Cernusco: il dramma palestinese nel ricordo di Vik Arrigoni con i disegni di Fogliazza
Anche Cernusco ha partecipato alla mobilitazione di questi giorni per la Palestina con la testimonianza di Egidia Beretta, mamma di Vittorio Arrigoni, e con i disegni sul dramma palestinese di Gianluca Foglia in arte “Fogliazza”.
A organizzare l’incontro sabato pomeriggio nella sala mostre in piazza Vittoria l’associazione Puntorosso-Rete delle alternative, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Gennaro Toto e dalla vice Renata Valagussa.

Dopo la lettura a cura di Liliana Rota dell’ormai famoso articolo di Natalia Ginzburg apparso su La Stampa del 14 settembre 1972 in cui affermava “so pochissime cose di me stessa, ma so con assoluta certezza che non voglio stare dalla parte di quelli che usano armi, denaro e cultura per opprimere dei contadini e dei pastori”, Salvatore Krassowski ha introdotto i due protagonisti dell’evento ormai “coppia di fatto” come si sono scherzosamente autodefiniti.
“Nel 2016 l’Anpi Atm di Milano mi ha chiesto di raccontare la storia di Vittorio Arrigoni”, ha esordito il disegnatore originario di Parma, operaio per un ventennio e poi artista visivo e teatrale oltre che educatore. “Io di lui conoscevo solo il suo motto ‘Restiamo umani’, che era diventato la mia preghiera laica. Prima di dare una risposta ho interpellato due amici che erano stati in Palestina chiedendo loro qualora avessi accettato se sarei stato per questo considerato un terrorista e mi hanno risposto di no. So che è un terreno minato, divisivo, ma per me ha significato schierarmi dalla parte dei più deboli”.

E’ così che è nato nel 2018 lo spettacolo “Vittorio – Restiamo Umani” dedicato alla vita del pacifista brianzolo, ucciso a Gaza il 15 aprile 2011.
“Se posso non manco mai quando viene rappresentato lo spettacolo, ciascuno di noi può riprendere il testimone di Vittorio e portarlo avanti”, gli ha fatto eco Egidia Beretta.
“Per Vittorio andare in Palestina non è stato frutto di un colpo di testa ma l’esito di un viaggio interiore, voleva scoprire come realizzare il suo sogno utopico di coniugare la pace con la giustizia. Non può esserci pace se ai Palestinesi non vengono riconosciuti gli stessi diritti degli altri popoli”.
Qualche giornale in questi giorni ha definito Arrigoni “il padre nobile della Flottilla”.
“Quando nel 2008 era approdato via mare a Gaza era stato accolto con entusiasmo, perché era dal 1967 che non approdavano imbarcazioni”, ha ricordato la madre ed ex sindaca di Bulciago. “Verso il confine israeliano c’è terra buona e i contadini la coltivavano, ma i cecchini israeliani sparavano contro di loro. Quindi i contadini chiedevano di essere accompagnati e Vittorio lo faceva. Ma non si limitava a questo, perché lui raccontava e filmava. Durante l’operazione ‘Piombo fuso’ nel dicembre 2008 sul Manifesto giorno per giorno raccontava quello che vedeva, ma non era solo cronaca, lui ci metteva l’anima. Poi è uscito il libro ‘Restiamo umani’, dove ha documentato quella che era una situazione disperata. Non volete chiamarlo genocidio? Chiamatelo come volete, ma gli israeliani vogliono sterminare il popolo palestinese, non solo a Gaza perché anche in Cisgiordania ci sono omicidi. La reazione di Israele dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre poteva essere giusta, ma poi hanno ucciso 65.000 persone o forse di più perché molti corpi non sono stati ancora trovati. I disegni di Foglia rappresentano ciò che di inumano sta accadendo a Gaza, ‘intifada da matita’ la chiamerebbe Vik”.
Egidia Beretta non crede alla soluzione “due popoli due Stati”.
“Ora come ora la Palestina non ha un territorio definito e poi ci sono i coloni. O prima si ridà ordine dando seguito alle risoluzioni Onu, o è una falsità. Una foglia di fico per lavarsi la coscienza”.
Durante il dibattito che ha concluso l’incontro, particolarmente toccante è stato l’intervento di Enrica Ceppi che ha detto di sentirsi anche lei madre, idealmente, di Vittorio Arrigoni.
“Restare umani non è più solo una sollecitazione, ma un imperativo”, ha detto, “però ci vuole forza e Vittorio mi ha aiutato a darmi la forza per scegliere da che parte stare”.
L’esposizione dei disegni di Gianluca Foglia sarà visitabile fino al 12 ottobre nei seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 19.
A organizzare l’incontro sabato pomeriggio nella sala mostre in piazza Vittoria l’associazione Puntorosso-Rete delle alternative, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Gennaro Toto e dalla vice Renata Valagussa.

Egidia Beretta e Gianluca Foglia
Dopo la lettura a cura di Liliana Rota dell’ormai famoso articolo di Natalia Ginzburg apparso su La Stampa del 14 settembre 1972 in cui affermava “so pochissime cose di me stessa, ma so con assoluta certezza che non voglio stare dalla parte di quelli che usano armi, denaro e cultura per opprimere dei contadini e dei pastori”, Salvatore Krassowski ha introdotto i due protagonisti dell’evento ormai “coppia di fatto” come si sono scherzosamente autodefiniti.
“Nel 2016 l’Anpi Atm di Milano mi ha chiesto di raccontare la storia di Vittorio Arrigoni”, ha esordito il disegnatore originario di Parma, operaio per un ventennio e poi artista visivo e teatrale oltre che educatore. “Io di lui conoscevo solo il suo motto ‘Restiamo umani’, che era diventato la mia preghiera laica. Prima di dare una risposta ho interpellato due amici che erano stati in Palestina chiedendo loro qualora avessi accettato se sarei stato per questo considerato un terrorista e mi hanno risposto di no. So che è un terreno minato, divisivo, ma per me ha significato schierarmi dalla parte dei più deboli”.

E’ così che è nato nel 2018 lo spettacolo “Vittorio – Restiamo Umani” dedicato alla vita del pacifista brianzolo, ucciso a Gaza il 15 aprile 2011.
“Se posso non manco mai quando viene rappresentato lo spettacolo, ciascuno di noi può riprendere il testimone di Vittorio e portarlo avanti”, gli ha fatto eco Egidia Beretta.
“Per Vittorio andare in Palestina non è stato frutto di un colpo di testa ma l’esito di un viaggio interiore, voleva scoprire come realizzare il suo sogno utopico di coniugare la pace con la giustizia. Non può esserci pace se ai Palestinesi non vengono riconosciuti gli stessi diritti degli altri popoli”.
Qualche giornale in questi giorni ha definito Arrigoni “il padre nobile della Flottilla”.
“Quando nel 2008 era approdato via mare a Gaza era stato accolto con entusiasmo, perché era dal 1967 che non approdavano imbarcazioni”, ha ricordato la madre ed ex sindaca di Bulciago. “Verso il confine israeliano c’è terra buona e i contadini la coltivavano, ma i cecchini israeliani sparavano contro di loro. Quindi i contadini chiedevano di essere accompagnati e Vittorio lo faceva. Ma non si limitava a questo, perché lui raccontava e filmava. Durante l’operazione ‘Piombo fuso’ nel dicembre 2008 sul Manifesto giorno per giorno raccontava quello che vedeva, ma non era solo cronaca, lui ci metteva l’anima. Poi è uscito il libro ‘Restiamo umani’, dove ha documentato quella che era una situazione disperata. Non volete chiamarlo genocidio? Chiamatelo come volete, ma gli israeliani vogliono sterminare il popolo palestinese, non solo a Gaza perché anche in Cisgiordania ci sono omicidi. La reazione di Israele dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre poteva essere giusta, ma poi hanno ucciso 65.000 persone o forse di più perché molti corpi non sono stati ancora trovati. I disegni di Foglia rappresentano ciò che di inumano sta accadendo a Gaza, ‘intifada da matita’ la chiamerebbe Vik”.
Egidia Beretta non crede alla soluzione “due popoli due Stati”.
“Ora come ora la Palestina non ha un territorio definito e poi ci sono i coloni. O prima si ridà ordine dando seguito alle risoluzioni Onu, o è una falsità. Una foglia di fico per lavarsi la coscienza”.
Durante il dibattito che ha concluso l’incontro, particolarmente toccante è stato l’intervento di Enrica Ceppi che ha detto di sentirsi anche lei madre, idealmente, di Vittorio Arrigoni.
“Restare umani non è più solo una sollecitazione, ma un imperativo”, ha detto, “però ci vuole forza e Vittorio mi ha aiutato a darmi la forza per scegliere da che parte stare”.
L’esposizione dei disegni di Gianluca Foglia sarà visitabile fino al 12 ottobre nei seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 19.
A.Vi.