Sartirana: il lago si ritira e rinasce in primavera. Ma è una fake

L'atmosfera è di quelle bucoliche, con la Natura che regala uno spettacolo oltre ogni immaginazione: una distesa lacustre di tre ettari che all'avvio di ogni stagione autunnale si ritira per lasciare spazio a una spiaggia di sabbia bianca, solo apparentemente senza vita.
Perchè qui i pesci trovano rifugio in habitat umidi, una sorta di letargo in attesa della primavera. Quando l'acqua torna a riprendersi quel letto e lo ripola di pesci, risvegliandoli e cullandoli delicatamente.
Il luogo fiabesco sarebbe (il condizionale è d'obbligo) la riserva lago di Sartirana.
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Almeno così lo descrive un post che in questi giorni è diventato virale sulla pagina social di "Quel che non sapevi", profilo da 1.2 milioni di follower che ogni giorno pubblica curiosità e notizie di varia natura (arte, storia, ambiente, cultura,...).
Ma questo “letargo” e questa rinascita, come ben si sa anche oltre i confini di Merate, non esistono.
L'ente Parco del Curone, gestore del sito, attraverso il suo presidente Giovanni Zardoni, ha già provveduto a inoltrare segnalazione alla piattaforma social, circa la falsità di quanto descritto e raccontato, ma al momento non ci sono stati riscontri.

Ogni ottobre un lago lecchese muore e rinasce con pesci vivi.
Siamo a Merate, provincia di Lecco, dove la Riserva Naturale del Lago Sartirana custodisce uno spettacolo che sfida la logica. Un bacino di 3 ettari che ogni autunno si trasforma in una distesa bianca, apparentemente morta.
Eppure la magia è proprio qui.
L'acqua si ritira lentamente, lasciando affiorare un fondale di sabbia carbonatica purissima, formata nei secoli dai depositi delle antiche risorgive lombarde. I 3 ettari si riducono a minuscole pozze sparse, come lacrime di cristallo su una tela candida.
Questa sabbia bianca nasconde un segreto prezioso.
Centinaia di pesci - carassi dalle squame dorate, tinche verdeggianti, persici striati - si rifugiano in microscopici habitat umidi, pazientando nell'attesa del miracolo primaverile. La natura ha insegnato loro una resistenza che l'uomo moderno fatica a comprendere.
Carassi, tinche e persici: i sopravvissuti del lago fantasma.
ERSAF Lombardia monitora questo fenomeno da decenni, insieme alla comunità di Merate che conosce ogni segreto del bacino. Il percorso ad anello di 2 chilometri permette di osservare la trasformazione stagionale che si ripete, immutabile, da tempi immemorabili.
Secoli fa, quella sabbia bianca serviva alle famiglie del territorio per filtrare l'acqua potabile.
Oggi viviamo in un mondo dove gli ecosistemi sembrano fragili, minacciati dal cambiamento climatico e dall'intervento umano. Eppure il Sartirana dimostra che la natura sa essere più intelligente e resiliente di qualunque previsione scientifica.
Un lago che muore per rinascere, come metafora di speranza.
  Quel che non sapevi, in breve
  Il lago di 3 ettari scompare ogni ottobre rivelando sabbia bianca purissima
  Pesci come carassi e tinche sopravvivono in pozze microscopiche fino alla primavera
  La sabbia carbonatica veniva usata nei secoli scorsi per filtrare l'acqua potabile
S.V.
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