada, la giovane aveva sentito un veicolo sopraggiungere alle spalle e si era scansata. Una frazione di secondo che le ha salvato la vita. Il mezzo condotto dal giovane autista, partita iva per una azienda di trasporti, dopo avere urtato due veicoli fermi in sosta aveva travolto le Giorgia e Milena con la parte anteriore destra, facendole stramazzare al suolo. Morte sul colpo.
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Allertati dalla stessa Chiara, i soccorsi erano giunti in forze ma per le amiche il medico non aveva potuto fare altro che constatarne il decesso. Fermato dai carabinieri, sottoposto a alcool test era risultato negativo diversamente dall'esame dei cannabinoidi risultato positivo, così come confermato dagli esami del sangue il cui esito era arrivato qualche giorno dopo il fatto.
Il giudice Salvatore Catalano aveva così convalidato l'arresto in carcere, non sussistendo gli elementi per una misura più lieve vista anche la residenza dell'uomo all'estero con la famiglia e nessun conoscente o amico in Italia. Dopo alcuni giorni a Pescarenico, era stato trasferito per una maggiore sicurezza, viste le condizioni delicate in cui versa, a san Vittore. Qui nei giorni scorsi ha ricevuto la visita della moglie e dei suoi avvocati, ribadendo il dolore per l'accaduto e la disperazione per la sua condizione.
S.V.
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