Comitato Ponte: stupisce la Soprintendenza silente, invece che essere alleata

Il confronto sul futuro ponte tra Paderno e Calusco continua, in attesa di disporre di una progettazione puntuale in funzione di quale sarà la decisione ufficiale di Regione Lombardia e RFI circa l'ubicazione del manufatto e la sua struttura. Il Comitato Ponte ha diffuso un nuovo documento in cui chiama in causa la Soprintendenza di Lecco, solitamente molto rigida quando si tratta di edifici e strutture storiche. Secondo RFI, ad esempio, gli interventi sul San Michele che avrebbero assicurato al ponte un paio di decenni in più sarebbero stati limitati proprio dalla Soprintendenza causando così la riduzione al 2030 della durata in servizio del ponte. Ora però, sulle proposte regionali la Soprintendenza sembra non voler prendere posizione. Ecco il documento diffuso dal Comitato Ponte.
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Nella seconda metà di agosto, fuori tempo massimo, la soprintendenza di Bergamo e Brescia  ha inviato ad R.F.I. le sue considerazioni riguardo al ponte, la soprintendenza di Lecco Como Varese non si esprime e contattata da noi sembra preferire rimanere assente . Per essere brevi, noi pensavamo e speravamo  ingenuamente che la soprintendenza fosse un nostro alleato nella difesa dell'opera Ponte INVECE NO !!! . Il San Michele non si tocca ma si può costruire un nuovo ponte a NORD. 
LO SCEMPIO È MEGLIO A SUD O A NORD?
Questa è la domanda che probabilmente si è posta la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, per le Province di Bergamo e Brescia, in ordine al Dibattito Pubblico riguardante un nuovo ponte sull’Adda nei pressi del S. Michele.
Noi del Comitato Cittadini Ponti, in vista della conclusione del Dibattito Pubblico, ci eravamo decisi a scrivere nuovamente alle Soprintendenze di Bergamo e Brescia e a quella direttamente coinvolta di Lecco, da cui non avevamo ricevuto risposta, per raccomandare a chi ha la legale autorità in merito, di esprimere una posizione decisa e ferma in difesa del S. Michele, viste le ottime soluzioni alternative che il Dibattito ha evidenziato.
In fondo, ci siamo detti, all’epoca della manutenzione straordinaria tra il 2018 e il 2019, proprio la Soprintendenza, fortemente preoccupata per il “monumento storico”, a detta di RFI, proibì l’uso di materiali più moderni e performanti, causando così, sempre secondo RFI, una vita del ponte abbreviata al 2030.
Non può essere, ci siamo sempre detti, che la Soprintendenza accetti che il S. Michele e il sito paesaggistico subiscano alcuno scempio!
Accidenti, ci siamo sbagliati!! Come una doccia fredda, fuori dai tempi regolamentari, giungono le osservazioni della Soprintendenza di Bergamo e Brescia e non sono quelle sperate!
Le leggiamo attenti e fiduciosi.
Una lunga premessa evidenzia come, nonostante diversi incontri più o meno ufficiali dove la Soprintendenza puntualizzava la delicatezza storico paesaggistica del sito, le intenzioni di RFI per un unico ponte “a ridosso” sono rimaste ferme, poste al Dibattito come soluzione preferita e sposate in pieno dalla Regione.
Il punto 2, interessantissimo, spiega poi la situazione vincolistica del luogo e del monumento. Riportiamo integralmente:
“…- Vincolo di tutela paesaggistica ex art. 136 c. 1 D.Lgs. 42/04 (d’ora in avanti ‘Codice’) dell’intero territorio del Comune di Paderno d’Adda, apposto con DM del 15.7.1969: secondo la declaratoria, i caratteri di interesse paesaggistico di questo territorio ‘si ravvisano particolarmente importanti in corrispondenza delle vedute dal ponte di Paderno, con le magnifiche vedute dell’Adda verso nord e il territorio di Robbiate, con il corso del fiume, il canale scolmatore e la notevole struttura in ferro del ponte viario e ferroviario’. - Vincolo di tutela paesaggistica ex art. 136 c. 1 lett. c-d Codice di una zona in Comune di Calusco d’Adda, apposto con DPGR del 6.2.1985: oggetto del vincolo è un tratto di paesaggio fluviale con caratteri unici, ovvero le sue rapide e singolarità geologiche ben
visibili dalla sponda sinistra del fiume, e i suoi elementi antropici essenziali costituiti dal Naviglio di Paderno con la serie di chiuse e di centrali elettriche, costituente ‘un quadro naturale visibile da svariati punti di vista tra cui il famoso ponte in ferro di Paderno’. - Vincolo di tutela paesaggistica ex art. 142 c. 1 lett. c) Codice (fascia di rispetto di 150 m dei corsi d’acqua). - Vincolo di tutela paesaggistica ex art. 142 lett. f), in quanto area compresa nel territorio del Parco Regionale Adda Nord (istituito con LR 80/1993). - Il Piano Paesaggistico Regionale della Lombardia include la ‘veduta dell’Adda dai ponti di Trezzo e di Paderno, al n. 47, nel Repertorio delle 71 ‘Visuali sensibili’ (tav. B) più importanti della regione. - Vincolo di tutela culturale ex artt. 10-12 Codice, come da declaratoria del 14.7.1980, con una molto stringata motivazione che sottolinea principalmente la ‘logica e ardita struttura’ del ponte e il suo essere testimonianza dell’evoluzione della tecnica architettonica del XIX secolo. Ma, come riportato nella scheda SIRBeC LC120-00634, il Ponte San Michele è concordemente riconosciuto quale ‘il maggiore monumento italiano
dell’architettura in ferro dell’Ottocento’, di ‘rilevanza paragonabile a quella della Tour Eiffel a Parigi, che fu costruita negli stessi anni e con le medesime tecnologie’, e  appresenta un simbolo dell’archeologia industriale in Italia”
Non si dice che non si possano aggiungere elementi costruttivi, figli del normale adeguamento storico economico, antropico della zona, ma chiaramente le caratteristiche del manufatto e la sua posizione pretendono interventi accuratissimi e super rispettosi, difficili da attuare anche coi migliori accorgimenti architettonici.
Detto tutto questo, in caduta libera, si giunge infine alle Conclusioni, o meglio, alle “Sconclusioni”:
- Avete già fatto un guaio serio e inopportuno rinunciando nel 2024 alla candidatura Unesco. Comunque tra le soluzioni sarebbe meglio la 2 che costruisce lontano dal S. Michele.
- Però visto che volete insistere a costruire il nuovo ponte doppio “a ridosso”, beh, allora la proposta di Regione, la uno-bis, che mette tutto a lato nord, potrebbe anche andare. Infatti la visuale verso Nord è più corta perché il fiume fa una curva…(Sic)
- Resta inteso che sulla progettazione architettonica anche Noi di Soprintendenza vogliamo dire la nostra… Leggiamo, rileggiamo e restiamo a bocca aperta! Una vera mazzata a chi si batte per l’integrità di questo paesaggio e per soluzioni di mobilità ferroviaria e viaria poste, intelligentemente, in zone più adatte da tutti i punti di vista: collocazioni che molte autorevoli Osservazioni pervenute al Pubblico Dibattito, tra cui la nostra, hanno dimostrato fattibili.
Delusi, non possiamo non porci delle domande sulla reale indipendenza di giudizio di chi ha in mano, per legge, la TUTELA del S. Michele e del suo ambito così prezioso. Paderno d’Adda, 30 agosto 2025

Comitato Cittadini Ponti di Paderno, Verderio, Robbiate
cittadiniponti@gmail.com
gruppo FB Comitato Cittadini Ponti
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