Area del Lario, Valtellina e Valchiavenna: presentato lo studio strategico territoriale

È stato presentato nella mattinata di lunedì 29 settembre a Lariofiere lo Studio Strategico Territoriale riguardante l’area del Lario, della Valtellina e della Valchiavenna, realizzato dalla European House Ambrosetti e richiesto da Confindustria Lecco e Sondrio, e Confindustria Como. A esporre il risultato degli studi avviati nel novembre del 2023 è stato Lorenzo Tavazzi,  Senior Partner e Responsabile Scenari e Intelligence TEHA Group. 

Dopo aver ripercorso le varie fasi di sviluppo, Tavazzi ha sintetizzato il contenuto del documento che contiene una nitida immagine dello stato di fatto dell’area Vasta sotto diversi punti di vista e soprattutto azioni prioritarie e progetti-guida per realizzare scenari strategici innovativi, tutto questo anche alla luce degli imminenti Giochi Olimpici invernali 2026.
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Lorenzo Tavazzi
Qualche dato. Il Valore Aggiunto generato dalle province di Como, Lecco e Sondrio è di quasi 34 miliardi di euro, pari all’8,2% del totale regionale. La percentuale sale al 10,9% se si considera unicamente il Valore Aggiunto dell’industria manifatturiera. A guidare è il sistema industriale Comasco, con 4,2 miliardi di euro, seguito da quello Lecchese: 3,8 miliardi di euro. L’export manifatturiero dell’Area Vasta vale 13,4 miliardi di euro ed equivale all’8,4% dell’export regionale. Tale risultato è dovuto alla presenza di ben 78.090 imprese attive fra le tre provincie, di cui il 29% nel Lecchese. Ad averne di più in Lombardia solo Bergamo, Brescia e Milano. 

Passando al turismo, Tavazzi ha posto l’attenzione sui 7,3 milioni di presenze turistiche registrate nel 2023 fra Como, Lecco e Sondrio, dato che porta l’Area Vasta ad essere terza in Lombardia per numero di persone in visita. Tra il 2014 e il 2023 per altro le presenze turistiche sono aumentate del 3,1% medio annuo. Segnale di un crescente interesse per il territorio. 

Ricavando questi dati, lo Studio Strategico ha identificato le sei competenze distintive dell’Area Vasta dell’Alta Lombardia. Tra queste anche la metallurgia e siderurgia: è stato ricordato che nella provincia di Lecco l’industria dell’acciaio ha generato un fatturato di oltre 3,2 miliardi di euro, pari al 77% dell’Area Vasta e all’8% dei ricavi del settore in Lombardia, rientrando tra le prime 10 province d’Italia per fatturato. Vi sono poi la meccatronica, il sistema moda, l’arredo, l’agrifood e il turismo.
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Preso atto della rilevanza strategica dell’Area Vasta, lo studio procede definendo la “fotografia” dello stato dell’area dei territori a supporto della programmazione strategica, mostrando l’andamento socio-economico rispetto a tre indicatori di sistema e cinque dimensioni di analisi: sistema produttivo, mercato del lavoro, formazione e innovazione, società e ambiente, e turismo e cultura. Da questi dati emerge per esempio che Lecco è la prima delle tre province dell’area e quinta in Lombardia per valore aggiunto per abitante;  detiene le medesime posizioni anche per la produttività. A contrario è sesta in regione per popolazione in età giovane, ossia la percentuale di under-35 rispetto al totale. 

Questi dati mostrando lo stato delle tre province, punti di forza e di debolezza, soprattutto per quanto concerne lo sviluppo infrastrutturale del territorio. Dallo Studio emerge chiaramente la necessità di completare gli interventi cancerizzati così da risolvere i ‘colli di bottiglia’ per la mobilità stradale e ferroviaria. Thea ha stimato che i 454,6 milioni di euro di investimenti previsti per la mobilità potrebbero generare fino a 472,3 milioni di euro aggiuntivi. È emerso inoltre che le imprese dell’area giudicano carente la qualità delle infrastrutture ferroviarie e che i collegamenti interzonali nel territorio sono ritenuti insufficienti da quasi una azienda su tre. Altro dato importante è la necessita di migliorare e regolamentare la mobilità lacuale per valorizzare il potenziale turistico dell’area lariana, oltre che potenziare i servizi di trasporto pubblico, anche dalla luce del fatto che nel 2023 i pernottamenti nei due rami del lago di Como hanno raggiunto i 5,9 milioni di turisti, ossia un milione in più rispetto ai massimi del 2019.

Altro tema approfondito è quello della connettività. Sul fronte digitale le aree interne del territorio mostrano ancora zone non adeguatamente coperte della connessione wireless. Se in provincia di Como, su 154 interventi previsti solo 7 risultano terminati, non se la passa meglio la provincia di Lecco, che degli 89 previsti al momento ne ha visti solo 8 ultimati. Altra criticità è legata al mercato del lavoro e alla difficoltà che le imprese riscontrano trovare candidati e soprattutto candidati con una preparazione adeguata. 
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Simone Spetia
Da queste analisi sono stati individuati sette ambiti prioritari di intervento: per l’industria manifatturiera l’idea è quella di costruire un Manufacturing Innovation Hub per sostenere la competitività e la transizione energetica e digitale delle filiere industriali chiave; per la digitalizzazione è stato pensato l’insediamento di un Data Center nell’Alta Lombardia a supporto della transizione digitale delle imprese che possa portare alla creazione di un polo di innovazione; sul fronte della sostenibilità lo studio suggerisce di definire un piano integrato di Area per la definizione e implementazione di un approccio comune nelle tre province per la decarbonizzazione e diversificazione energetica; per il capitale umano invece di definire un piano di ‘retention’ dei talenti e di attrazione di lavoratori da altre regioni e paesi, declinando le modalità di integrazione nel mercato del lavoro e valorizzando forme di welfare territoriale; per quanto riguarda il turismo l’idea è quella di gestire in modo integrato l’offerta turistica nelle tre province, puntando alla destagionalizzazione dei flussi attraverso una comunicazione integrata del patrimonio locale e alla valorizzazione di specifici ‘attrattori’, e inoltre la realizzazione di un unico comprensorio sciistico in Valtellina interconnesso e di livello internazionale; riguardo alla rete infrastrutturale l’ipotesi è quella di rendere il Lario e la Valtellina un’area interzonale e pienamente interconnessa con i territori limitrofi per lo spostamento rapido, sicuro, integrato e a basso impatto ambientale di persone e merci; infine l’ultimo punto riguarda i servizi per la collettività, per cui lo studio propone di realizzare un progressivo riordino e integrazione funzionale dei tre territori per una gestione dei servizi pubblici su scala omogenea. 
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Gianluca Brenna e Marco Campanari
A commentare lo Studio Strategico sono stati i presidenti di Confindustria Como e Confindustria Lecco e Sondrio, rispettivamente Gianluca Brenna e Marco Campanari, che hanno dialogato col giornalista Simone Spetia. Campanari ha ricordato la necessità del documento: “I territori hanno il dovere di riprogettarsi con frequenza e in modo approfondito. Il lavoro fatto fino a oggi ha offerto una straordinaria opportunità”. Campanari ha poi parlato delle infrastrutture menzionando strade come la SS36, la provinciale 72 e la statale Regina, un caso, quest’ultimo, definito ‘tragico’ per le poche centinaia di metri realizzati in oltre 1.000 giorni di lavori a fronte dei 9 km previsti. “È un segno che le cose non funzionano”. 
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Il presidente Brenna ha parlato di quello che c’è da fare con lo studio. “L’abbiamo finanziato come Confindustria, ma la richiesta viene dal territorio. Questo documento è una foto che dobbiamo tenere sotto controllo. Abbiamo individuato sette linee, la politica ci dice che ci sono i soldi, bene, ma il territorio c’è? Dobbiamo organizzare un tavolo che dialoghi con aziende e infrastrutture pubbliche per mettere a terra queste direttrici”. 
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Alessio Butti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
A intervenire è stato poi Alessio Butti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, che ha garantito che verrà realizzato il cablaggio di tutte le gallerie per Cortina 2026. Ha parlato anche del Data Center, ricordando che è un progetto di cui si era già parlato un anno e mezzo fa e per cui c’è tutta l’intenzione di procedere nella realizzazione, lavorando peraltro a un partenariato internazionale. Ha parlato poi di energia nucleare, indispensabile a suo avviso per procedere nello sviluppo anche di uno stato ‘digitale’. Riprendendo il tema connettività, ha poi accennato alla tecnologia satellitare e all’utilizzo di Stralink, dicendosi non preoccupato dalla collaborazione con Elon Musk. 
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Tra i vari interventi del pubblico anche quello della presidente della Provincia di Lecco, Alessandra Hofmann, che ha ringraziato Confindustria. “Siamo consapevoli delle criticità. Questo documento ha messo insieme tutti e concordo nel dire che ora dobbiamo mettere tutto in pratica. Abbiamo criticità infrastrutturali che non possiamo cancellare, ma a cui dobbiamo lavorare”. È seguito l’intervento del Sotto Segretario Mauro Piazza, che ha voluto lanciare un appello specifico: “Quello delle infrastrutture è anche un tema culturale. Dateci una mano a dar vita a una cultura del ‘sì’ alle opere pubbliche”. 
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Il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Salvini
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Attesissimo in chiusura alla conferenza il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Salvini, impegnato nella mattinata in Prefettura a Como. “Grazie per questa consulenza gratuita” ha esordito, riferendosi allo Studio Strategico. “Cosa posso fare io a fronte di questo? Accompagnare questo sviluppo” ha proseguito, parlando delle risorse a disposizione, dei progetti già in corso e delle difficoltà che si riscontrano, come il ritardo nei lavori alla variante di Tirano. Salvini ha parlato dei 130 giorni che mancano all’inizio delle Olimpiadi, dei lavori che vanno ultimati per tempo e della attenzione che verrà dedicata al ‘post-Olimpiadi’ nel territorio. Ha menzionato anche la caduta del masso lungo la Ss36 tra Abbadia e Lecco riferendo della sua richiesta ad Anas di sviluppare un piano di messa in sicurezza a medio e lungo periodo. Ha concluso parlando del 2032, quando, se tutto andrà per il meglio, sarà pronto il tunnel del Brennero, sarà attiva la tratta ferroviaria tra Torino e Lione e, infine, ci sarà il ponte sullo Stretto di Messina. 

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E.Ma.
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