Merate CC, Casaletto: così si minano credibilità e trasparenza dell’azione amministrativa

L'ombra dell'incoerenza sulle scelte amministrative: un progetto prioritario azzerato e l'avanzo di bilancio usato senza la necessaria urgenza, minando credibilità e trasparenza dell’azione amministrativa.

A volte, per comprendere il funzionamento della macchina pubblica, è necessario partire da un dettaglio apparentemente insignificante. L'analisi della quindicesima variazione di bilancio di previsione triennale 2025/27 del Comune di Merate, sebbene coinvolga la cifra modesta di €43.000 (una "goccia nel mare" in un bilancio milionario), suggerisce che questo spostamento di fondi possa essere in realtà "la punta di un iceberg" di presunte incongruenze che sollevano domande importanti sulla pianificazione e sulla coerenza delle scelte amministrative.
L'Uso Eccezionale dei "Risparmi" Contro i Principi contabili.
Il primo punto critico riguarda il finanziamento di una spesa di €13.000 destinata alla tutela dei minori. La critica non si concentra sulla necessità della spesa in sé, ma sulla scelta della sua copertura finanziaria. Questa somma è stata letteralmente prelevata dall'avanzo di amministrazione, che può essere paragonato - se pensiamo al bilancio di una famiglia e alle relative entrate e spese domestiche - ai risparmi accantonati per le grandi emergenze.
La Corte dei Conti ha stabilito in modo chiaro che l'avanzo libero o disponibile si deve toccare solo come "ultima, ultimissima spiaggia". Usarlo per la spesa corrente dovrebbe costituire un'assoluta eccezione, non la normalità.
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Tuttavia, la scelta di ricorrere a questa misura eccezionale sembra ingiustificata. L'analisi evidenzia, infatti, che nel bilancio corrente era già disponibile un surplus di €34.000, cioè sono state previste delle maggiori entrate correnti (derivanti da IMU-TARI-MULTE, ect) rispetto alla necessità di spesa; una cifra più che sufficiente a coprire quella somma necessaria di € 13.000,00 senza intaccare i risparmi a lungo termine. La modalità di finanziamento adottata viene perciò ritenuta contraria ai principi di una corretta amministrazione.

Il Giallo Amministrativo: Il Progetto Sparito

La storia diventa ancora più curiosa e solleva dubbi sulla serietà della pianificazione riguardo a un'opera pubblica. Stiamo parlando del progetto per i nuovi spogliatoi dello stadio comunale “Ferrario”.

La sequenza temporale dei fatti appare impressionante: in primavera vengono stanziati i fondi, e a giugno il progetto viene elevato ad una "priorità massima". Ma appena tre mesi dopo, a settembre, la gran parte dei fondi viene cancellata "con un colpo di spugna".

Questa inversione, rapida quanto radicale, costituisce una vera e propria "discrasia", termine tecnico che indica una spaccatura profonda e una "totale mancanza di coerenza" tra ciò che si pianifica di fare e i soldi stanziati per realizzarlo. La contraddizione è palese: da un lato, il documento di programmazione ufficiale, così come modificato a giugno, mantiene il progetto degli spogliatoi come “massima priorità” e finanziato per l’intero; dall'altro lato, il bilancio ha eliminato i soldi necessari.

Questo "cortocircuito" denota scelte di programmazione della giunta del tutto inopportune se non intollerabili, poiché rischia di minare le fondamenta della credibilità e della trasparenza dell'amministrazione.

La Bussola Mancante: Il DUP e il "Deficit Programmatorio"

Le critiche non si fermano ai singoli capitoli di spesa, ma si allargano al documento fondamentale che dovrebbe fungere da "bussola" per il futuro: il Documento Unico di Programmazione (DUP).

Il DUP è la mappa strategica che definisce la direzione del Comune per i prossimi tre anni e deve dare ragione d'essere a ogni progetto e spesa. Tuttavia, il DUP presentato per il triennio 2026-2028 al consiglio comunale del 23 settembre rileva come una "scatola vuota", una cornice senza il quadro.

Nello specifico, mancano due elementi fondamentali (il piano dettagliato di tutte le opere pubbliche da realizzare nel triennio 2026/28 e il piano per gli acquisti di beni e servizi 2026/28) che per legge dovrebbero essere inclusi nel DUP, anche se, in base all’evoluzione normativa, come affermato da pareri ANCI e alcune sezioni Contabili, non devono necessariamente essere integrati nel DUP al momento dell'adozione, ma possono essere adottati e pubblicati successivamente nella nota di aggiornamento, a patto che non vi siano disallineamenti con la programmazione. Questa omissione della giunta Salvioni equivale a presentare l'indice di un libro senza aver scritto i capitoli.

La conseguenza diretta è la creazione di un "chiaro deficit programmatorio". Senza tali piani, è impossibile per chiunque, sia all'interno che all'esterno del Comune, comprendere la visione a lungo termine dell'amministrazione, quali progetti verranno effettivamente realizzati e, soprattutto, con quali fondi.

Coerenza e Fiducia: La Vera Questione di Fondo

Tutti gli elementi analizzati – dalla gestione ingiustificata dell'avanzo, al progetto che scompare, fino al DUP incompleto – puntano a un unico, grande tema: l'importanza della coerenza.

Il meccanismo di una buona amministrazione si basa sull'incastro perfetto di tre passaggi: la pianificazione di una strategia chiara, l'allocazione dei fondi necessari nel bilancio e, infine, l'assicurazione che il documento delle idee e quello dei soldi "parlino la stessa lingua".

Al di là dei tecnicismi e dei numeri, la questione centrale è la coerenza. La credibilità di chi amministra si gioca interamente sulla capacità di mantenere un "allineamento totale tra le promesse fatte ai cittadini e le azioni concrete che poi mette in campo". Se il bilancio è lo specchio delle scelte, è fondamentale valutare non solo la tenuta contabile, ma anche la solidità della visione strategica e la serietà dell'impegno preso, elementi che toccano il cuore del rapporto di fiducia tra chi governa e chi è governato.
Alfredo Casaletto - consigliere di opposizione
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