Merate: viaggio tra brioche e caffè cercando il prezzo migliore (raffronto col 2004)

La gara di competitività non ha storia. Il vincitore, di gran lunga, è il bar “New_life” di Giorgio e Monica di viale Verdi. Un piccolo locale a metà della strada, versante sud, dotato di alcuni tavolini esterni, riparati dal sovrastante terrazzo e qualche seduta all’interno. La convenienza economica è indiscussa e oggettiva; la qualità, pur soggettiva, è sicuramente apprezzabile.
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Dunque abbiamo il caffè a 1 euro. Sì, proprio così, 1 euro. La scelta di questo bar per chi ama la colazione a base di cappuccino e brioche coniugata alla convenienza è premiata: 2,50 euro di cui 1,30 euro il cappuccino e 1,20 euro la brioche (senza fare pubblicità al produttore possiamo però dire che è tra le migliori sul mercato). Dunque il primo premio convenienza va al bar di viale Verdi dei coniugi Monica e Giorgio.
Dietro, in base al campione che abbiamo selezionato, ci sono il Carillon pub di via Sant’Ambrogio e la Casa del Caffè di via Carlo Baslini. Entrambi i locali hanno mantenuto il caffè a 1,10 euro e la colazione classica a 2,80 euro.
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Sotto la media dei 16 locali presi in esame ci sono il panificio-pasticceria Albani di via Carlo Baslini e il panificio pasticceria Ravasi di via Manzoni, almeno per quanto riguarda la colazione tipo. Cappuccino e brioche, infatti, costano 3 euro. La media dei bar selezionati è di 3,10 euro.
La ricerca è stata effettuata, importante sottolinearlo, con consumazioni al banco e brioche “liscia” o “classica” come dir si voglia. Alcuni locali come il Qbo, ma non solo, applicano una maggiorazione per il servizio al tavolo e per brioches definite “speciali” cioè al cioccolato, marmellata, frutti di bosco, vegana, mandorla ecc.
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Ma quanto è aumentato il caffè rispetto a vent’anni fa? E quanto la nostra beneamata colazione (anche se contro cappuccino e brioche sono schierati fiori di medici e ricercatori)? Per rispondere ci viene in soccorso l’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica che mette a disposizione i coefficienti di rivalutazione monetaria. Come si rileva dalla tabella del marzo 2004 nessuno dei bar presi in esame offriva un caffè a più di 0,88 euro (Pinocchio, l’attuale Vineria era l’unico con quella cifra). Oggi lo 0,88 di ventuno anni fa corrisponde, in base ai coefficienti di rivalutazione Istat a 1,29 euro, l’esatto prezzo della tazzina che si può consumare nel locale di viale Lombardia, 1,30 euro.
Gli altri hanno applicato aumenti superiori al tasso di crescita del paniere Istat. Per esempio alla Casa del Caffè la tazzina costava 0.70 euro che, per effetto della rivalutazione corrisponde oggi a 1,02 euro (1,10 è l’attuale costo). Mediamente gli aumenti hanno superato di qualche centesimo il costo rivalutato della tazzina di caffè:
Diverso il rapporto 2004/2025 per cappuccino e brioche. Qui gli aumenti sono stati decisamente superiori al tasso inflazionistico. Prendiamo ad esempio l’ex bar Manzoni. Allora la colazione costava 2,05 euro; oggi 3,40 euro; 40 centesimi in più rispetto all’effettiva rivalutazione, pari, secondo l’Istat, a 3 euro. L’ex Pinocchio era a 2 euro, oggi è a 3,30 mentre l’importo rivalutato è pari a 2,92 euro.
Il costo più alto tra i locali campionati è applicato dal bar Comi a Novate, centro commerciale Le Piazze versante via De Gasperi. Oggi la colazione con cappuccino e brioche costa 3,70 euro; nel 2004 il prezzo era di 2 euro che, rivalutato corrisponde a 2,92 euro.  

Lo spazio naturalmente è a disposizione nel caso di eventuali imprecisioni che chiediamo agli interessati di segnalarci.
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