Cernusco: anche promesse disattese
Prendendo spunto dall'editoriale del Direttore "Cernusco: in attesa dell'alba" vorrei evidenziare che da 4 anni esiste anche una questione mai affrontata relativa alla via interna e relativo parchetto di via Manzoni (civici 9-21). Probabilmente anche il 90% della popolazione cernuschese lo ignora ma di certo non la precedente e l'attuale amministrazione comunale. Fin dal 2019, quindi già con la precedente amministrazione, ero stato uno dei coordinatori del Comitato Oltre Statale che aveva redatto una relazione circa i disservizi relativi alla suddetta via interna. La relazione era stata inoltrata con le firme autografe di 43 residenti (tutt'altro che pochi tenuto conto che si viene eletti per una manciata di voti). Attualmente dei 43 firmatari di allora ne sono rimasti 33, i restanti 10 sono defunti senza ottenere un minimo interessamento a quanto avevano richiesto. Il sindaco G. Toto certamente se la ricorda perché in data 19/02/2021 aveva impugnato, in qualità di capogruppo di minoranza, la richiesta di riqualificazione che la maggioranza di allora aveva, per così dire, snobbato, adducendo presunti cavilli burocratici. Pertanto aveva chiesto un'interrogazione. Con il cambio di amministrazione molti avevano confidato che si arrivasse ad una soluzione concordata e definitiva ma purtroppo l'argomento non è mai più stato affrontato. Per chi non lo sapesse o ne fosse interessato la natura dei disservizi erano e sono rimasti i seguenti: 1) Smaltimento delle acque pluviali. Non è mai esistito un sistema efficiente per il loro smaltimento e, da 65 anni, in caso di eventi estremi, oggigiorno sempre più frequenti, convergono tutte nella proprietà del civico n° 11 che possiede una pompa elettrica ma che richiede anche costi per l'energia elettrica impiegata. 2) Mancanza di spazio di manovra e sosta temporanea per le auto dei residenti e relativi conoscenti, oltreché mezzi di soccorso e servizio (corrieri, manutenzioni private etc.). La via interna è percorribile solo in un senso quindi se un residente deve uscire e trova la sede occupata deve preoccuparsi di rintracciare il proprietario dell'auto. Pertanto si potrebbero ricavare un paio di posti auto nell'attuale parchetto. 3) Rete elettrica ancora aerea che, oltre al degrado naturale (installata nel 1960 e mai aggiornata), negli ultimi anni, durante i temporali intensi, è diventata instabile. Luce pubblica inadeguata: da 30 mesi siamo in attesa della sostituzione di un lampione. L'unico problema risolto è stato quello delle rete telefonica, adesso interrata, ma solo grazie ad un mio privato interessamento. Da agosto 2013 a febbraio 2014 il sottoscritto era rimasto senza linea telefonica ed internet. In sostanza i cavi aerei, ormai logori, portavano energia statica nel cavi la quale bruciava i modem e i cordless. Alle amministrazioni comunali si è sempre chiesto di essere prima di tutto una presenza attiva, ossia interlocutori e garanti presso i distributori dei servizi (società elettrica, gas, acqua, telefonia) al fine di rendere il luogo conforme alle norme di sicurezza e fruibilità moderne. I criteri di costruzione di inizio anni 60 erano molto improvvisati, di certo inadeguati agli attuali standard. Un tempo pochi erano i residenti anche proprietari di un'auto mentre adesso è normale averne anche due. In 65 anni la riluttanza di ogni amministrazione ad intervenire è sempre stata motivata dalla errata constatazione: "Ma voi siete un'area privata". Probabile che forse sia stato così all'inizio (io non ero nato), ma di tutto ciò mai nessuno nel corso degli anni ne ha mai tratto benefici, anzi semmai il contrario. Dei 18 capi-famiglia che negli anni 1958/60 avevano acquistato casa nessuno è ancora in vita e nello stesso tempo nessuno dei nuovi residenti rivendica il privilegio di un'area privata, semmai fosse da considerarsi un reale privilegio.
P.C.