Merate: nella solennità di San Bartolomeo, un invito a respingere le apparenze
Come da tradizione questa mattina alle 8 nella chiesa che si trova accanto a quella che un tempo era la caserma dei vvf, si è celebrata la Messa per la solennità di san Bartolomeo con il rito della bruciatura del pallone.


Una cerimonia molto partecipata a cui la comunità meratese è molto legata e che è stata officiata dal prevosto don Mauro Malighetti.
Dopo i riti iniziali, il sacerdote ha avvicinato la fiamma alla bambagia che sovrastava l'altare e in una manciata di secondi il bel pallone bianco, con la croce rossa, si è polverizzato mentre l'assemblea intonava il canto del Gloria.
Nel corso della sua omelia don Mauro ha spronato i fedeli, sull'esempio di san Bartolomeo, a interrogarsi sulla qualità del proprio vivere cristiano e sulla capacità di essere testimoni di Cristo.


“L'uomo di tutti i tempi ha sempre puntato all'apparenza e a ciò che chiede il mondo” ha sottolineato “ma l'apparenza non porta lontano. Gesù ci dice che il più grande è chi in apparenza è indifeso e più piccolo, come un bambino. Mentre l'uomo guarda all'apparenza, Dio guarda al cuore. Attraverso le cose di questo mondo dobbiamo essere in grado di andare in profondità, sino alla sostanza. Le cose visibili sono i un momento, mentre quelle invisibili sono eterne”.
Alla funzione hanno preso parte anche il sindaco Mattia Salvioni e la vice Valeria Marinari.


Una cerimonia molto partecipata a cui la comunità meratese è molto legata e che è stata officiata dal prevosto don Mauro Malighetti.
Dopo i riti iniziali, il sacerdote ha avvicinato la fiamma alla bambagia che sovrastava l'altare e in una manciata di secondi il bel pallone bianco, con la croce rossa, si è polverizzato mentre l'assemblea intonava il canto del Gloria.
Nel corso della sua omelia don Mauro ha spronato i fedeli, sull'esempio di san Bartolomeo, a interrogarsi sulla qualità del proprio vivere cristiano e sulla capacità di essere testimoni di Cristo.


“L'uomo di tutti i tempi ha sempre puntato all'apparenza e a ciò che chiede il mondo” ha sottolineato “ma l'apparenza non porta lontano. Gesù ci dice che il più grande è chi in apparenza è indifeso e più piccolo, come un bambino. Mentre l'uomo guarda all'apparenza, Dio guarda al cuore. Attraverso le cose di questo mondo dobbiamo essere in grado di andare in profondità, sino alla sostanza. Le cose visibili sono i un momento, mentre quelle invisibili sono eterne”.
Alla funzione hanno preso parte anche il sindaco Mattia Salvioni e la vice Valeria Marinari.
S.V.