Osnago: Gianpaolo Ripamonti presenta "Fremiti", una raccolta di poesie
Dopo diciannove anni di silenzio editoriale, è tornata la voce poetica di Gianpaolo Ripamonti, maestro elementare e coordinatore del plesso scolastico di Osnago. La sua terza raccolta, intitolata “Fremiti”, è uscita negli scorsi giorni con la casa editrice Montedit di Melegnano, a quasi un anno esatto dalla morte del padre Alfredo, storico maestro del paese. A lui e alla madre è dedicata la raccolta. Si tratta infatti di un libro intimo, nato dal dolore ma anche dalla necessità di trasformare questo sentimento in parola poetica.
Il debutto poetico di Ripamonti risale al 2003 con “Il canto dei piccoli”, seguito nel 2006 da “Il mio piccolo canto libero”. Poi una lunga pausa, dovuta soprattutto agli impegni scolastici e a un episodio spiacevole. Nel 2012 un’altra raccolta poetica dell’autore, per quanto già pronta per la pubblicazione, non vide la luce. La casa editrice che doveva darla in stampa, sparì nel nulla. “In quell’occasione – racconta Giapaolo Ripamonti – ho dovuto ammainare bandiera bianca. È stata una ferita che mi ha fatto abbandonare per anni l’idea di pubblicare. La cosa che mi spiace di più è che l’introduzione me l’aveva scritta il mio papà”.
Nonostante questo, la poesia non ha smesso di accompagnarlo. Negli anni, tra il 2007 e il 2024, ha continuato a scrivere numerosi testi, molti dei quali sono poi confluiti in “Fremiti”. Sono ventotto in particolare i componimenti scelti con cura insieme alla nipote Beatrice Fumagalli, anche lei insegnante, e alla collega di Ripamonti Diana Scarponi di Calco.
I temi attraversano la quotidianità, i sentimenti, la natura osservata come specchio dell’animo umano. “Ho selezionato le poesie migliori – spiega Ripamonti – perché da solo ho sempre il dubbio. Volevo un confronto affettuoso e sincero”. La casa editrice ha stabilito il numero di testi: ventotto, raccolti in un volume snello, “come si faceva una volta”.
La prefazione è firmata da Fabio Introini, professore di Sociologia all’Università Cattolica di Milano, che tra le altre cose ha scritto: “Con ‘Fremiti’ Gianpaolo Ripamonti ci consegna e ci apre uno scrigno in cui con amore sono custoditi piccoli luminosi gioielli, semplici ed elaborati allo stesso tempo, antichi e sobri, per questo sempre attuali”.
Si tratta dunque di un'opera che racchiude molto della vita e dei legami dell’autore. E anche la copertina del libro contiene tanto del suo passato e sue delle radici. Raffigura, infatti, un luogo a lui caro, ovvero il retro della antica cascina appartenuta un tempo alla nonna materna, situata a Calò, piccola frazione di Besana Brianza, dove nacque peraltro sua madre. Si tratta di una fotografia scattata negli ultimi anni, poco dopo aver venduto il fabbricato. “Volevo conservare le foto come ricordo. Doveva essere ottobre o novembre ed era una mattina nebbiosa. L'immagine infatti ha assunto un effetto particolare”. Lo scatto è stato poi lavorato così da apparire come un quadro dipinto. “Un modo per custodire le mie radici e legarle per sempre a questo libro”.
Se “Fremiti” segna il ritorno alla poesia, Ripamonti intanto guarda avanti. “Ho già pronta un’altra raccolta, con testi nati soprattutto dopo il lockdown. Credo che la mia voce si sia molto evoluta in questi anni. Alcune delle poesie più recenti sono tra le migliori che ho scritto”. In parallelo viaggia il progetto narrativo di un romanzo storico per ragazzi, ambientato in un ipotetico villaggio del Seicento e ispirato a vicende realmente accadute a Osnago, ricostruite attraverso l’archivio parrocchiale. “In quanto insegnante amo molto raccontare storie ai ragazzi, così mi è venuta l’idea di scrivere questo libro”.
Il Circolo culturale Lazzati di Osnago ha già fissato per febbraio 2026 la prima presentazione ufficiale di “Fremiti”. Sarà occasione per l'autore di incontrare il pubblico e condividere il suo percorso creativo. Non si escludono altre serate in biblioteca nei prossimi mesi.
Con questa nuova raccolta, Gianpaolo Ripamonti non solo riprende il dialogo con i lettori, ma restituisce alla comunità una voce poetica che negli anni ha saputo maturare, rimanendo fedele a se stessa e alle proprie radici affettive.

Nonostante questo, la poesia non ha smesso di accompagnarlo. Negli anni, tra il 2007 e il 2024, ha continuato a scrivere numerosi testi, molti dei quali sono poi confluiti in “Fremiti”. Sono ventotto in particolare i componimenti scelti con cura insieme alla nipote Beatrice Fumagalli, anche lei insegnante, e alla collega di Ripamonti Diana Scarponi di Calco.
I temi attraversano la quotidianità, i sentimenti, la natura osservata come specchio dell’animo umano. “Ho selezionato le poesie migliori – spiega Ripamonti – perché da solo ho sempre il dubbio. Volevo un confronto affettuoso e sincero”. La casa editrice ha stabilito il numero di testi: ventotto, raccolti in un volume snello, “come si faceva una volta”.
La prefazione è firmata da Fabio Introini, professore di Sociologia all’Università Cattolica di Milano, che tra le altre cose ha scritto: “Con ‘Fremiti’ Gianpaolo Ripamonti ci consegna e ci apre uno scrigno in cui con amore sono custoditi piccoli luminosi gioielli, semplici ed elaborati allo stesso tempo, antichi e sobri, per questo sempre attuali”.
Si tratta dunque di un'opera che racchiude molto della vita e dei legami dell’autore. E anche la copertina del libro contiene tanto del suo passato e sue delle radici. Raffigura, infatti, un luogo a lui caro, ovvero il retro della antica cascina appartenuta un tempo alla nonna materna, situata a Calò, piccola frazione di Besana Brianza, dove nacque peraltro sua madre. Si tratta di una fotografia scattata negli ultimi anni, poco dopo aver venduto il fabbricato. “Volevo conservare le foto come ricordo. Doveva essere ottobre o novembre ed era una mattina nebbiosa. L'immagine infatti ha assunto un effetto particolare”. Lo scatto è stato poi lavorato così da apparire come un quadro dipinto. “Un modo per custodire le mie radici e legarle per sempre a questo libro”.

Il Circolo culturale Lazzati di Osnago ha già fissato per febbraio 2026 la prima presentazione ufficiale di “Fremiti”. Sarà occasione per l'autore di incontrare il pubblico e condividere il suo percorso creativo. Non si escludono altre serate in biblioteca nei prossimi mesi.
Con questa nuova raccolta, Gianpaolo Ripamonti non solo riprende il dialogo con i lettori, ma restituisce alla comunità una voce poetica che negli anni ha saputo maturare, rimanendo fedele a se stessa e alle proprie radici affettive.
E.Ma.