Merate: Gaza, testimonianze di pace per il cessate il fuoco

Cosa si può fare di fronte al genocidio che si sta consumando a Gaza? Come si può continuare a manifestare contro un'azione che rimane impunita? Come si può arrivare ad un “cessate il fuoco”?Queste sono le domande sulle quali si è interrogata La Tavola Meratese per la Pace, invitando a rispondere Flavio Lotti, Maso Notarianni e Serena Baldini, tre attivisti che in questi anni si sono impegnati per mantenere fissa l'attenzione sulla guerra e sui gesti, anche piccoli, che ognuno può compiere per sostenere un popolo continuamente oppresso.
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In collegamento dalla barca Karma della Global Sumud Flotilla, con il timore, trasformatosi presto in convinzione, di essere sequestrati illegalmente in acque internazionali, Maso Notarianni di Arci Lombardia. “L'ignavia dell'Europa è impressionante, il fatto che il mondo tolleri l'illegalità più totale lo trovo vergognoso e scandaloso, mentre trovo incredibile che finalmente l'Italia si sia svegliata, che ci sia questa enorme mobilitazione a sostegno di chi sta in mare”. Una missione pericolosa e difficile, quella intrapresa da Notarianni e i suoi 200 compagni, che hanno messo a rischio la propria incolumità per dire basta al genocidio. “Noi andiamo avanti finché non ci fermeranno e contiamo sul fatto che quando lo faranno voi ci darete una mano per fare in modo che si apra un canale umanitario verso Gaza, per fare in modo che l'Europa e l'Italia reagiscano con più fermezza e dedizione”. Sulle pagine social di Notarianni, si legge che oggi, giovedì 2 ottobre, la nave Karma è stata intercettata a 36 miglia da Gaza e che solo due delle 47 imbarcazioni della Flotilla sono ancora in rotta verso la costa.
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Maso Notarianni

Flavio Lotti della Fondazione Perugia-Assisi per la cultura della pace ha sottolineato come la Flotilla sia esempio di come ciascuno possa, con azioni concrete, dare voce a tutti coloro che l'hanno persa, di avere il coraggio di assumersi la propria responsabilità di fronte all'inazione di coloro che governano e di accrescere l'impegno collettivo per poter cambiare il corso della storia. Una tra le tante occasioni per rispondere alla tragedia sarà la Marcia Perugia Assisi del 12 ottobre, un momento per vincere il senso di solitudine e dare un nuovo slancio a progetti che puntano a un mondo migliore promuovendo la fraternità. “Noi grideremo la nostra opposizione all'indifferenza, al cinismo, all'ipocrisia di chi sceglie di non fare nulla rifiutandosi di usare il potere delle relazioni per fermare un massacro che continua impunito”. La Marcia sarà solo l'inizio di una serie di iniziative: da Assisi partirà il primo “Giro d'Italia per la Pace” con il passaggio della lampada di San Francesco in tutte le città desiderose di essere cantieri di pace. Lotti ha invitato però a non dimenticare gli altri popoli in guerra, che non sono illuminati dai riflettori, ma che non per questo devono essere abbandonati. Per trovare una soluzione occorre guardare alla realtà senza mediazioni ha concluso Lotti, accettando che la guerra è già in Europa e combattendola resistendo insieme e prendendosi cura l'uno dell'altro, rinunciando ai rapporti che sostengono la società di oggi basati sulla sopraffazione e sull'egoismo.
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Flavio Lotti

A portare la testimonianza di un'associazione attiva da più di dieci anni nella Striscia, Serena Baldini di Vento e Terra Onlus. L'organizzazione è nata nel 2006 per operare in luoghi di conflitto e di abbandono per restituire potere alle persone attraverso educazione e formazione, sviluppo sociale ed economico di comunità. I volontari sono arrivati a Gaza nel 2011 per garantire cibo, rifugio e sostegno, anche attraverso attività educative d'emergenza e supporto psicosociale, in particolare per l'infanzia dopo che le scuole, luoghi decretati come intoccabili, sono state distrutte. Grazie alla competenza, resilienza e passione dei palestinesi, pronti a mettersi a servizio degli altri pur trovandosi essi stessi in una situazione d'emergenza, l'associazione allestisce tende-scuole, che si spostano per il paese per sfuggire ai bombardamenti, crea opportunità di lavoro per permettere alla popolazione di riprendere in mano il proprio futuro e fornisce distribuzioni di cibo, che nonostante i limitati rifornimenti che riescono a superare i controlli, riescono a sfamare più di cento famiglie a volta.
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Serena Baldini

L'organizzazione negli anni è stata testimone diretta della distruzione che dal nord si è poi propagata nella quasi totalità della Striscia, portando all'evacuazione di milioni di persone, che si spostano continuamente per evitare i bombardamenti. Diversi sono i progetti e le azioni portate da Vento e Terra in collaborazione con la popolazione di Gaza, che non ha perso la propria umanità in una situazione disumana, organizzando il cinema mobile, corsi di musica e laboratori educativi per mantenere viva la creatività e l'innocenza dei più piccoli. “La situazione sta spingendo la popolazione a perdere l'umanità, a correre sui cadaveri degli altri per ricevere un sacco di farina. Continuando a coltivare una dimensione, per quanto possibile, vicino alla normalità, con relazioni sane, come sta facendo la popolazione di Gaza, fa trasparire come  siano costruttori di pace”. Baldini ha chiesto ai presenti di non farsi scoraggiare anche quando si sente di incidere poco in questa situazione tragica, di continuare a manifestare e sostenere per poter insieme fare la differenza.
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Al termine dell'incontro diversi rappresentanti di realtà del meratese sono intervenuti per raccontare il loro impegno nella attività di mobilitazione. Il Comitato lecchese per la pace e cooperazione fra i popoli ha promosso “Digiuno per Gaza”, a cui hanno aderito Amministrazioni comunali, associazioni, sanitari e singoli cittadini nella provincia di Lecco per manifestare il dissenso contro le violazioni dei diritti umani a Gaza proponendo uno sciopero della fame a staffetta, con partecipanti che manifestano in giorni prestabiliti. Il liceo Agnesi ha organizzato l'iniziativa “Riso per Gaza”, che si terrà il 19 ottobre alle 11.30 in piazza Prinetti: una risottata solidale, il cui ricavato andrà a sostegno della popolazione della Striscia. La Parrocchia di Merate dal mese di agosto ha portato avanti il progetto “Acqua per Gaza”, che finora ha raccolto 11.000 euro per fornire il bene di prima necessità in terra di guerra. Numerosi sono stati gli interventi e testimonianze dei presenti che hanno portato le loro esperienze di impegno, dimostrando come anche il più piccolo gesto sia fondamentale per sostenere la causa per mantenere ferma l'attenzione su una strage che continua a rimanere impunita e a mietere ogni giorno centinaia di vittime, arrivate il 17 settembre, secondo i dati del Ministero della sanità palestinese, ad oltre 65.000.
I.Bi.
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