Pierpaolo Arlati: avventura in Indonesia, settembre in solitaria da turista a 85 anni

Tra i tanti consigli anti-invecchiamento che quasi quotidianamente ci vengono propinati uno risulta assente ed è il consiglio di viaggiare, meglio se da soli. E se ci fosse bisogno di un esempio vivente, oggi si direbbe di un influencer, eccolo qui: Pierpaolo Arlati, di anni 85, appena rientrato da un mese trascorso in Indonesia in solitaria. Fissare un appuntamento con lui non è facilissimo, perché nonostante sia rientrato da soli quattro giorni è già pieno di impegni. Del resto è conosciuto anche per questo: la sua presenza in diverse associazioni meratesi, tra cui la Banda sociale e la Pro Loco, data da molti anni ed è richiestissima.
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Il viaggio in Indonesia è iniziato il primo settembre ed è durato un mese. Da solo, perché dopo anni in cui ha viaggiato prima con la moglie, ora purtroppo scomparsa, e poi organizzando viaggi di gruppo, ha deciso di lanciarsi in quella che può sembrare a molti un’avventura estrema. “Il problema è che in questi viaggi capita di trovarsi a volte in situazioni difficili, in cui bisogna avere grande spirito di adattamento”, spiega l’instancabile globe trotter. 
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Una virtù questa non molto diffusa, soprattutto tra le persone di una certa età. “Mi è capitato di dormire una volta all’aperto e un’altra in cantina”, dice come fosse la cosa più normale del mondo. “Comunque le difficoltà maggiori le ho trovate nell’alimentazione e nell’igiene, generalmente piuttosto scarsa”.
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Racconta che in Indonesia, tranne nei luoghi più turistici dove si possono trovare ristoranti di un certo livello, abbondano gli street food di cui tuttavia preferiva non fidarsi. Arrivato all’ultimo buco della cintura si è fermato quattro giorni in un’isola tranquilla per riposarsi e riprendere le forze. 
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Di isole l’Indonesia ne vanta ben 17.000. Di queste, quelle più turisticamente sviluppate si contano sulle dita di una mano: Bali, Giava Sumatra, Lombok. Bali ultimamente è molto gettonata, soprattutto tra i giovani e principalmente per la bellezza delle sue spiagge. Arlati lo conferma, manifestando il suo stupore nell’aver incontrato molte ragazze, italiane ma non solo, che viaggiavano a piccoli gruppi. Un altro aspetto che può creare difficoltà è il traffico. Spostarsi in auto non conviene, per percorrere 50 chilometri occorrono due ore. Ma il nostro non si è perso d’animo e grazie all’app Go Jek si spostava prenotando un motorino con guidatore. In questo modo ha percorso circa 500 chilometri!
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Oltre alla natura, ha apprezzato particolarmente i templi, che sono in gran parte induisti nonostante la tradizione religiosa sia prevalentemente musulmana. A questo riguardo racconta un’esperienza che l’ha abbastanza sconcertato: “Mi ero recato al tempio di Tanah Lot, a Bali, affollatissimo di turisti. Dalle quattro del pomeriggio però non si è visto più nessuno in giro e anche in albergo ero praticamente solo”. Effetto dell’overtourism che si traduce poi in un turismo “mordi e fuggi”, come purtroppo si constata ormai in molti luoghi inseriti nei circuiti più frequentati.
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Ma come organizza Arlati i suoi viaggi?

“Prima di partire mi informo sui luoghi da visitare, ma per quanto riguarda gli alberghi o altre sistemazioni per la notte prenotavo lì in loco da un giorno all’altro”.

E come è nata in lui questa passione?

“Devo a mia moglie se ho cominciato a viaggiare, prima al massimo andavo sulle montagne qui intorno. Con lei ho fatto tanti viaggi, il primo è stato quello della luna di miele in Sicilia. Poi insieme ne abbiamo realizzati diversi, spesso ci recavamo in un Paese per conoscerlo e poterlo poi proporre come itinerario di gruppo”.
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Europa, Stati, Uniti, Canada, Argentina, Cile, Costarica, Africa del nord e Sudafrica, Russia, Repubbliche Baltiche, Alaska, Islanda sono alcuni dei luoghi in cui ha condotto per  trent’anni gruppi di visitatori. In solitaria invece ha viaggiato in Thailandia, Indocina, Cina del sud e Indonesia. 
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Ha calcolato che messi tutti insieme rappresentano il 62% delle terre emerse.  Un Paese che ama particolarmente è europeo ed è la Germania, con i suoi castelli, i suoi fiumi, città come Berlino e Dresda ricche di cultura.  “A Berlino ci sono ben tre teatri paragonabili alla nostra Scala”, tiene a sottolineare. Ora sta già pensando alla prossima avventura: sarà la Cina del nord.

Se qualcuno vuol essere della partita, purché disponibile ad adattarsi a qualunque situazione, si faccia avanti.
A.Vi.
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