Montevecchia: via Belvedere riapre dopo 600 giorni. Prova di grave incapacità gestionale
Oggi pomeriggio, giovedì 11 settembre 2025, via Belvedere è stata riaperta al doppio senso di circolazione.


Sono entrati in funzione i semafori a sensori che bloccheranno il traffico in salita e in discesa quando sarà prossimo a transitare lungo i trecento metri ritenuti “instabili” un mezzo pesante, cioè con portata superiore a 3,5 tonnellate.


Finalmente, quindi, la circolazione tornerà regolare con grande sospiro di sollievo da parte sia dei residenti che si trovavano le colonne ferme fuori dal cancello, spesso con moto rumorose, sia di tutti coloro che sono costretti a percorrere quella ex provinciale ritenendo pericolosa via Belsedere.
Ora però il sindaco Ivan Pendeggia dovrà spiegare a che cosa sono serviti 600 giorni di traffico a senso unico alternato se l’unico provvedimento adottato è la limitazione del passaggio in coincidenza col transito di mezzi pesanti.
Occorrevano 600 giorni per arrivare a questa conclusione? Duecento in più di quanti ne sono serviti per costruire il ponte sul Polcevera a Genova?


Dopo l’uscita di scena del dottor Eugenio Mascheroni che per 31 anni ha guidato il piccolo comune partendo da una situazione disastrosa essendo Montevecchia una sorta di Frazione di Cernusco Lombardone fino a oggi con una dotazione di servizi da fare invidia ai grandi comuni, e la consigliatura di Carla Brivio, la classe dirigente ha fatto segnare un preoccupante calo di capacità e competenza.
Ivan Pendeggia è la prova del calo di capacità gestionale costringendo i montevecchini per 600 giorni a penose e lunghe soste quando alla fine la montagna ha partorito il classico topolino.


Sono entrati in funzione i semafori a sensori che bloccheranno il traffico in salita e in discesa quando sarà prossimo a transitare lungo i trecento metri ritenuti “instabili” un mezzo pesante, cioè con portata superiore a 3,5 tonnellate.


Finalmente, quindi, la circolazione tornerà regolare con grande sospiro di sollievo da parte sia dei residenti che si trovavano le colonne ferme fuori dal cancello, spesso con moto rumorose, sia di tutti coloro che sono costretti a percorrere quella ex provinciale ritenendo pericolosa via Belsedere.
Ora però il sindaco Ivan Pendeggia dovrà spiegare a che cosa sono serviti 600 giorni di traffico a senso unico alternato se l’unico provvedimento adottato è la limitazione del passaggio in coincidenza col transito di mezzi pesanti.
Occorrevano 600 giorni per arrivare a questa conclusione? Duecento in più di quanti ne sono serviti per costruire il ponte sul Polcevera a Genova?


Dopo l’uscita di scena del dottor Eugenio Mascheroni che per 31 anni ha guidato il piccolo comune partendo da una situazione disastrosa essendo Montevecchia una sorta di Frazione di Cernusco Lombardone fino a oggi con una dotazione di servizi da fare invidia ai grandi comuni, e la consigliatura di Carla Brivio, la classe dirigente ha fatto segnare un preoccupante calo di capacità e competenza.
Ivan Pendeggia è la prova del calo di capacità gestionale costringendo i montevecchini per 600 giorni a penose e lunghe soste quando alla fine la montagna ha partorito il classico topolino.
