Non tutti i morti sono uguali

I morti meritano tutti uguale rispetto. Soprattutto i morti di morte violenta. Quindi bene ha fatto la consigliera di “Prospettive per Merate” Paola Panzeri a proporre un minuto di silenzio, in apertura di Consiglio comunale, in memoria di Charlie Kirk e Melissa Hortman, entrambi assassinati. L’ex speaker della Camera è stata uccisa il 14 giugno scorso. Con lei è morto il marito Mark e è rimasto gravemente ferito il senatore John Hofmann, entrambi del Partito Democratico. L’America (e la stampa, italiana compresa ovviamente) non ha tributato la metà della compassione e del tempo tributato a Charlie Kirk l’esponente di estrema destra trumpiana leader dell’area Maga, Make America Great Again (Rendiamo l'America di nuovo grande) ucciso con un colpo di fucile il 10 settembre. Il silenzio per questi omicidi proposto da Paola Panzeri è stato accolto senza tentennamenti dal sindaco Mattia Salvioni.

Ma a nessuno dei presenti è venuto in mente di tributare qualcosa di più di un minuto di silenzio a Giorgia e Milena, morte il 20 settembre, appena ventenni, mentre andavano a piedi in centro Brivio per la tradizionale festa. Eppure la commozione per queste due giovani vittime della strada avrebbe dovuto trovare spazio almeno in qualche intervento.

Anche perché la tragedia apre uno scenario ora del tutto nuovo su queste grandi feste popolari, durante le quali decade senza ordinanza qualunque normativa inserita nel codice della strada, a partire dal divieto di sosta fino all’intralcio alla circolazione.

E di questo molti comuni adesso dovranno parlare. E sapersi regolare.

Ma, al di là, dell’aspetto tecnico c’è quello emotivo, della tragedia che ha spezzato due esistenze, distrutto altrettante famiglie e gettato nella disperazione anche l’autista polacco, padre di famiglia che quella sera stava lavorando.

Le sue responsabilità saranno accertate e la vicenda è tutt’altro che liquidabile con battute da bar del tipo era drogato. Le analisi accertano l’uso della cannabis da tre a trenta giorni e in molti casi l’ultima assunzione può risalire anche a più di trenta giorni.

Ma anche questo è un dato tecnico. Dai consiglieri comunali, tutti, ci saremmo aspettati un atto di pietà, un silenzioso rispetto, una preghiera personale anche per Giorgia e Milena.

Invece ha prevalso lo spirito “politico” anche se travisato con accenno bipartisan.

E allora male ha fatto Paola Panzeri a ricordare solo gli americani. E peggio Mattia Salvioni a accodarsi.
Claudio Brambilla
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