50 anni fa (quasi) nasceva 'Radio Montevecchia', una storia breve ma intensa tra musica, dibattiti ed eventi memorabili
A giudicare dai ricordi, ancora più che mai vivi nella memoria dei suoi protagonisti, non si direbbe che siano passati quasi cinquant'anni. Eppure è così.
La notte di Natale del 1975, dall'iniziativa di una ventina di giovani del territorio, nasceva Radio Montevecchia (RMV). Animati da grande entusiasmo e passione, quei ragazzi – dopo averne discusso a più riprese in un bar di Piazza Libertà a Missaglia - diedero vita ad un esperimento inedito per l'epoca: trasmettere (buona) musica, fare informazione e occuparsi di piccole rubriche ''di nicchia''. Il tutto da un locale di Via Alta Collina al civico 14 che nel giro di poco tempo divenne il quartier generale di giovani appassionati del territorio, ma anche di un affezionato pubblico, in arrivo un po' da tutta la Brianza, Monza compresa.

Trovando la chiave adatta – con le loro voci al microfono mai urlate – riuscirono a conquistarsi la fiducia degli ascoltatori, ampliando passo dopo passo il loro bacino d'utenza. Uno stile unico, quello di RMV, grazie ai dischi ''giusti'', molti dei quali acquistati alla fiera di Senigallia a Milano e agli argomenti trattati.
Non solo buona musica però: si parlava di lavoro e di cause sindacali, di omosessualità, di carceri, di libri, di erbe officinali. Una moltitudine di argomenti che a fatica avrebbero potuto essere trattati dai media dell'epoca e che per questo riuscirono a fare breccia negli interessi degli ascoltatori di una delle prime radio libere.
Ogni spazio del resto era autogestito e grande libertà veniva lasciato all'intraprendenza del singolo: sono state le persone alternatesi ai microfoni a fare ''grande'' Radio Montevecchia, che cessò di trasmettere nel 1989, quando la sede era stata già spostata a Carnate, nella vicina (allora) provincia di Milano.
Tra le voci indimenticabili quelle di Angelo Marchesi, che si occupava di libri, di Gianni Canova (già rettore allo Iulm) che parlava di cinema; e poi Sergio Perego – compianto giornalista che ha collaborato anche con le nostre testate – che la domenica mattina disquisiva di erboristeria con Lino Fiocco. Quest'ultimo di lì a poco avrebbe assunto la presidenza della radio: un trampolino di lancio se si considera che negli anni Novanta è stato responsabile logistica per Barley Arts. C'era poi Aldo Castelli, grande appassionato di musica che non a caso a seguire prese le redini del Bloom di Mezzago e che a Radio Montevecchia proponeva i suoi brani preferiti, dal jazz a Terry Riley.
C'era anche spazio per il cantautorato italiano: Francesco Guccini, Roberto Vecchioni, Claudio Lolli, Edoardo Bennato e Fabrizio De Andrè.

''Anche noi avevamo bisogno di raccogliere fondi per sostenerci e così iniziammo a proporre i primi concerti'' ci ha raccontato Giordano Casiraghi, giornalista missagliese che a Radio Montevecchia fece il suo ingresso un mese dopo la fondazione e che di quella esperienza ha scritto anche nei suoi libri. Da un contatto con Franco Battiato – di cui sarebbe diventato poi grande amico – nacque l'idea di portarlo sul palco del teatro Villoresi di Monza con uno spettacolo dal titolo Baby Sitter. ''Arrivarono in tantissimi per assistere all'evento: alcuni addirittura da Cremona, Pavia e Mantova. Non ce lo aspettavamo''.
Quello del 23 giugno 1977 fu soltanto uno dei primi eventi pubblici organizzati dai ragazzi di RMV, che alla Villa Reale proposero rassegne musicali capaci di catturare l'attenzione dei grandi media nazionali, come il Corriere della Sera che l 19 aprile 1978 mandò un proprio corrispondente a ''recensire'' l'evento nella reggia monzese.
Risale a qualche mese più tardi un'ulteriore proposta: una serie di concerti denominati ''L'evoluzione interiore dell'uomo'' con protagonisti, fra gli altri, ancora Battiato e Juri Camisasca. L'anno dopo tocca a Demetrio Stratos salire sul palco in quello che a tutti gli effetti sarà il suo ultimo concerto. Era il 30 marzo 1979.
Insomma, una radio a trecentosessanta gradi, ormai punto di riferimento per il territorio, anche sul fronte dell'informazione come ricorda Maurizio Brivio – noto professionista missagliese – che a RMV si occupava dei notiziari. ''Parlavamo un po' di tutto, di cronaca nazionale e locale, senza filtri. Molti di noi erano di Avanguardia Operaia, vicini alla sinistra extraparlamentare: estranei quindi alle logiche della politica di allora. Forse è anche per quello che eravamo così tanto seguiti''.

Un'esperienza appassionante che si interruppe nel 1989 quando i vertici della società convocarono un'assemblea per comunicare la cessazione dell'attività; di Radio Montevecchia – vendute le frequenze ad un'altra emittente – restano una valanga di ricordi. Quelli che in questi anni molti degli ex soci hanno cercato di tenere vivi organizzando delle reunion. L'ultima dieci anni fa, nel 2015 dunque, al Bloom di Mezzago nel quarantesimo di fondazione. Nello stesso locale sei anni prima un altro evento era stato promosso in ricordo del mitico concerto di Demetrio Stratos.

E questi cinquant'anni? Probabilmente non saranno ricordati con altrettanta enfasi. ''Ci auguravamo che da parte dei comuni di Montevecchia, ma anche di Missaglia – paese di cui erano originari la gran parte dei fondatori – ci sarebbe stato un minimo interesse, invece nulla. E' un peccato che un pezzo di storia così importante non venga valorizzato. La radio è stata un catalizzatore di interessi per il territorio, varcando i confini della nostra Brianza. Nessuno invece si è accorto di questo anniversario così significativo'' le parole di Giordano Casiraghi.

Di Radio Montevecchia restano dunque i cimeli: manifesti, adesivi, pubblicazioni. E poi ancora due tesi di laurea realizzate nei primi anni Duemila oltre a preziosi documenti d'archivio: fra questi l'atto costitutivo firmato davanti al notaio l'11 maggio 1976. Maurizio Brivio, Cesare Fumagalli, Walter Albisetti, Marco Bosisio, Lorenzo Giovenzana, Walter Valentini, Paolo Perego, Concesso Saffioti, Renato Sala, Umberto Giovenzana, Antonio Cassinari, Ermanno Mapelli, Virginio Cairaghi e Aldo Castelli: furono loro, con entusiasmo ed intraprendenza, a dare vita alla Società Cooperativa Circolo Montevecchia a responsabilità limitata. Il resto, come noto, è storia.
La notte di Natale del 1975, dall'iniziativa di una ventina di giovani del territorio, nasceva Radio Montevecchia (RMV). Animati da grande entusiasmo e passione, quei ragazzi – dopo averne discusso a più riprese in un bar di Piazza Libertà a Missaglia - diedero vita ad un esperimento inedito per l'epoca: trasmettere (buona) musica, fare informazione e occuparsi di piccole rubriche ''di nicchia''. Il tutto da un locale di Via Alta Collina al civico 14 che nel giro di poco tempo divenne il quartier generale di giovani appassionati del territorio, ma anche di un affezionato pubblico, in arrivo un po' da tutta la Brianza, Monza compresa.

L'ultima reunion del 2015 al Bloom di Mezzago
Trovando la chiave adatta – con le loro voci al microfono mai urlate – riuscirono a conquistarsi la fiducia degli ascoltatori, ampliando passo dopo passo il loro bacino d'utenza. Uno stile unico, quello di RMV, grazie ai dischi ''giusti'', molti dei quali acquistati alla fiera di Senigallia a Milano e agli argomenti trattati.
Non solo buona musica però: si parlava di lavoro e di cause sindacali, di omosessualità, di carceri, di libri, di erbe officinali. Una moltitudine di argomenti che a fatica avrebbero potuto essere trattati dai media dell'epoca e che per questo riuscirono a fare breccia negli interessi degli ascoltatori di una delle prime radio libere.
Ogni spazio del resto era autogestito e grande libertà veniva lasciato all'intraprendenza del singolo: sono state le persone alternatesi ai microfoni a fare ''grande'' Radio Montevecchia, che cessò di trasmettere nel 1989, quando la sede era stata già spostata a Carnate, nella vicina (allora) provincia di Milano.

C'era anche spazio per il cantautorato italiano: Francesco Guccini, Roberto Vecchioni, Claudio Lolli, Edoardo Bennato e Fabrizio De Andrè.

Da sinistra Lino Fiocco, Sergio Perego, Giordano Casiraghi e Gianni Canova
''Anche noi avevamo bisogno di raccogliere fondi per sostenerci e così iniziammo a proporre i primi concerti'' ci ha raccontato Giordano Casiraghi, giornalista missagliese che a Radio Montevecchia fece il suo ingresso un mese dopo la fondazione e che di quella esperienza ha scritto anche nei suoi libri. Da un contatto con Franco Battiato – di cui sarebbe diventato poi grande amico – nacque l'idea di portarlo sul palco del teatro Villoresi di Monza con uno spettacolo dal titolo Baby Sitter. ''Arrivarono in tantissimi per assistere all'evento: alcuni addirittura da Cremona, Pavia e Mantova. Non ce lo aspettavamo''.
Quello del 23 giugno 1977 fu soltanto uno dei primi eventi pubblici organizzati dai ragazzi di RMV, che alla Villa Reale proposero rassegne musicali capaci di catturare l'attenzione dei grandi media nazionali, come il Corriere della Sera che l 19 aprile 1978 mandò un proprio corrispondente a ''recensire'' l'evento nella reggia monzese.
Risale a qualche mese più tardi un'ulteriore proposta: una serie di concerti denominati ''L'evoluzione interiore dell'uomo'' con protagonisti, fra gli altri, ancora Battiato e Juri Camisasca. L'anno dopo tocca a Demetrio Stratos salire sul palco in quello che a tutti gli effetti sarà il suo ultimo concerto. Era il 30 marzo 1979.


Un'esperienza appassionante che si interruppe nel 1989 quando i vertici della società convocarono un'assemblea per comunicare la cessazione dell'attività; di Radio Montevecchia – vendute le frequenze ad un'altra emittente – restano una valanga di ricordi. Quelli che in questi anni molti degli ex soci hanno cercato di tenere vivi organizzando delle reunion. L'ultima dieci anni fa, nel 2015 dunque, al Bloom di Mezzago nel quarantesimo di fondazione. Nello stesso locale sei anni prima un altro evento era stato promosso in ricordo del mitico concerto di Demetrio Stratos.

Maurizio Brivio e Giordano Casiraghi
E questi cinquant'anni? Probabilmente non saranno ricordati con altrettanta enfasi. ''Ci auguravamo che da parte dei comuni di Montevecchia, ma anche di Missaglia – paese di cui erano originari la gran parte dei fondatori – ci sarebbe stato un minimo interesse, invece nulla. E' un peccato che un pezzo di storia così importante non venga valorizzato. La radio è stata un catalizzatore di interessi per il territorio, varcando i confini della nostra Brianza. Nessuno invece si è accorto di questo anniversario così significativo'' le parole di Giordano Casiraghi.

Di Radio Montevecchia restano dunque i cimeli: manifesti, adesivi, pubblicazioni. E poi ancora due tesi di laurea realizzate nei primi anni Duemila oltre a preziosi documenti d'archivio: fra questi l'atto costitutivo firmato davanti al notaio l'11 maggio 1976. Maurizio Brivio, Cesare Fumagalli, Walter Albisetti, Marco Bosisio, Lorenzo Giovenzana, Walter Valentini, Paolo Perego, Concesso Saffioti, Renato Sala, Umberto Giovenzana, Antonio Cassinari, Ermanno Mapelli, Virginio Cairaghi e Aldo Castelli: furono loro, con entusiasmo ed intraprendenza, a dare vita alla Società Cooperativa Circolo Montevecchia a responsabilità limitata. Il resto, come noto, è storia.
Gloria Crippa