Lomagna: le storie di giovani morti prematuramente raccontano il tema della speranza e della fede

È iniziato giovedì sera, con la celebrazione della Santa Messa e l’inaugurazione della mostra dedicata ai giovani testimoni di fede e speranza, il Festival della Fede Kenbe Fèm 2025 della parrocchia di Lomagna, giunto alla sua seconda edizione.
Un appuntamento nato per custodire e far fruttificare l’eredità spirituale di piccola sorella Luisa Dell’Orto, la missionaria di Lomagna uccisa ad Haiti il 25 giugno 2022, dopo una vita spesa al servizio dei poveri e dei bambini delle periferie di Port-au-Prince.
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Don Andrea Restelli e don Giuseppe Corbari

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Nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo si è tenuta la Santa Messa che ha segnato l'inizio del Festival, presieduta da don Giuseppe Corbari, ideatore della mostra.
La celebrazione si è aperta con il benvenuto espresso dal parroco di Lomagna don Andrea Restelli a nome di tutta la comunità per il sacerdote di Giussano: “mi lega a lui un'amicizia lunga 25 anni e anche il fatto che tra i ragazzi che vedremo ricordati nella mostra ha scelto di inserire un seminarista, Alessandro, che era molto amico mio e suo” ha spiegato, chiedendo poi ai propri fedeli un momento di preghiera e raccoglimento per una giovane, scomparsa ieri pomeriggio all'età di soli 17 anni, che frequentava l'oratorio di don Giuseppe.
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“Mi piace poter aprire queste giornate molto intense che avete scelto di vivere con il tema della speranza” Ha detto don Giuseppe nel corso della predica “e mi piace l'idea di poter aprire con questa mostra di ragazzi particolari: ragazzi che hanno vissuto una vita breve, ma che hanno vissuto proprio la speranza. Agli occhi del mondo sembrerebbe un controsenso fare una mostra di ragazzi morti e parlare di speranza: ma con gli occhi dei cristiani, la speranza è la capacità di affrontare il presente, qualunque sia la sua forma, con la convinzione che la promessa di Gesù della salvezza eterna si realizzerà”.

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Subito dopo la Messa è stata quindi inaugurata la mostra allestita negli spazi parrocchiali, dedicata a giovani che, pur nella brevità della loro esistenza, segnata in alcuni casi dalla malattia, hanno lasciato una testimonianza forte di fede e di amore per la vita. Un percorso emozionante, fatto di volti, parole e storie che invitano a guardare oltre la paura e il dolore. Nei pannelli dedicati a ciascuno di loro, i creatori della mostra hanno scritto non solo le loro biografie, ma hanno segnalato alcuni dei pensieri, estratti dei diari, che rappresentano la testimonianza di quella fede che non li ha mai abbandonati, e che tutt'ora suscitano nel lettore un senso di grande speranza: sono Giampiero Morettini, Valeria Redaelli, Alberto Frigerio, Alessandro Galimberti (amico seminarista di don Andrea e don Giuseppe), Gianluca Firetti, Claudio Contartin, Marco Gallo, San Carlo Acutis, Chiara Calanna, Chiara Luce Badano, Lorenzo Cenzato, Nicola Perin, Giulia Gabrielli, Luca Bertola, Andrea Achilli.
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“Alcuni di loro li ho conosciuti personalmente” ha spiegato don Giuseppe “altri li ho conosciuti attraverso dei libri o da internet, ma qualcosa di loro e della loro vita mi ha sempre affascinato e toccato”.
“Anche se inizialmente poteva sembrare che parlare di questi ragazzi fosse scollegato dal resto delle testimonianze che sentiremo nei prossimi giorni” ha aggiunto don Andrea “in realtà il loro racconto ci aiuta a capire che forse il seme è lo stesso”.
Erano ragazzi “normali”, dei nostri tempi, con passioni di giovani come tanti altri: ai piedi delle loro fotografie i visitatori della mostra troveranno non solo un qr code, che potranno inquadrare per scoprire qualcosa in più su di loro, ma anche alcuni oggetti, simboli dei loro hobby e del loro quotidiano.
Il tema scelto per questa edizione della rassegna – “Come Luisa, testimoni di Speranza” – si lega idealmente al cammino della Chiesa verso il Giubileo 2025 e a quella volontà di Papa Francesco di valorizzare le storie dei nuovi martiri e testimoni della fede del XXI secolo.
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 I volontari che hanno allestito la mostra

Suor Luisa Dell’Orto, infatti, è stata inserita tra i nomi commemorati da Papa Leone XIV lo scorso 14 settembre nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, accanto a tanti fratelli e sorelle che hanno offerto la loro vita per il Vangelo.
La mostra rappresenta il primo appuntamento di un programma ricco di incontri, proiezioni e testimonianze che accompagneranno i partecipanti fino alla conclusione del festival, in programma domenica 12: tutti gli eventi sono a ingresso libero, e il ricavato sarà devoluto al centro Kay Chal di Haiti, fondato da suor Luisa, e ad altre realtà solidali coinvolte.
F.F.
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