Paderno: la Comunità LGBT+ e la biblioteca dei libri parlanti
Un pomeriggio di ascolto, dialogo e testimonianze dirette si è svolto sabato 13 settembre 2025 nella piazza antistante la Biblioteca comunale di Paderno d’Adda, dove l’associazione LGBT+diritti Renzo e Lucio di Lecco, in collaborazione con il Comune, ha organizzato l’iniziativa “La biblioteca dei libri parlanti: le storie delle persone LGBT+”. L’appuntamento, iniziato alle ore 16, ha proposto un modo innovativo e informale per affrontare temi spesso avvolti da pregiudizi e stereotipi.

Il format, nato in Danimarca e adottato dall’associazione lecchese, prevede che le persone diventino esse stesse “libri”, disponibili a raccontare la propria esperienza e a mettersi a disposizione del pubblico per un confronto diretto. Un approccio che, come spiegato da Mauro Pirovano del direttivo di Renzo e Lucio, “nasce per dare voce a chi troppo spesso viene raccontato da altri e non ha l’opportunità di esprimersi in prima persona”. Le tematiche affrontate a Paderno hanno spaziato dalle famiglie arcobaleno al coming out, passando per la transizione di genere e la genitorialità.
L’iniziativa, patrocinata dal Comune, ha visto la partecipazione delle assessore ai servizi sociali e alla cultura, Barbara Riva e Barbara Canziani. Proprio a partire dal sostegno al Pride di Lecco, l’amministrazione comunale ha scelto di aprirsi a nuove occasioni di collaborazione con Renzo e Lucio. “Abbiamo ritenuto che la formula dei libri parlanti fosse un modo ospitale e immediato per affrontare queste tematiche – hanno sottolineato le rappresentanti del Comune – offrendo un momento che è insieme sociale e culturale, e che sta riscontrando molto apprezzamento”.

Fondata nel 2007, l’associazione Renzo e Lucio è la prima e tuttora unica realtà LGBT+ attiva sul territorio lecchese. Nata per promuovere i diritti delle persone indipendentemente dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, oggi porta avanti iniziative culturali e politiche contro ogni forma di discriminazione. La scelta del nome, ispirato alla celebre coppia manzoniana ma rivisitato con due nomi maschili, vuole ribadire con forza il valore dell’amore libero e il rifiuto di ogni imposizione sociale o religiosa che tenti di negarlo.

La piazza di Paderno si è così trasformata in un luogo di narrazione e ascolto reciproco, dove le storie personali hanno avuto la forza di abbattere i luoghi comuni e di restituire umanità e complessità alle esperienze LGBT+. Per essere stata una prima edizione, la cittadinanza ha risposto con una partecipazione significativa, segno della necessità e del desiderio di momenti di confronto di questo tipo. Un risultato che incoraggia a proseguire su questa strada, rafforzando l’idea di una comunità più inclusiva e rispettosa delle differenze.

Il format, nato in Danimarca e adottato dall’associazione lecchese, prevede che le persone diventino esse stesse “libri”, disponibili a raccontare la propria esperienza e a mettersi a disposizione del pubblico per un confronto diretto. Un approccio che, come spiegato da Mauro Pirovano del direttivo di Renzo e Lucio, “nasce per dare voce a chi troppo spesso viene raccontato da altri e non ha l’opportunità di esprimersi in prima persona”. Le tematiche affrontate a Paderno hanno spaziato dalle famiglie arcobaleno al coming out, passando per la transizione di genere e la genitorialità.
L’iniziativa, patrocinata dal Comune, ha visto la partecipazione delle assessore ai servizi sociali e alla cultura, Barbara Riva e Barbara Canziani. Proprio a partire dal sostegno al Pride di Lecco, l’amministrazione comunale ha scelto di aprirsi a nuove occasioni di collaborazione con Renzo e Lucio. “Abbiamo ritenuto che la formula dei libri parlanti fosse un modo ospitale e immediato per affrontare queste tematiche – hanno sottolineato le rappresentanti del Comune – offrendo un momento che è insieme sociale e culturale, e che sta riscontrando molto apprezzamento”.

Fondata nel 2007, l’associazione Renzo e Lucio è la prima e tuttora unica realtà LGBT+ attiva sul territorio lecchese. Nata per promuovere i diritti delle persone indipendentemente dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, oggi porta avanti iniziative culturali e politiche contro ogni forma di discriminazione. La scelta del nome, ispirato alla celebre coppia manzoniana ma rivisitato con due nomi maschili, vuole ribadire con forza il valore dell’amore libero e il rifiuto di ogni imposizione sociale o religiosa che tenti di negarlo.

La piazza di Paderno si è così trasformata in un luogo di narrazione e ascolto reciproco, dove le storie personali hanno avuto la forza di abbattere i luoghi comuni e di restituire umanità e complessità alle esperienze LGBT+. Per essere stata una prima edizione, la cittadinanza ha risposto con una partecipazione significativa, segno della necessità e del desiderio di momenti di confronto di questo tipo. Un risultato che incoraggia a proseguire su questa strada, rafforzando l’idea di una comunità più inclusiva e rispettosa delle differenze.
M.Pen.