Olgiate: al Comune 70.000 € di canone idrico dai frontisti
Il Comune di Olgiate Molgora ha già riscosso 70.000 dei 146.000 euro accertati di canone idrico che gli spettano, ossia tasse arretrate relative all’utilizzo di aree demaniali da parte dei cosiddetti ‘frontisti’, coloro che abitano davanti a corsi d’acqua.
Risale allo scorso giugno infatti la notizia che il Comune si era visto sollecitare da Regione la riscossione di questa cifra, che va ricondotta a una Legge Regionale in vigore dal 2003, che prevede per coloro che utilizzano il demanio pubblico per scarico di acque bianche, piuttosto che per eventuali ponticelli, o una qualsiasi altra forma di utilizzo di suolo pubblico, che paghino un’imposta. La stessa Legge, rinnovata nel 2016, prevede che gli enti deputatati alla riscossione di questa tassa siano i Comuni.
Olgiate, recepito il sollecito, aveva dato mandato a un’agenzia di riscossione di censire quante fossero effettivamente le famiglie che in paese devono pagare questa tassa. Dagli accertamenti a ritroso fino a 5 anni è emerso che oltre un centinaio di nuclei familiari avrebbero dovuto pagare un totale di 146.000 euro.
Nel corso del consiglio comunale di venerdì 26 settembre, durante l’approvazione della 8ª variazione al bilancio del previsione, è emerso che il Comune ha già raccolto 70.000 euro.
Dalla minoranza è giunta la richiesta di delucidazione rispetto a questa cifra, anche riguardo a come verrà investita. A rispondere è stato il vicesindaco Matteo Fratangeli, che ha spiegato che 50.000 dei 70.000 euro verranno utilizzati a favore dei reticoli idrici. In primis per un nuovo intervento di pulizia e dragaggio, che molto probabilmente avverrà nella frazione Monticello, dove anche quest’anno c’è stata esondazione.
“Regione ci ha richiesto di non fare interventi puntuali, che risolvono solo momentaneamente il problema, ma di studiare un’impostazione di bacino più ampia” ha proseguito Fratangeli, spigando come sia dunque opportuno studiare le principali criticità, capire cosa succede a valle se si agisce a monte e quindi agire di conseguenza.
Il vicesindaco ha parlato di uno studio su un tratto del Molgora nella frazione Beolco, esattamente dove c’è il guado da cui fuoriesce l’acqua quando piove, arrivando poi fino a Molino Spagnolo. “Si è ipotizzato
di realizzare una banchina di quel tratto di torrente, ma Regione ha detto che non ci ha potuto dare autorizzazione non sapendo cosa comporterebbe più a valle questa opera”. Al momento l’intenzione è quindi quella di dare incarico per far realizzare uno studio di fattibilità riguardo all’intervento.
Sempre nel corso della medesima discussione la minoranza ha chiesto lumi anche a proposito di ulteriori 7.000 euro stanziati per la spedizione di atti e sanzioni. A dare spiegazioni è stato questa volta l’assessore Maurizio Maggioni. In paese risulta che il numero di infrazioni rilevate sia aumentato notevolmente, soprattutto a seguito dell’attivazione del semaforo t-red e di conseguenza, essendo aumentato il numero di sanzioni da recapitare, è stata adeguata la cifra per sostenere i costi di spedizione.
Risale allo scorso giugno infatti la notizia che il Comune si era visto sollecitare da Regione la riscossione di questa cifra, che va ricondotta a una Legge Regionale in vigore dal 2003, che prevede per coloro che utilizzano il demanio pubblico per scarico di acque bianche, piuttosto che per eventuali ponticelli, o una qualsiasi altra forma di utilizzo di suolo pubblico, che paghino un’imposta. La stessa Legge, rinnovata nel 2016, prevede che gli enti deputatati alla riscossione di questa tassa siano i Comuni.
Olgiate, recepito il sollecito, aveva dato mandato a un’agenzia di riscossione di censire quante fossero effettivamente le famiglie che in paese devono pagare questa tassa. Dagli accertamenti a ritroso fino a 5 anni è emerso che oltre un centinaio di nuclei familiari avrebbero dovuto pagare un totale di 146.000 euro.
Nel corso del consiglio comunale di venerdì 26 settembre, durante l’approvazione della 8ª variazione al bilancio del previsione, è emerso che il Comune ha già raccolto 70.000 euro.
Dalla minoranza è giunta la richiesta di delucidazione rispetto a questa cifra, anche riguardo a come verrà investita. A rispondere è stato il vicesindaco Matteo Fratangeli, che ha spiegato che 50.000 dei 70.000 euro verranno utilizzati a favore dei reticoli idrici. In primis per un nuovo intervento di pulizia e dragaggio, che molto probabilmente avverrà nella frazione Monticello, dove anche quest’anno c’è stata esondazione.
“Regione ci ha richiesto di non fare interventi puntuali, che risolvono solo momentaneamente il problema, ma di studiare un’impostazione di bacino più ampia” ha proseguito Fratangeli, spigando come sia dunque opportuno studiare le principali criticità, capire cosa succede a valle se si agisce a monte e quindi agire di conseguenza.
Il vicesindaco ha parlato di uno studio su un tratto del Molgora nella frazione Beolco, esattamente dove c’è il guado da cui fuoriesce l’acqua quando piove, arrivando poi fino a Molino Spagnolo. “Si è ipotizzato
di realizzare una banchina di quel tratto di torrente, ma Regione ha detto che non ci ha potuto dare autorizzazione non sapendo cosa comporterebbe più a valle questa opera”. Al momento l’intenzione è quindi quella di dare incarico per far realizzare uno studio di fattibilità riguardo all’intervento.
Sempre nel corso della medesima discussione la minoranza ha chiesto lumi anche a proposito di ulteriori 7.000 euro stanziati per la spedizione di atti e sanzioni. A dare spiegazioni è stato questa volta l’assessore Maurizio Maggioni. In paese risulta che il numero di infrazioni rilevate sia aumentato notevolmente, soprattutto a seguito dell’attivazione del semaforo t-red e di conseguenza, essendo aumentato il numero di sanzioni da recapitare, è stata adeguata la cifra per sostenere i costi di spedizione.
E.Ma.