Brivio: Dante ''attacca'', Matteo colpisce e affonda. Nell’Aula la battaglia ideale tra progettisti che errano e avvocati che rimediano
Corrotto. Iniquo. Uno dal quale, per ruolo e preparazione, ci si sarebbe dovuti attendere ben altro comportamento. E invece l'Azzecca garbugli, avvocato lecchese che ormai le ''cause d'importanza a Milano'' le aveva archiviate da un pezzo ed era solito tenere in mano la bottiglia piuttosto che compulsare i codici, non appena sente pronunciare il nome di don Rodrigo, abbandona al suo destino il povero Renzo.
Nella Lombardia del Seicento, piegata dal potere della corruzione e dalla prepotenza, questi ''galantuomini'' brulicavano.
Ma, secondo un autorevole politico locale, sopravvivano tutt'oggi.
Forse perché il municipio ieri come oggi dista una manciata di chilometri dallo studio grondante di Cesari e libri impolverati del leguleio che impressionavano i pover'uomini di Lecco. Forse perché infamia, pregiudizio e barbara prevaricazione trapassano i secoli, e sono così insiti nell'uomo da non soccombere alla lezione della storia. E anche se da un pezzo a Beverate, Foppaluera e finanche a Imbersago gli eserciti illegali dei potenti signorotti ormai non spadroneggiano, gli Azzecca-garbugli dominano ancora.
Poco importa se, secondo la maggioranza, di tutt'altri incrementi si tratterebbe, visto che quelli per far fronte ai prevedibilissimi ricorsi dei cittadini contro il nascente Pgt sarebbero già stati apportati sotto la voce ''spese legali''. Niente da fare; secondo Papillon du papillon sarebbero incarichi a epigoni dell'Azzecca-garbugli, pure questi dai nasi rossi e con le voglie sul viso al color del lampone, come il dissacrante Manzoni aveva descritto l'antenato.
Non è potuta toccare a Motta la difesa d'ufficio. Questa volta la battuta al fulmicotone è arrivata da Matteo Andreotti, assessore all'urbanistica e giovane avvocato che a dispetto del volto angelico, ha replicato all'architetto Perego che “se i tecnici sbagliano, tocca poi agli avvocati rimediare”. Colpito e affondato. Tra le risate in aula, qualcuno ha ricordato il pilastro storto alla nuova scuola di Cernusco. Quella progettata, architettonicamente, proprio da Dante Perego. Che, a fine lavori, ha rinunciato a una bella fetta di parcella per raddrizzare la scuola.
Chi scrive non ricorda quanti e quali avvocati e semmai siano intervenuti, ma quel caso è di certo un esempio palmare di quel che voleva dire Andreotti.
Nella Lombardia del Seicento, piegata dal potere della corruzione e dalla prepotenza, questi ''galantuomini'' brulicavano.
Ma, secondo un autorevole politico locale, sopravvivano tutt'oggi.
L'avvocato Matteo Andreotti e l'architetto Dante Perego
Per Dante Perego, consigliere di minoranza di Brivio, sarebbero infatti un po' come l'avvocato lecchese simbolo di corruzione e malcostume i contemporanei a cui il suo Comune si affida per farsi difendere nei tribunali della Repubblica. Quella italiana, non della corona spagnola, su questo non si discute. Ed è convinto, il consigliere, che in riva all'Adda non siano passati quei quattrocento anni dall'ambientazione del romanzo e nemmeno i duecento da quando Manzoni lo completò.Forse perché il municipio ieri come oggi dista una manciata di chilometri dallo studio grondante di Cesari e libri impolverati del leguleio che impressionavano i pover'uomini di Lecco. Forse perché infamia, pregiudizio e barbara prevaricazione trapassano i secoli, e sono così insiti nell'uomo da non soccombere alla lezione della storia. E anche se da un pezzo a Beverate, Foppaluera e finanche a Imbersago gli eserciti illegali dei potenti signorotti ormai non spadroneggiano, gli Azzecca-garbugli dominano ancora.
Azzecca-garbugli
Avrà tutte le robuste sue motivazioni, Papillon du papillon, ne siamo certi. Tanto che, durante l'ultimo Consiglio comunale ha sentito forte il mandato di denunciare l'incremento per gli incarichi professionali nel bilancio che ''finirebbero a questi Azzecca-garbugli”. L'accusa (o meglio la calunnia, secondo la Cassazione), sceso un avvocato dallo scranno più alto dell'assise, si è fatta altitonante.Poco importa se, secondo la maggioranza, di tutt'altri incrementi si tratterebbe, visto che quelli per far fronte ai prevedibilissimi ricorsi dei cittadini contro il nascente Pgt sarebbero già stati apportati sotto la voce ''spese legali''. Niente da fare; secondo Papillon du papillon sarebbero incarichi a epigoni dell'Azzecca-garbugli, pure questi dai nasi rossi e con le voglie sul viso al color del lampone, come il dissacrante Manzoni aveva descritto l'antenato.
Non è potuta toccare a Motta la difesa d'ufficio. Questa volta la battuta al fulmicotone è arrivata da Matteo Andreotti, assessore all'urbanistica e giovane avvocato che a dispetto del volto angelico, ha replicato all'architetto Perego che “se i tecnici sbagliano, tocca poi agli avvocati rimediare”. Colpito e affondato. Tra le risate in aula, qualcuno ha ricordato il pilastro storto alla nuova scuola di Cernusco. Quella progettata, architettonicamente, proprio da Dante Perego. Che, a fine lavori, ha rinunciato a una bella fetta di parcella per raddrizzare la scuola.
Chi scrive non ricorda quanti e quali avvocati e semmai siano intervenuti, ma quel caso è di certo un esempio palmare di quel che voleva dire Andreotti.
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