Merate: inaugurati area di S. Rocco e sentiero beatrice
Un diluvio provvidenziale quello del 5 luglio che rese impossibile l’inaugurazione del sentiero Beatrice. Perché la cerimonia non sarebbe stata così partecipata come quella di oggi, sabato 11 ottobre, praticamente una festa con amministratori vecchi e nuovi, insegnanti e studenti, famiglie con bambini.


Il sentiero Beatrice – che si chiama così per la vicinanza della cascina omonima – collega lo stagno di San Rocco con via Marconi e ha visto di recente la conclusione di quello che è stato un percorso lungo più di 15 anni. Iniziato nel 2008 con un progetto immaginato da due classi della scuola elementare di Sartirana e vincitore di due premi (secondo e terzo posto) nel concorso Fai “I luoghi del cuore”, ha visto la luce in concomitanza con la realizzazione della bonifica dello specchio lacustre e la riqualificazione dell’area circostante.
Felice anche la coincidenza con le Giornate Fai d’Autunno, che si tengono proprio in questi giorni.
“Un valore aggiunto”, ha dichiarato l’assessora all’Ambiente Silvia Sesana nell’introdurre la celebrazione.
“Un percorso che è andato avanti tassello per tassello”, ha detto il sindaco Mattia Salvioni, ringraziando le precedenti amministrazioni e l’ufficio tecnico comunale.
“E’ un luogo di tutti, conserviamolo. Ognuno di noi può fare la sua parte”, ha concluso il primo cittadino.
A illustrare il progetto è stato l’agronomo forestale Davide Bertarelli, che lo ha redatto insieme ad altri due professionisti, l’ingegnere Francesco Franchini e il geologo Maurizio Penati.
“Nel 2023 è stato redatto lo studio di fattibilità seguendo le indicazioni dell’Amministrazione comunale che chiedeva di conservare lo specchio d’acqua, di rendere fruibile l’area circostante e di realizzare il percorso pedonale. Nell’aprile 2024 è stato approvato e quindi abbiamo proceduto a stendere il progetto esecutivo. L’inizio lavori risale al dicembre dello stesso anno. La parte più problematica è stata quella del dragaggio, perché il materiale era difficile da manovrare. Abbiamo creato una trincea per raccogliere i detriti, tolto i pesci e poi proceduto a dragare con un escavatore anfibio. E’ stato attuato il ripristino completo dello sfioro con un parapetto per la messa in sicurezza. Il sentiero, in materiali naturali, ha creato qualche problema. Quattro esemplari di cipresso calvo, in cattive condizioni, sono stati messi in sicurezza e abbiamo piantumato vegetazione arbustiva. Per una maggiore fruibilità sono state messe delle panchine e a breve verranno installati anche i tavoli”.


A portare il saluto del Fondo Ambiente Italiano è stato poi il suo presidente regionale, Andrea Rurale: “Per fortuna ci sono amministrazioni che recepiscono, bello vedere dopo tanti anni realizzarsi un progetto. Come Fai siamo orgogliosi e grati per questo”.
Un intervento importante anche da un punto di vista naturalistico.
A sottolinearlo è stato lo zoologo Raoul Manenti dell’Università degli Studi di Milano, che ha collaborato al progetto per gli aspetti faunistici.
“Questo intervento non è banale perché interviene su un’area che, benché piccola, può costituire un hot spot di biodiversità”, ha affermato. “Lo scambio tra ambiente acquatico e terrestre mantiene in vita la fauna ma anche l’ambiente circostante”.
Dopo il taglio del nastro di rito i partecipanti all’evento hanno percorso il sentiero pedonale, soffermandosi davanti ai cartelli che raccontano gli antefatti della sua realizzazione.
L’assessora all’Istruzione Patrizia Riva ha ringraziato gli ex insegnanti di Sartirana, che con le due classi terze e poi quarte avevano abbozzato nel 2008-2009 il progetto di un sentiero pedonale: Emilia Fandoni e Rachele Frigerio, con l’allora preside Angelo Colombo.

Marcella Mattavelli, capodelegazione Fai dell’Alta Brianza, ha voluto ricordare Giulia Maria Crespi, meratese e fondatrice del Fai: “Ha avuto il sogno di far amare il patrimonio ambientale e artistico, si ama ciò che si conosce. Emoziona pensare che nella sua biografia parla di questi luoghi”.
Nei progetti futuri dell’Amministrazione comunale c’è la realizzazione di un marciapiede che colleghi la via San Rocco con via Emilio Bianchi per evitare ai pedoni di percorrere un tratto oggi molto pericoloso.
Sarebbe il giusto completamento di un’opera che, inaugurata ufficialmente oggi ma già da luglio aperta al pubblico, ha riscontrato il gradimento di coloro che si spostano a piedi tra le frazioni per una sana e piacevole attività fisica.


Il sentiero Beatrice – che si chiama così per la vicinanza della cascina omonima – collega lo stagno di San Rocco con via Marconi e ha visto di recente la conclusione di quello che è stato un percorso lungo più di 15 anni. Iniziato nel 2008 con un progetto immaginato da due classi della scuola elementare di Sartirana e vincitore di due premi (secondo e terzo posto) nel concorso Fai “I luoghi del cuore”, ha visto la luce in concomitanza con la realizzazione della bonifica dello specchio lacustre e la riqualificazione dell’area circostante.
Felice anche la coincidenza con le Giornate Fai d’Autunno, che si tengono proprio in questi giorni.
“Un valore aggiunto”, ha dichiarato l’assessora all’Ambiente Silvia Sesana nell’introdurre la celebrazione.
“Un percorso che è andato avanti tassello per tassello”, ha detto il sindaco Mattia Salvioni, ringraziando le precedenti amministrazioni e l’ufficio tecnico comunale.
“E’ un luogo di tutti, conserviamolo. Ognuno di noi può fare la sua parte”, ha concluso il primo cittadino.
A illustrare il progetto è stato l’agronomo forestale Davide Bertarelli, che lo ha redatto insieme ad altri due professionisti, l’ingegnere Francesco Franchini e il geologo Maurizio Penati.
“Nel 2023 è stato redatto lo studio di fattibilità seguendo le indicazioni dell’Amministrazione comunale che chiedeva di conservare lo specchio d’acqua, di rendere fruibile l’area circostante e di realizzare il percorso pedonale. Nell’aprile 2024 è stato approvato e quindi abbiamo proceduto a stendere il progetto esecutivo. L’inizio lavori risale al dicembre dello stesso anno. La parte più problematica è stata quella del dragaggio, perché il materiale era difficile da manovrare. Abbiamo creato una trincea per raccogliere i detriti, tolto i pesci e poi proceduto a dragare con un escavatore anfibio. E’ stato attuato il ripristino completo dello sfioro con un parapetto per la messa in sicurezza. Il sentiero, in materiali naturali, ha creato qualche problema. Quattro esemplari di cipresso calvo, in cattive condizioni, sono stati messi in sicurezza e abbiamo piantumato vegetazione arbustiva. Per una maggiore fruibilità sono state messe delle panchine e a breve verranno installati anche i tavoli”.


A portare il saluto del Fondo Ambiente Italiano è stato poi il suo presidente regionale, Andrea Rurale: “Per fortuna ci sono amministrazioni che recepiscono, bello vedere dopo tanti anni realizzarsi un progetto. Come Fai siamo orgogliosi e grati per questo”.
Un intervento importante anche da un punto di vista naturalistico.
A sottolinearlo è stato lo zoologo Raoul Manenti dell’Università degli Studi di Milano, che ha collaborato al progetto per gli aspetti faunistici.
“Questo intervento non è banale perché interviene su un’area che, benché piccola, può costituire un hot spot di biodiversità”, ha affermato. “Lo scambio tra ambiente acquatico e terrestre mantiene in vita la fauna ma anche l’ambiente circostante”.
Dopo il taglio del nastro di rito i partecipanti all’evento hanno percorso il sentiero pedonale, soffermandosi davanti ai cartelli che raccontano gli antefatti della sua realizzazione.
L’assessora all’Istruzione Patrizia Riva ha ringraziato gli ex insegnanti di Sartirana, che con le due classi terze e poi quarte avevano abbozzato nel 2008-2009 il progetto di un sentiero pedonale: Emilia Fandoni e Rachele Frigerio, con l’allora preside Angelo Colombo.

Marcella Mattavelli, capodelegazione Fai dell’Alta Brianza, ha voluto ricordare Giulia Maria Crespi, meratese e fondatrice del Fai: “Ha avuto il sogno di far amare il patrimonio ambientale e artistico, si ama ciò che si conosce. Emoziona pensare che nella sua biografia parla di questi luoghi”.
Nei progetti futuri dell’Amministrazione comunale c’è la realizzazione di un marciapiede che colleghi la via San Rocco con via Emilio Bianchi per evitare ai pedoni di percorrere un tratto oggi molto pericoloso.
Sarebbe il giusto completamento di un’opera che, inaugurata ufficialmente oggi ma già da luglio aperta al pubblico, ha riscontrato il gradimento di coloro che si spostano a piedi tra le frazioni per una sana e piacevole attività fisica.
A.Vi.