11 settembre 1973 e 2001

L’undici Settembre è una data tragica e storica nel contempo la maggior parte delle persone ricorda il tragico attacco alle Torri gemelle di New York, ma le persone più anziane, della mia generazione, ricordano le bombe lanciate sul Palazzo della Moneda a Santiago del Cile con il colpo di Stato guidato dai generali di Pinochet ispirato e coperto dagli Stati Uniti.

La morte di Salvador Allende, pose fine al progetto democratico e rivoluzionario cileno in corso e fù di grande insegnamento per affinità con le componenti sociali storiche della nostra Italia, che ispirarono Enrico Berlinguer allora Segretario Generale del Partito Comunista Italiano nell’elaborazione del compromesso storico.

Per noi militanti comunisti, fu un laboratorio straordinario, una scuola di vita, di come tradurre le strategie, le idee, dalla teoria alla pratica attuazione sociale a partire dai luoghi della produzione, dalle fabbriche, dalle scuole, dai quartieri delle città, al territorio più diffuso, per trasformare il Paese in una società democratica inclusiva, lavorando nell’unità delle componenti popolari socialiste e cattoliche.

Un insegnamento sempre valido, anche oggi, in una società molto più complessa e polverizzata dove l’individualismo accentuato ed incentivato economicamente, ha posto seriamente in crisi le formazioni politiche progressiste e di sinistra nel trovare modalità e forme aggreganti plurali che accolgano nel loro insieme le forze più autentiche nel conferire loro il ruolo protagonista e di cambiamento della società, delle Istituzioni anch’esse sempre più lontane dalla gente.

Questa autentica e drammatica vicenda popolare e democratica si è infranta in Italia, con l’assassinio di Aldo Moro, da lì dobbiamo ripartire, dal loro insegnamento e sacrificio, facendo tesoro dalle esperienze da allora trascorse e vissute.

L’attacco alle Torri gemelle ha evidentemente cause e finalità diverse dal Cile, ha trasformato e forse segnato l’origine dei mali che stanno coinvolgendo la crisi di un ordine economico mondiale dominato dalle èlites Occidentali, oggi agonizzante in decadenza.

Prima dell’ 11 Settembre 2001, in USA, in Occidente, si è discusso molto della necessità delle “guerre preventive” verso i “Paesi del male”, il dissolvimento dell’URSS diede il via allo smembramento della ex Jugoslavia, seguirono altre guerre ed invasioni, mai apertamente dichiarate tali, come oggi “l’operazione speciale” di Putin in Ucraina, in Bosnia 1995; Serbia 1999; Afghanistan 2001; Irak 2003; Libia 2011; Siria 2014, concomitante al colpo di Stato in Ucraina.

Una diffusa ed articolata azione militare destabilizzante che ci ha posto, come Europa, in un cul di sacco, che non da segnali di cambiamento strategico, anzi il contrario, dai mass media pubblici e privati si parla sempre più di armamenti e di Terza guerra mondiale, basterebbe costruire una provocazione, un autentico terrorismo psicologico, oggi il nemico è la Russia.

Siamo governati da pazzi, i quali pensano che noi cittadini siamo tutti ciechi, non abbiamo materia grigia sufficiente per ricordare e comprendere in quale direzione procedere, se non nella guerra da loro sostenuta per occultare il loro fallimento e la loro sconfitta in questa strategia bellicista e coloniale, l’Ucraina e la Palestina ne sono un esempio eclatante.

Quanta nostalgia di Enrico Berlinguer e Aldo Moro.
Sergio Feneroli
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